Matteo Salvini torna a cavalcare uno dei suoi cavalli di battaglia: «una grande e definitiva pace fiscale».
Rottamazione cartelle, domande (solo on line) sino al 30 giugno: la guida completa
Pace fiscale, l'opposizione all'attacco
Tuona l'opposizione con Maria Cecilia Guerra, responsabile del Lavoro del Pd che sottolinea «quando è legittimata l'evasione non si arresta mai». Per Francesco Boccia, presidente dei senatori Pd, «Salvini e la destra inneggiano all'evasione». Ci va giù duro il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte secondo il quale «sono messaggi devastanti, frutto di una tossica subcultura di governo». «Meloni e la sua cricca - aggiunge - si stanno dimostrando incapaci di fronteggiare il carovita e cercano capri espiatori». Di «un continuo carosello di rumori fastidiosi», parla invece Carlo Calenda, leader di Azione, mentre Angelo Bonelli di Avs stigmatizza: «fanno la guerra ai poveri e premiano gli evasori». Per il segretario di Si Nicola Fratoianni «è incredibile che i ministri facciano a gara a lisciare il pelo ai furbi». Salvini, parlando in generale di riforme, indica «una grande e definitiva pace fiscale» per liberare «milioni di italiani ostaggio da troppi anni dell'Agenzia delle entrate». Nessuna pietà per gli sconosciuti al fisco: «gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave, ma se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte (la rottamazione, oppure uno sconto sulla cifra, ndr) e azzeriamo tutto il resto».
Multe non pagate, cosa succede? Stralcio fino a mille euro: ecco i Comuni dove si potrà fare)
Il nodo evasione fiscale
Intanto l'evasione è tema sempre al centro anche perché potrebbe fornire all'Erario nuove e imponenti risorse. È infatti noto che in Italia ci sia il poco invidiabile primato di un'evasione-elusione fiscale che viaggia sempre su cifre altissime (secondo la Nadef l'evasione stimata è scesa nel 2019 per la prima volta sotto la soglia dei 100 miliardi a quota 99). Ma per intaccare questa montagna si inverte il rapporto con i contribuenti: «Per quanto riguarda i soggetti di minori dimensioni - diceva pochi giorni fa il viceministro all'Economia Maurizio Leo che segue passo passo la delega in Parlamento - si potrà avviare un concordato preventivo biennale in modo da poter dire esattamente quale è il reddito di ciascun contribuente». Nel frattempo l'Agenzia delle Entrate sta rimpolpando le proprie file e conta di assumere 4.500 funzionari tra il 2023 e il 2024, una parte dei quali sarà assegnato a controlli e accertamenti. «L'evasione sta calando. - diceva sempre pochi giorni fa il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini - L'anno scorso siamo riusciti a riportare nelle casse dell'erario oltre 20 miliardi». Ora è tempo di una nuova pace.