Pd, Letta dà il via al congresso: «Primarie il 12 marzo». E attacca il Terzo polo: «Stampella della maggioranza»

«Sarò l'arbitro di questo percorso», assicura. Che sarà "vincente", secondo Letta

Venerdì 28 Ottobre 2022 di Andrea Bulleri
Pd, Letta dà il via al congresso: «Primarie il 12 marzo». E attacca il Terzo polo: «Stampella della maggioranza»
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Candidature entro il 28 gennaio, primarie il 12 marzo. Ci vorranno quasi 5 mesi di tempo per scegliere il prossimo segretario del Pd. Questo il percorso congressuale che emerge dalla direzione dem convocata per questa mattina al Nazareno. E che adesso dovrà essere ratificato dall’assemblea dei democrat. La direzione ha preso il via alle 10 del mattino con la relazione del segretario uscente Enrico Letta.

Che annuncia un “percorso costituente” scandito da tre parole d’ordine: “Apertura, rinnovamento, partecipazione”. 

E, nel frattempo, bacchetta il Terzo polo: «Saremo sempre disponibili a coordinarci con le altre opposizioni – avverte il segretario – ma non a farci prendere in giro o a inseguire chi ha altre agende», ossia «quella parte di opposizione che – attacca – ha già spostato le tende accanto alla maggioranza. Chi fa un discorso di opposizione e passa 3/4 del tempo a parlare male dell'opposizione credo che sia una stampella della maggioranza». 

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Parla per oltre un'ora, il quasi ex leader (che fin dall'indomani della sconfitta alle Politiche ha messo in chiaro che non si ricandiderà). «Sarò l'arbitro di questo percorso», assicura. Che sarà "vincente", secondo Letta, proprio perché dall'esito incerto: «Tutti i congressi che abbiamo fatto fin qui, quando cominciavamo, si sapeva già chi avrebbe vinto e gli sfidanti lo facevano per tenere una bandiera di posizione. Con il congresso costituente non sarà più così: non si saprà in anticipo chi lo vincerà». 

Anche perché, per l'ufficializzazione delle candidature, ci vorrà ancora tempo: la rosa dei nomi in corsa per la segreteria dem verrà chiusa soltanto il 28 gennaio. Prima, il 7 novembre, ci sarà l'avvio della discussione e l'«appello alla partecipazione», anche ai non iscritti (ci tiene a sottolineare Letta). Si tratta del «primo passo» del Congresso, una «chiamata alla partecipazione con la promessa che non sarà per fare da spettatore ma per decidere sul nuovo Pd». Poi, dato avvio al tesseramento, è prevista un'altra fase intermedia, l'assemblea di metà novembre che dovrà approvare «il regolamento congressuale vero e proprio». E ancora il nuovo «manifesto dei valori», che dovrebbe vedere la luce a gennaio, con subito dopo la presentazione vera e propria delle candidature. 

 

Infine le primarie tra due candidati, per le quali «ho immaginato la data del 12 marzo – spiega Letta – Questa è la tempistica corretta». Non tutti ne sono convinti, nel partito. Diviso tra chi avrebbe voluto accelerare («tempistica inadeguata, serve un nuovo segretario entro gennaio», attacca ad esempio la dem Alessandra Moretti) e chi invece avrebbe voluto protrarre ulteriormente la discussione. Non si iscrive a questa corrente il governatore emliano Stefano Bonaccini, sempre più vicino a sciogliere la riserva (così come sarebbe tentato dalla candidatura il sindaco di Firenze Dario Nardella). Entrambi dovrebbero intervenire oggi in direzione (lo streaming della discussione, però, è stato interrotto dopo l'intervento di Letta). E mentre la sinistra dem attende di capire le mosse di un'altra papabile candidata, Elly Schlein, in campo scalpitano anche l'ex ministra Paola de Micheli e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. 

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