Migranti, l'intesa Malta-Viminale bloccherà le Ong

Sabato 6 Luglio 2019 di Michela Allegri
Migranti, l'intesa Malta-Viminale bloccherà le Ong

Dove non arriva il decreto sicurezza bis, arrivano gli accordi tra Stati. Il patto a sorpresa con La Valletta per lo sbarco dei migranti a bordo della nave Alex, nasconde un escamotage studiato nei dettagli: aggirare la magistratura italiana, considerata troppo morbida, per raggiungere l'obiettivo di togliere dalla circolazione le navi delle Ong ancora presenti nel Mediterraneo. E Malta, per anni in scontro con l'Italia sul dossier migranti, è diventata la prima alleata del Viminale. Mentre resta altissima la tensione con la Germania, con il ministro dell'Interno che ha scritto una dura lettera al collega tedesco Horst Seehofer, chiedendo a Berlino di farsi carico dei profughi a bordo della nave Alan Kurdi, diretta a Lampedusa.

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OBIETTIVO SEQUESTRO
Con La Valletta, l'obiettivo è il sequestro immediato e duraturo delle imbarcazioni. E la convinzione è che a Malta ci sia una linea più severa rispetto a quella italiana, soprattutto alla luce del caso Sea Watch, con la comandante Carola Rackete arrestata in flagranza e scarcerata dal gip di Agrigento. A Matteo Salvini, non è andata giù la decisione del giudice Alessandra Vella che, rigettando la richiesta di convalida della Procura, ha sancito il diritto della comandante di entrare in porto, sfondando il posto di blocco della polizia giudiziaria e speronando una motovedetta della Finanza. La condotta di resistenza a pubblico ufficiale, per il gip, è «scriminata» dall'avere adempiuto a un dovere: portare in salvo i migranti. Ma il Viminale non condivide nemmeno la linea della procura di Agrigento, che in passato, quando fatto scattare il sequestro delle imbarcazioni delle Ong - Sea Wtach compresa - ha disposto una misura probatoria. Risultato: nel giro di una decina di giorni, ad accertamenti terminati, le navi sono sempre state restituite e sono tornate in mare. Questa volta sarà diverso, visto che la Sea Watch è sottoposta anche a sequestro amministrativo previsto dal dl sicurezza e disposto dal Prefetto insieme alle sanzioni. Ma non è abbastanza: in circolazione ci sono altre due navi di Ong cariche di migranti soccorsi al largo della Libia e una terza - la Open Arms - già in viaggio. E il Viminale vuole evitare che si crei un nuovo caso giudiziario, destinato, è il timore, ad avere un esito sfavorevole rispetto alle speranze del vicepremier leghista, che pretende una linea dura contro le organizzazioni non governative che, a suo dire, «favoriscono l'immigrazione clandestina e gli scafisti». L'invito del ministro dell'Interno è chiaro: «Alex si diriga verso Malta, l'Italia è pronta ad offrire collaborazione per il trasbordo, a patto che attracchi a La Valletta per le verifiche di legge». Verifiche che, spera il vicepremier, potrebbero portare a un sequestro dell'imbarcazione. Come era successo lo scorso anno con la Lifeline, attraccata a Malta con 234 migranti. Appena arrivata nel porto, la nave era stata sequestrata, mentre il comandante era stato arrestato e poi liberato su cauzione.

LA GERMANIA
Intanto è scontro aperto con la Germania. Mentre Berlino annuncia di non avere ricevuto nessuna richiesta dall'Italia per i migranti a bordo della Sea Watch che aveva accettato di accogliere, Salvini spedisce una lettera ufficiale a Seehofer chiedendo alla Germania di farsi carico dei 65 profughi a bordo della Alan Kurdi, nave della Ong tedesca Sea Eye, che si sta dirigendo verso le coste italiane. «L'Italia, pur continuando a rispettare la normativa sovranazionale e a difendere responsabilmente le frontiere europee a beneficio di tutti gli Stati Membri dell'Ue, non intende più essere l'unico hotspot dell'Europa», sottolinea il ministro. Per il vicepremier, la Germania deve intervenire «affinché sia assicurato alle persone a bordo il rapido sbarco in apposito luogo. Luogo che non potrà essere identificato nell'Italia, neppure ai fini di una prima accoglienza». E conclude: «Qualsiasi eventuale deterioramento della situazione a bordo non potrà non ricadere nell'esclusiva responsabilità dello Stato di bandiera e del comandante».
 

Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA