Migranti, l’affondo di Mattarella: «L'Unione Europea superi norme ormai preistoriche»

L’allarme lanciato su Sudan e Africa: «Preoccupano le azioni della Wagner»

Lunedì 17 Aprile 2023 di Mario Ajello
Migranti, l’affondo di Mattarella: «L'Unione Europea superi norme ormai preistoriche»

Sergio Mattarella nel suo viaggio in Polonia, da cui tornerà giovedì passando dalla Repubblica slovacca, dice parole molto nette su quella che non è soltanto un’emergenza ma ormai un dato di fatto strutturale del presente e del futuro.

Si tratta delle migrazioni che - spiega da Varsavia il Capo dello Stato - rappresentano «un problema dell’Unione Europea e come tale va affrontato tutti insieme. Nessuno Stato nazionale da solo può rapportarsi a un fenomeno così epocale. Mentre può farlo l’Unione tramite un’azione coordinata e bene organizzata». 

Parla così Mattarella, uscendo dall’incontro con il presidente Andrezej Duda. Quello dell’immigrazione è un tema che la «Polonia conosce bene - incalza il Capo dello Stato - non soltanto per la grande ospitalità che questo Paese ha generosamente offerto a milioni di profughi ucraini, e perciò è oggetto di ammirazione da parte dell’Italia, ma anche per quello che è avvenuto ai confini con la Bielorussia di introduzioni clandestine». Quanto all’Italia, prosegue Mattarella, «da noi si registra una grande affluenza, in crescita, di persone provenienti dai Paesi africani e da quelli asiatici». 

L’obiettivo di Mattarella è quello di arrivare, in maniera consapevole e condivisa, a una «nuova politica di migrazione e di asilo dentro l’Unione, superando vecchie regole che sono ormai della preistoria». «Tutto ciò - aggiunge - richiama anche al rapporto che vi è con il Continente africano, dove si stanno esercitando pressioni e iniziative destabilizzanti: quanto avviene in queste ore in Sudan è allarmante». E sia la Ue sia la Nato «sono fortemente preoccupati per l’azione delle truppe russe della Wagner in tanti Paesi africani. Questo richiede un’azione dell’Unione attiva, protagonista, da soggetto che si impegni fortemente su questi fronti». 

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L’AGGRESSIONE

Poi si concentra sulla guerra in Ucraina il Capo dello Stato e osserva: «Siamo inorriditi da alcuni comportamenti disumani che vengono utilizzati da parte delle forze armate russe, colpendo abitazioni civili, in un modo che rende ancora più crudele l’aggressione». «È molto importante - prosegue il presidente - la grande coesione di molti Paesi intorno all’Ucraina, anzitutto nell’Alleanza Atlantica. Insieme agli Stati Uniti i Paesi europei stanno svolgendo una grande opera di sostegno sotto ogni profilo e siamo lieti che questo anno abbia visto l’entrata nella Nato della Finlandia e ci auguriamo che possa giungere presto anche l’ingresso effettivo della Svezia». Sulle sanzioni: «Vi sono state adesioni alle misure nei confronti della Russia che sono indispensabili per far comprendere la gravità di quanto avvenuto. In questa brutale e inaccettabile aggressione alla libertà, all’indipendenza, all’integrità territoriale dell’Ucraina in gioco ci sono i valori di fondazione dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica. Questa coesione dei Paesi della Nato e della Ue è particolarmente importante e da preservare in ogni passaggio in avvenire».

PACE E RICOSTRUZIONE

Ancora Mattarella da Varsavia (oggi sarà anche ad Auschwitz per un breve discorso e la deposizione di una corona sul Muro delle deportazioni): «Bisogna proseguire con l’allargamento della Ue che lo scorso anno ha adottato la storica decisione di aprire il processo di adesione dell’Ucraina e della Moldavia. Vale anche per i Balcani occidentali, per i quali occorre accelerare quel processo di adesione che contrasti l’offensiva antistorica» scatenata dalla Russia. E con Duda, la sintonia è completa sul sostegno all’Ucraina «finché sarà necessario e sotto ogni profilo: di forniture militari, finanziario, umanitario, per la ricostruzione del Paese». Insomma un Mattarella statista europeo, dimensione che gli si adatta.

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA