Meloni sprona la Ue: «Agire sui migranti». E telefona a Schlein

Il premier ospite di "Cinque minuti", il nuovo programma di Bruno Vespa: «Togliamo soldi agli italiani per dare armi a Kiev? Una bufala»

Lunedì 27 Febbraio 2023 di Francesco Malfetano
Meloni all'Ue: «Agire immediatamente per la crisi migranti. Schlein? Mi aspetto opposizione durissima»

La tragedia dei migranti morti sulle coste calabresi, il sostegno italiano all’Ucraina e il nascente Partito democratico targato Elly Schlein. Giorgia Meloni ieri ha tenuto a battesimo la nuova striscia serale condotta su Rai 1 da Bruno Vespa e, rispondendo alle domande del giornalista, ha fatto il punto sull’attualità, a partire dal naufragio di Crotone. «L’unico modo per affrontare seriamente e con umanità questa materia è fermare le partenze» ha spiegato la premier prima di tornare a puntare il dito contro Bruxelles: «Su questo serve una Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità, agisca e in fretta».

Un pressing che, forte dell’indicazione fornita domenica anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha spinto Meloni ad inviare ieri una lettera al Consiglio europeo e alla Commissione Ue «per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo Consiglio europeo». E cioè, principalmente, che Bruxelles inizi a trattare con i Paesi di partenza dei migranti per evitare che scafi, barchini e gommoni prendano il mare. 

LA DIFESA
Non solo però. Dopo aver ribadito il suo cordoglio, la premier ha approfittato di “Cinque minuti”, nello spazio tv che fu di Enzo Biagi e Giuliano Ferrara subito dopo il Tg1 delle 20, per rispondere alle accuse di chi imputa al governo le morti calabresi. «Tra le tante falsità che ho sentito in queste ore - ha puntualizzato - c’è quella secondo la quale queste persone sarebbero naufragate a causa dei provvedimenti del Governo sulle Ong: solo che quella tratta non è coperta dalle organizzazioni non governative e questo dimostra, banalmente, che il punto è che più gente parte più gente rischia di morire».

Ma la premier, che ha rivelato di aver telefonato a Schlein per farle i suoi auguri, non le ha mandate a dire neanche alla neo segretaria del Pd. Commentando l’elezione al Nazareno di colei che per molti è subito diventata “l’anti-Meloni”, la presidente del Consiglio ha rispedito al mittente quel «sarò un problema per il governo» con cui la dem aveva salutato la sua vittoria domenica. «Per noi la democrazia non è stata mai un problema, semmai lo è stato per la sinistra - ha sottolineato - Per noi il confronto, se è fatto sulle idee, è semplicemente una buona notizia». 

IL CONFLITTO
Infine, in collegamento dalla Sala dei Galeoni a palazzo Chigi, Meloni è anche tornata a rivendicare il sostegno italiano all’Ucraina dopo la visita a Kiev della scorsa settimana. «È un’illusione pensare che se noi non sostenessimo gli ucraini avremmo la pace» ha spiegato la premier, riferendosi soprattutto al pacifismo ostentato da alcuni partiti dell’opposizione (e in parte dalla stessa Schlein). «Non avremmo la pace ma un’invasione e quell’invasione porterebbe la guerra più vicina a casa nostra questo è lo scenario». Con una ennesima precisazione: «Sento anche dire non abbiamo i soldi per gli italiani e spendiamo invece i soldi in armi, anche questa è una bufala». La premier infatti ha poi spiegato come l’Italia non stia in realtà spendendo soldi per comprare armi da destinare alla resistenza di Kiev, ma che i sei decreti finora licenziati contenevano armi che «riteniamo oggi fortunatamente di non dover utilizzare». Tant’è che, chiudendo il suo rapido intervento, Meloni si è detta fiera non solo di quello che «abbiamo fatto per l’Ucraina», quanto delle azioni compiute a favore della popolazione civile. «Abbiamo portato i generatori elettrici - ha aggiunto riferendosi all’ultima consegna effettuata proprio durante la sua visita a Irpin di martedì scorso - perché c’è gente che rischia di morire di freddo che non ha la luce, bambini, famiglie persone normali aggredite con missili che bombardano le infrastrutture strategiche per piegare la popolazione, col freddo, la fame, il buio». E poi, ha concluso: «È l’Italia, un’Italia orgogliosa che non cambia posizione da un giorno all’altro, finché ci sarò io al Governo questa Italia voglio rappresentare».

Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA