Nomine Rai, all'esame del presidente Foa il nodo Freccero

Martedì 30 Ottobre 2018 di Mario Ajello
Il nodo Freccero è di scena al Settimo Piano di Viale Mazzini. Ovvero: il presidente della Rai, Marcello Foa, e l'ad Fabrizio Salini stanno cercando di superare i problemi legali relativi alla nomina a direttore di rete 1 di Carlo Freccero (è in pensione) perché i 5 stelle lo vogliono assolutamente sulla plancia di comando della tivù. E questa è una delle questioni ancora aperte, anzi l'unica nelle nomine della tivù gialloverde che tra poche ore saranno ufficiali.

Sui tiggì è tutto fatto (Carboni all'1, Sangiuliano al 2 e Paterniti al 3) ma sulle reti è ancora da definire l'ultimo dettaglio. Freccero, se si superano le questioni legali va a guidare la rete ammiraglia, sennò lo farà Casimiro Lieto, capo autore della trasmissione di Elisa Isoardi, che comunque è in pole position per la rete 2. Teresa De Santis, considerata vicina ai 5 stelle, è a sua volta nel gioco Rai1-Rai2. Al 3 resta Stefano Coletta.

La spartizione è fatta, sia M5s che Lega rifiutano l'etichetta di lottizzatori e comunque la partita è finita in parità. I grillini ottengono il Tg1, il Tg3 e una rete o forse due. La Lega: una rete, il Tg2, la potentissima TgR (con Casarin) e alla radio con Mazzà (che fu nominato da Renzi direttore del Tg3) non hanno un nemico ma una persona che Salvini (il quale alla radio tiene moltissimo) considera solido e  equilibrato, pur non essendo della sua parrocchia politica.

Salini, riunito con Foa per sbrigare la questione Freccero, sta dicendo che "queste nomine sono all'insegna del pluralismo". E vi rientrano Preziosi, quota Berlusconi-Tajani, a RaiParlamento, la conferma di Di Bella (area Pd) a RaiNews e il tandem Mazzà-Coletta spacchettato ma che rimane su due poltronissime di Mamma Rai.
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