25 aprile, Meloni e il messaggio che va oltre le ritrosie: «Noi incompatibili con qualsiasi nostalgia del fascismo»

Il presidente del Senato Ignazio La Russa è stato all’Altare della patria e poi è partito per Praga: «Oggi viene ricordata la sconfitta del fascismo»

Martedì 25 Aprile 2023 di Mario Ajello
25 aprile, Meloni e il messaggio che va oltre le ritrosie: «Noi incompatibili con qualsiasi nostalgia del fascismo»

Giorgia Meloni e Ignazio La Russa cambiano versione su fascismo e antifascismo (il secondo da entrambi non nominato, disattendendo così il consiglio di Gianfranco Fini).

Cambiano versione nel senso che il capo del governo, proprio perché ormai è capo del governo, si spinge il più in là possibile per lei nell’abiura totale del fascismo, che spesso aveva già fatto ma stavolta c’è una frase netta che si scolpisce nel giorno del 25 aprile.

25 aprile, Giorgia Meloni: «Sia la festa della libertà, noi incompatibili con qualsiasi nostalgia del fascismo»

Meloni e il messaggio sul 25 aprile

Ed è questa: «Da molti anni, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo». E ancora: «Il frutto fondamentale del 25 aprile  è stato, e rimane senza dubbio, l'affermazione dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana», ha scritto  Meloni nel suo intervento sul Corriere della Sera usando le stesse parole - ma senza citare la fonte - che figurano in una delle tesi del congresso di Fiuggi al tempo di Fini, quella appunto dedicata al superamento del fascismo. 

 

IL PASSO DEL PREMIER

Fa un passo più avanti Meloni, rispetto alle sue passate ritrosie sull’argomento, quando è molto netta nell'archiviare un passato che fortunatamente non può tornare più ed è altrettanto netta nel promettere un'Italia che non si può immaginare dissociata dai valori democratici e liberali, valori che proprio grazie alla Resistenza innervano la Costituzione e la nostra società dal Dopoguerra a oggi. «Stiamo dalla parte della libertà e della democrazia, senza se e senza ma, e questo è il modo migliore per attualizzare il messaggio del 25 Aprile. Perché con l’invasione russa dell’Ucraina la nostra libertà è tornata concretamente in pericolo», ci tiene a dire Meloni ricalcando esattamente quanto anche a sinistra o nella sinistra non ideologica si va sostenendo da quando è cominciata la guerra. 

IL PRESIDENTE DEL SENATO

Sul fascismo e antifascismo, Meloni fa uno scatto in più, ecco. E La Russa? Ha talmente parlato in queste settimane e si è talmente attirato strali e critiche per i suoi concetti - definiti "sgrammaticature istituzionali” proprio da parte di Meloni - che la giornata di oggi è servita al presidente del Senato per rettificare  se stesso. Aveva detto, dopo la gaffe sull’attentato di via Rasella, che  «l'antifascismo non è nella Costituzione». Adesso però parla con altri toni e altri contenuti. Prima è stato all’Altare della patria e poi è partito per Praga e dice così La Russa in questa giornata in cui ha cercato di non attizzare polemiche: «Oggi 25 aprile, per l'Italia è un giorno molto importante: è il giorno nel quale viene ricordata la Liberazione dall'occupazione nazista nella Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta del fascismo».

E ancora, appena arrivato a Praga: «Insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle Alte Cariche dello Stato questa mattina ho solennemente testimoniato all'Altare della Patria l'impegno e il sacrificio per la libertà e l'indipendenza così come il valore assoluto della Resistenza nel superare la dittatura e nel ridare all'Italia la democrazia». La Russa anti-fascista, almeno in questa occasione. E comunque un Ignazio diverso da quello dei giorni scorsi. Lui e Giorgia hanno deciso, in un giorno così  importante, di applicare a se stessi   un po’ di revisionismo.

Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 00:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA