Pichetto Fratin si commuove a Giffoni per l'eco-ansia di una ragazza. «Ma lei non ha paura per i suoi figli?»

Sono tantissime le domande che i giovani fanno al ministro sul cambiamento climatico al contrasto alle emissioni di CO2

Venerdì 28 Luglio 2023
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I giovani del Giffoni Film Fest con le loro legittime ansie legate all'Ambiente sul futuro colpiscono il cuore del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che non trattiene le lacrime.

Una ragazza, Giorgia, ammette di avere «l'eco-ansia» e dice di non voler fare figli in un mondo così a rischio e al ministro chiede commuovendosi: «Ma lei non ha paura per i suoi figli?». A quel punto Pichetto Fratin, che è anche nonno, scoppia a piangere e si asciugandosi le lacrime ribatte: «Io ho la forza del dubbio, ho un dovere verso la carica che ricopro verso di voi e verso i miei nipoti».

Pichetto Fratin commosso

Sono tantissime le domande che i giovani fanno al ministro sul cambiamento climatico al contrasto alle emissioni di CO2. «Chi governa - dice - ha il dovere di leggere la realtà e ci rendiamo conto che siamo tutti condizionati dal cambiamento climatico. Lo stiamo affrontando con determinazione, ma anche con realismo e con l'obiettivo di arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050 e con quello intermedio del 55% entro il 2030. Dobbiamo recuperare un pò sul passato e non dobbiamo dimenticare che nel nostro Paese i due terzi dell'energia elettrica sono prodotti ancora da fossili. Io stesso ho dovuto firmare l'atto di indirizzo per il carbone. È stata come una coltellata. Ma la realtà è questa e il mio auspicio è di ribaltare questo rapporto nel 2030 con un terzo di energia elettrica di provenienza fossile, e solo da gas, che tra i fossili è il meno inquinante».

 

Il ruolo dei giovani

Secondo Pichetto Fratin «bisogna misurarsi con la realtà e anche con l'economia perché il rischio è che a pagare le conseguenze di tutto questo siano coloro che sono già indietro, i poveri del mondo». I giovani, dice il ministro, hanno un grande compito, quello di far comprendere ai governi quanto queste questioni siano importanti per loro «perché - dice - il pianeta noi ce lo abbiamo in prestito, appartiene a loro. Però sognare va bene - avverte - ma non si può perdere il contatto con la realtà. Resta la necessità di intervenire. Lo dico da nonno di otto nipoti. Sono dell'idea che l'Europa ce la possa fare ad arrivare alla neutralità delle emissioni nel 2050». L'Italia pesa meno dell'1% nelle emissioni globali di gas serra. «Alle Cop di Parigi a quella di Glasgow l'impegno espresso - spiega il ministro - è verso quei Paesi che soffrono di più, che sono meno ricchi. L'Europa, non dimentichiamolo, è ricca rispetto a tanti miliardi di persone che vivono in difficoltà. È legittimo che i Paesi più poveri recriminino contro chi si è finora arricchito sfruttando le loro risorse e oggi questi stessi Stati vorrebbero imporre limiti alla crescita economica per la salvaguardia del clima e dell'ambiente. Un meccanismo simile rischia di innescarsi anche in Europa quando si vogliono imporre regole generali che non tengono conto delle peculiarità nazionali. Anche l'Italia deve rispettare le scadenze concordate, ma è necessaria una pianificazione nazionale».

Ultimo aggiornamento: 21:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA