Migranti, archiviata indagine su Salvini per il blocco della Alan Kurdi. Riprendono le partenze dalla Libia

Venerdì 22 Novembre 2019
Migranti, archiviata indagine su Salvini per il blocco della Alan Kurdi. Riprendono le partenze dalla Libia
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La procura di Roma archivia l'inchiesta aperta nei confronti di Matteo Salvini in relazione al no allo sbarco della Alan Kurdi, proprio mentre riprendono le partenze di migranti dalla Libia, con 800 tra uomini donne e bambini che hanno lasciato le coste africane nelle ultime 48 ore. E purtroppo riprendono anche i naufragi, come dimostrano i 6 cadaveri recuperati dalle autorità libiche sulle spiagge di Khums e il racconto di alcuni pescatori che, due giorni fa, hanno salvato 30 persone che erano a bordo di un gommone assieme ad un'altra settantina, che invece sarebbero morte.

La decisione del tribunale dei ministri, che ha accolto la richiesta della Procura di Roma, riguarda la vicenda della nave della Ong tedesca Sea Eye alla quale fu vietato l'approdo in un porto italiano lo scorso 3 aprile. Il leader della Lega era indagato per abuso d'ufficio e rifiuto di atti di ufficio, assieme al suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi e anche nei confronti del prefetto è stata decisa l'archiviazione. La nave della Ong soccorse al largo della Libia 64 migranti a bordo di un gommone in difficoltà. Dopo il no di Salvini allo sbarco, la nave rimase in mare dieci giorni: il 13 aprile fu Malta a concedere il porto sicuro e i migranti furono ridistribuiti tra Germania, Francia, Lussemburgo e Portogallo.

«Ogni tanto una buona notizia - ha commentato l'ex titolare del Viminale - Finalmente un tribunale riconosce che bloccare gli sbarchi non autorizzati non è reato». «Sono curioso di vedere a questo punto cosa decideranno le altre procure e una volta tornato al governo rifarò le stesse cose» aggiunge Salvini attaccando nuovamente i pm di Agrigento che lo hanno indagato per sequestro di persona e omissione di atti d'ufficio in relazione al no allo sbarco imposto ad agosto alla Open Arms. La nave spagnola rimase 20 giorni ferma davanti a Lampedusa fino a quando i pm, in seguito ad un'ispezione sanitaria, ordinarono lo sbarco d'urgenza.

Proprio la Open Arms ha raccolto 73 migranti (tra cui 24 minori e due bimbi di 3 e 4 anni) dei quasi 800 salpati a bordo di una decina di gommoni dalla Libia nelle ultime 48 ore. Di questi, più di 200 sono a bordo della Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Msf che oggi ha chiesto l'evacuazione medica di due di loro, una donna incinta di due gemelli e un uomo con ferite d'arma da fuoco. Secondo i medici, entrambi i migranti hanno bisogno di cure mediche che non possono essere fornite sulla nave. Altre 370 persone sono invece state soccorse dalla guardia costiera libica e riportate indietro, 70 dalle autorità maltesi e 43 sono stati recuperati su un gommone dalla guardia costiera tunisina nei pressi dell'isola di Djerba. Tre barconi, infine, sono arrivati autonomamente in porto a Lampedusa, con a bordo complessivamente 125 persone.

«Siamo profondamente preoccupati - dice il capo missione dell'Oim in Libia Federico Soda - questo picco nelle partenze dalla Libia arriva in un momento in cui la capitale, Tripoli e le aree circostanti stanno assistendo ad alcuni dei bombardamenti più pesanti da quando il conflitto è scoppiato ad aprile».
Ma non è solo dalla Libia che sono riprese le partenze: 31 migranti sono stati intercettati su una barca a vela al largo di Crotone, dopo esser partiti 6 giorni fa dalla Turchia, e 44 sono stati salvati su un gommone al largo di Santa Maria di Leuca.
Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA