Migranti, guerra in Ucraina e gas: Meloni e le partite del prossimo Consiglio Europeo

Per quanto riguarda gli sbarchi, il premier porterà all'attenzione dei colleghi due punti: controllo delle frontiere e redistribuzione

Domenica 19 Marzo 2023 di Andrea Bulleri
Migranti, Ucraina e gas: Meloni e le partite del prossimo Consiglio Europeo

La guerra in Ucraina, il mercato unico e il nodo energia. Ma anche - e  forse soprattutto - la questione migranti, tornata al centro dell'agenda dopo la tragedia di Cutro. Saranno questi i temi al centro del prossimo consiglio europeo, in programma a Bruxelles il 23 e 24 marzo. E Giorgia Meloni non ha intenzione di arrivare all'appuntamento impreparata.

Anzi.

Perché sebbene il tema migranti non figuri tra quelli ufficialmente all'ordine del giorno, il premier intende porre all'attenzione dei colleghi il dossier. Insistendo su due punti: controllo delle frontiere e redistribuzione. Obiettivo: ottenere risposte concrete - e non solidarietà a parole - dai capi di Stato e di governo dei Ventisette. A cominciare dalla questione dei ricollocamenti, su cui Roma spinge da tempo: visti i numeri degli arrivi in crescita sulle coste italiane (ed europee), gli altri Stati del Vecchio continente devono fare la propria parte, è la linea. E poi c'è il tema dei rimpatri e dei flussi legali, con gli accordi con i Paesi di provenienza che necessariamente dovrebbero passare al vaglio delle istituzioni Ue. 

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I nodi

Ma al centro della due giorni di giovedì e venerdì ci sarà anche il capitolo Ucraina. Dal possibile nuovo invio di armamenti a sostegno di Kiev (probabile che il tema finisca anche al centro delle comunicazioni che il premier terrà in Parlamento alla vigilia del Consiglio) fino all'appello, firmato da numerose personalità europee, per accelerare l'avvicinamento dell'Ucraina all'Ue. Un nodo che potrebbe già essere sviscerato domani, quando il vicepremier Antonio tajani parteciperà - sempre a Bruxelles - al Consiglio Affari esteri. 

 

Sul tavolo però c'è anche un approfondimento economico, a partire dal tema della competitività e del mercato unico. Facile prevedere che la discussione torni sulla risposta europea da dare all'Infation reduction act americano, il provvedimento di Joe Biden che "aiuta" le imprese domestiche alle prese con l'inflazione. E che dunque rende meno vantaggioso, per gli Usa, importare merce dall'Ue. L'Italia chiede un intevrento tempestivo di Bruxelles che faccia lo stesso, ma i Ventisette non sono tutti d'accordo. Per questo Meloni proverà a convincere i colleghi. «Bisogna difendere la competitività del nostro sistema», la linea italiana. Che Palazzo Chigi si augura diventi anche europea. 

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