Se vuoi essere l’erede politico di Silvio, devi berlusconizzarti. Matteo Salvini ha capito benissimo questo assunto.
Salvini a Lampedusa, la gita in barca
Eccola la berlusconizzazione di Matteo, e del resto atteggiarsi a Cav dev’essere una piacevole cedevolezza un po’ di tutti, visto che anche Blair quando andò in Sardegna a Villa Certosa con la bandana in testa pareva un berluschino o un super-berluscone. Ora tocca a Salvini. Nulla di più silviesco del giro in barca con pioggia di selfie (anche se il battello scelto da Salvini appare più un barcone che un panfilo). E nulla di più silviesco di abitare chez Cav e aggirandosi in quella dimora - dove Berlusconi è stato una volta sola dopo averla acquistata - con la naturalezza di chi si sente in un ambiente familiare.
In FI malignano: Salvini è il figlio che Berlusconi non ha mai avuto. Ma figuriamoci: Matteo più berlusconiano di Pier Silvio e di Luigi, l’ultimogenito del Cav (che oltretutto è l’unico dei Berluscones ad aver visitato la villa lampedusana)? No, è solo che il leader della Lega è sinceramente affezionato (ricambiatissimo) a Zio Silvio e chissà se in privato lo chiama così. In questi due giorni da “mia casa, tua casa”, il capo lumbard ha trasformato Villa Due Palme nel suo quartier generale dove ha convocato ospiti e improvvisato riunioni. E racconta Matteo: «Silvio me lo diceva da un sacco di tempo: se vai a Lampedusa, c’è un posto magnifico dove io non riesco mai ad andare. E io ho risposto: ok caro Silvio, mi sacrifico». Lo ha fatto e ieri ha annunciato all’ora di colazione: «Ho dormito benissimo a Villa Due Palme». La prossima volta vorrebbe tornarci con Francesca ma se ci fosse anche il Cav sarebbe il massimo.