Mondo di mezzo, con lo stop alla Spazza-corrotti torneranno a casa tutti i condannati alle pene minori

Giovedì 13 Febbraio 2020 di Valentina Errante
Mondo di mezzo, con lo stop alla Spazza-corrotti torneranno a casa tutti i condannati alle pene minori

ROMA Lo scorso settembre l'arresto a poche ore dalla sentenza della Cassazione, che cancellava l'ombra della mafia dal Mondo di mezzo: in carcere finivano i condannati a pene minori, come l'ex consigliere comunale Giordano Tredicine, due anni e 6 mesi e una pena residua di un anno e nove mesi, o Andrea Tassone, ex presidente del decimo municipio. Mentre per chi rispondeva delle accuse più pesanti, con una pena «da rideterminare» in un altro processo di appello, le misure rimanevano invariate. Così per tutti, fuorché per Massimo Carminati, considerato il capo dell'associazione a delinquere. Riccardo Brugia, fedelissimo di Carminati, otteneva i domiciliari e a casa restava anche Luca Gramazio. Anche il re delle coop, Salvatore Buzzi, per effetto di quel pronunciamento, a dicembre ha ottenuto i domiciliari.

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Oggi i condannati a pene più lievi, per quanto gravi, in via definitiva torneranno a casa. Ad aprire le porte del carcere di Rebibbia sarà il provvedimento della procura generale predisposto dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato la Spazzacorrotti, voluta dal governo giallo-verde, nella parte in cui prevedeva la retroattività. Vale per tutti coloro che debbano scontare pene inferiori a quattro anni.

LE POLEMICHE
Una coda di polemiche rimane, visto che alcuni avvocati, già lo scorso settembre, avevano sollevato davanti alla Corte d'Appello l'incidente di esecuzione. Chiedendo che la pena venisse sospesa in attesa del pronunciamento della Consulta, già interessata da altri giudici sull'incostituzionalità della norma.

Oggi torneà a casa anche Franco Figurelli, ex capo segreteria dell'Assemblea capitolina, condannato a quattro anni. E ancora Andrea Tassone, presidente del decimo municipio, il dirigente regionale Guido Magrini, Mario Schina, quattro anni di pena e un residuo di due anni quattro mesi e ventiquattro giorni. Schina era l'uomo di fiducia di Luca Odevaine (considerato trait d'union tra la criminalità e le stanze del potere), che ha invece patteggiato la pena e alla fine il carcere lo ha evitato.

L'ELENCO
Non dovrebbe rientrare nel novero Franco Turella, l'ex dirigente del servizio giardini condannato in via definitiva a sei anni e arrestato subito dopo la sentenza. E nell'elenco rientra anche Mirko Coratti, ex presidente dell'assemblea capitolina condannato a 4 anni e 6 mesi per essersi messo a disposizione della criminalità in cambio della promessa di una mazzetta da 150mila euro.

LE REAZIONI
«Chiunque poteva accorgersi che la Spazzacorroti fosse una norma incostituzionale - commenta Gianluca Tognozzi, legale di Tredicine e segretario della Camera penale di Roma - ma solo noi penalisti lo abbiamo sostenuto e ribadito in più sedi. Quando scrivono norme in questo modo - continua - è chiaro che poi arrivino decisioni come quella della Corte Costituzionale. Spero che questo pronunciamento serva da monito per la riforma della prescrizione».
E non è escluso che adesso possano arrivare le richieste di risarcimento per ingiusta detenzione. Dalla decisione della Cassazione, ovviamente, non sono interessati solo gli imputati del processo Mondo di Mezzo. Ad esempio, anche l'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Ma non solo, a ipotizzare che si possa profilare un diritto all'indennizzo per ingiusta detenzione è il legale di un politico piemontese.

IL DIFENSORE
«In base alle motivazioni della pronuncia della Consulta sarà possibile valutare se, eventualmente, ci siano le condizioni per chiedere un risarcimento per ingiusta detenzione», dice l'avvocato Michele Galasso, difensore di Angiolino Mastrullo, 70 anni, uno degli ex consiglieri regionali processati per la Rimborsopoli piemontese.

Lo scorso novembre, il suo cliente era stato arrestato per effetto della cosiddetta legge spazzacorrotti.

Ultimo aggiornamento: 15:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA