Meloni ora accelera sulla Finanziaria. L’appoggio alla Nato: «L’Alleanza è indispensabile»

La telefonata con Stoltenberg: «L’Alleanza è indispensabile»

Giovedì 27 Ottobre 2022 di Andrea Bulleri
Meloni ora accelera sulla Finanziaria. L’appoggio alla Nato: «L’Alleanza è indispensabile»

Pronti, partenza, via. Vuole andare veloce, Giorgia Meloni.

Perché la sua scrivania a Palazzo Chigi è già ingombra di dossier, uno più corposo dell’altro. E la premier non ha intenzione di perdere tempo. Sul tavolo, solo per fare qualche esempio, c’è la legge di bilancio da approntare a tappe forzate. E poi le misure per mettere mano al caro bollette e i vertici internazionali da preparare, a partire dal G20 di Bali di metà novembre. Per questo, neanche 24 ore dopo aver incassato la fiducia alla Camera e al Senato, ieri Meloni si è chiusa nell’ufficio al terzo piano nel palazzo del governo e ci è rimasta a lungo. 

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L’agenda, del resto, era fitta di appuntamenti. A cominciare dal colloquio telefonico con Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato. Al quale la premier ha ribadito come l’Alleanza atlantica sia «indispensabile per difendere la sicurezza e i valori comuni che caratterizzano l’identità occidentale», oltre a riaffermare il «pieno sostegno all’Ucraina» del governo italiano «contro l’aggressione russa», fa sapere una nota di Palazzo Chigi. Poi, a metà pomeriggio, il vertice con il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per fare il punto sulla prossima finanziaria. Manovra che, si calcola, potrebbe arrivare in Parlamento tra il 18 e il 22 novembre, per lasciare alle Camere poco più di un mese di tempo per esaminarne il testo (la scadenza per l’ok definitivo è tassativamente fissata al 31 dicembre, a meno di non voler incorrere nell’esercizio provvisorio). 

GLI INCONTRI

Un dossier, quello della legge di Bilancio, su cui la premier ha voluto sentire anche il parere di Maurizio Leo, il responsabile economico di Fratelli d’Italia tra i nomi in predicato per ottenere l’incarico di vice di Giorgetti al Mef. Più tardi l’agenda di Meloni prosegue con il faccia a faccia con Raffaele Fitto, ministro per le Politiche europee con delega al coordinamento dei progetti del Pnrr, e quello con la responsabile del Lavoro Marina Calderone. A riprova del fatto che i nodi su cui c’è bisogno di fare il punto, per arrivare pronti al consiglio dei ministri di lunedì (il primo pienamente operativo, dopo quello “propedeutico” successivo al passaggio della Campanella), sono numerosi. E tutti collegati tra loro. 

Tra questi figura anche la partita dei sottosegretari. Uno snodo imprescindibile, per consentire all’esecutivo di lavorare a pieno ritmo. Ecco perché dopo aver passato in rassegna i dossier economici, in serata Meloni ha incontrato a Chigi chi per conto di FdI si sta occupando del Risiko sulle caselle del sottogoverno, a cominciare dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e quello dei Rapporti col Parlamento Luca Ciriani. Due, insomma, dei più fidati collaboratori di Giorgia. 

 

Per limare la compagine c’è ancora un fine settimana di tempo: le nomine dovrebbero arrivare nello stesso cdm di lunedì.

Infine, rapido faccia a faccia a Chigi anche con il presidente del Senato Ignazio La Russa. Che, precisano da FdI, ha incontrato Meloni per ricambiare i saluti ricevuti qualche giorno fa, senza partecipare a riunioni operative.

CENTO GIORNI

Va di fretta, Giorgia. E non potrebbe fare altrimenti vista la mole di lavoro che la attende. Tanto che a Palazzo Chigi già circola una battuta sui “cento giorni”, il periodo canonico durante il quale un esecutivo appena insediato di solito mette in pista i provvedimenti che ritiene più importanti: «Noi, invece, abbiamo tempi strettissimi... Altro che cento giorni». In ogni caso la premier non perde l’ottimismo: «Oggi inizia ufficialmente la nostra sfida per risollevare l’Italia – twitta Meloni da Chigi–, per ridare speranza e certezze a milioni di cittadini. Questo – annuncia – sarà il Governo di tutti gli italiani: lavoreremo per difendere i diritti di ciascuno affinché il popolo sia unito. E insieme restituiremo orgoglio, forza e visione alla nostra nazione». Dalla Nato, intanto, dopo il primo colloquio di ieri, arriva un attestato di stima per il nuovo esecutivo: «Ottima telefonata con il premier Giorgia Meloni» comunica il segretario generale Stoltenberg. «L’Italia è un alleato impegnato a fornire un solido contributo alla nostra deterrenza e difesa, ed è fondamentale per il sostegno degli alleati all’Ucraina».

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