Meloni da Mattarella, la spinta per il Pnrr. Tajani: «La Ue sia chiara». Proroghe chieste da altri 7 Paesi

Il Quirinale: clima di cordialità. Firmato il decreto per il Ponte

Sabato 1 Aprile 2023 di Francesco Malfetano
Meloni da Mattarella, la spinta per il Pnrr Tajani: «La Ue sia chiara». Proroghe chieste da altri 7 Paesi

A palazzo Chigi lo definiscono «un ampio giro d’orizzonte». Un tagliando sull’agenda di governo che, spiegano, «è nella natura delle cose» e ha toccato non solo le trattative sul Pnrr in corso con Bruxelles, ma anche i decreti varati nelle ultime settimane dall’esecutivo e la girandola di impegni internazionali che vedrà protagonista Giorgia Meloni nei prossimi mesi.

Certo è che, quando la premier ieri è stata ricevuta al Quirinale da Sergio Mattarella per quella che anche il Colle racconta come «una lunga conversazione svoltasi in un clima di cordialità e collaborazione», Meloni non si aspettava che il faccia a faccia durasse così tanto. Nel pomeriggio era infatti attesa sul palco di Udine per la chiusura della campagna elettorale regionale insieme ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Appuntamento a cui la premier rinuncerà solo in parte, partecipando poi in video-collegamento per ribadire come l’attività del governo in Europa non sia altro che «cercare di rendere il Pnrr compatibile con le richieste ma anche con priorità nuove per la nostra nazione». Una lettura sposata anche da Tajani che però ha spiegato come debba essere Bruxelles a essere coerente: «La Commissione europea aveva approvato una serie di progetti, ora ha da ridire sugli stadi di Venezia e Firenze, prima deve mettersi d’accordo con se stessa».

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IL PIANO

In ogni caso, tornando al Quirinale, il pranzo di quasi due ore tra Mattarella e Meloni è stato utile a entrambi per fare il punto. Specie sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, negli ultimi giorni diventato motivo di tensione tra Roma e Bruxelles. Il Quirinale è particolarmente interessato al non inasprire uno scontro dialettico reputato poco utile. Idem per quei dossier, come Mes e Balneari, che nascondono qualche differenza di vedute tra gli interlocutori. In particolare per quanto riguarda il secondo, ormai ad un passo da un punto di svolta, con la sentenza della Corte di giustizia europea sulla proroga delle concessioni voluta dal governo attesa il prossimo 20 aprile. Non un richiamo però - l’intesa è infatti totale con Meloni - quella di Mattarella è stata più una nuova versione dell’invito a «mettersi alla stanga» recapitato la scorsa settimana. L’impegno del resto è condiviso anche sul fronte della decretazione, con il Colle che ha bollinato ieri il decreto per il Ponte sullo Stretto e concordato un iter identico per il decreto appalti e bollette. Sul tavolo poi l’emergenza migranti e la dimensione internazionale del Paese. Sul primo tema solo un aggiornamento (anche sull’attività parlamentare, con la Lega che spinge per depotenziare la protezione umanitaria), sul secondo invece un check della lunga lista degli incontri tenuti da Meloni e su quelli in vista da qui in avanti. E quindi il summit a Bruxelles con Emmanuel Macron e la telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (sul cui sostegno vi è piena sintonia), e poi il viaggio pianificato a Londra, quello in Giappone per il G7 e, più a lungo raggio, la visita negli Stati Uniti che si terrà ai primi di giugno. 

GLI APPUNTI

Ad infittire ulteriormente l’agenda di Meloni di ieri, è stata la volontà della premier di aggiornare anche i suoi elettori su quanto realizzato negli ultimi giorni. Ha cioè pubblicato sui suoi profili social una nuova puntata degli “Appunti di Giorgia”, approfittandone per raccontare senza contraddittorio la ratio del decreto bollette. 
La premier ha smentito l’opposizione che aveva accusato la maggioranza di aver introdotto un condono tributario penale. «Noi condoni non ne facciamo», ha detto fermamente riferendo che nel decreto «c’è anche una norma che adegua alla nostra tregua fiscale le norme penali». Non solo, Meloni ha tenuto anche ad allontanare le polemiche sul nuovo codice degli appalti: «Ha la finalità banale di fare le opere, combattendo sempre le ruberie ma senza bloccare all’infinito quello che c’è da fare e va fatto». Infine, la premier ha ribadito la contrarietà del governo alla carne sintetica, che in questi giorni ha sollevato numerose polemiche. «Siamo la prima nazione - ha rivendicato - che ha deciso di vietare la produzione di cibo sintetico, l’Italia è all’avanguardia: siamo stati i primi ma chissà che qualcuno non ci segua».

Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA