Sinagoga di Roma, Giorgia Meloni a 41 anni dall'uccisione di Stefano Gaj Tachè: «Una ferita non ancora rimarginata»

Il 9 ottobre 1982 l'azione terroristica condotta da cinque persone. La ricorrenza arriva mentre gli occhi del mondo sono su Israele, dopo l'attacco di Hamas

Lunedì 9 Ottobre 2023 di Riccardo Palmi
Sinagoga di Roma, Giorgia Meloni a 41 anni dall'uccisione di Stefano Gaj Tachè: «Una ferita non ancora rimarginata»

Una ricorrenza ancor più densa di significato dopo gli attacchi ad Israele da parte di Hamas. Il 9 ottobre del 1982, durante la festa di Shemini Atzeret, la Comunità ebraica di Roma fu colpita da un attacco terroristico. Morì Stefano Gaj Taché, due anni, mentre i feriti furono trentasette. «Una giornata buia, una ferita per la Nazione che ancora non si è rimarginata» scrive il premier Giorgia Meloni in una nota, aggiungendo: «Nessuno ha pagato per le bombe e le raffiche di mitra che quel giorno hanno spezzato la vita di Stefano, devastato una famiglia, provocato dolore in tante altre e sconvolto un'intera comunità. Oggi rinnoviamo l'impegno per non dimenticare ciò che è successo e per continuare a chiedere che sui fatti di quella terribile giornata sia fatta verità storica e processuale». E ancora: «dopo i fatti orribili e barbari che stanno avvenendo in Israele, il Governo esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà al popolo d'Israele e alle comunità ebraiche italiane.

Il terrore non prevarrà mai». 

 

Questa mattina il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, assieme al presidente della Comunità ebraica Romana Victor Fadlun, al rabbino capo Riccardo Di Segni, alla presidente delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e all'ambasciatore di Israele in Italia Alon Bar, hanno deposto le corona di alloro a largo Stefano Gaj Taché nel quartiere ebraico della Capitale. Un'altra corona è stata deposta anche dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

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I fatti

Il 9 ottobre 1982 veniva celebrato lo Shabbat (il riposo del sabato) e lo Sheminì Atzeret, la festa che segue il Sukkot o festa dei tabernacoli. Inoltre quella mattina era in programma il bar mitzvah – cioè il raggiungimento dell’età adulta – di decine di adolescenti. Dentro e fuori la sinagoga c’erano dunque centinaia di persone. L'azione fu condotta da cinque terroristi palestinesi alla Sinagoga di Lungotevere de’ Cenci, nella zona dell’antico ghetto ebraico. L'attacco iniziò poco prima di mezzogiorno e durò per cinque - lunghissimi - minuti. I terroristi, dopo aver bloccato le vie di fuga, lanciarono almeno tre bombe a mano e poi spararono indiscriminatamente sulla folla. Nessuno dei responsabili – nemmeno Osama Abdel al Zomar, l'unico a essere identificato – pagò il conto con la giustizia italiana.

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