«Nei momenti più bui non mi sono mai sentito solo». Quindici minuti in piedi, quasi a voler dare ancor più il senso di quella imminente uscita che in tanti vorrebbero venisse rinviata. Non è un bilancio quello che Sergio Mattarella traccia, ma una sorta di manuale d’uso per Presidenti della Repubblica.
Il guardiano della Repubblica
In un sistema politico frantumato Mattarella sottolinea il compito del Capo dello Stato quando parla di un “Repubblica unità e solidale”. Questo il compito principale del Presidente della Repubblica che Mattarella ricorda definendo anche quel concetto di “patriottismo”, che nelle ultime settimane è stato al centro del dibattito politico. Patriota non è colui che per difendere il Paese indossa i guantoni, ma colui che garantisce l’unità del Paese e “il volto reale di una Repubblica unita e solidale”.
“La Costituzione affida al Capo dello Stato il compito di rappresentare l’unità nazionale”, sottolinea Mattarella che dice di essere riuscito ad assolvere il compito anche per la “coscienza del legame, essenziale in democrazia, che esiste tra istituzioni e società”. Un manuale d’uso che di fatto chiude ogni possibilità ad un secondo mandato che la Costituzione non prevede e che Mattarella non intende concedere proprio perché - seppur non dettagliata - è contraria allo spirito dei padri costituenti.
Il passaggio sui vaccini
Il passaggio più forte del discorso è sui vaccini con tanto di stangata ai no-vax. Ci siamo “rialzati”, sottolinea Mattarella, ma non è finita. Infine una sorta di appello ai giovani che sono “il presente” e non il futuro del Paese. Gli ampi stralci letti della lettera del professore di Ravanusa, Pietro Carmina, rappresentano la sintesi del costante rapporto che Mattarella ha avuto con i giovani, premiati ed esaltati costantemente in tutto il Settennato nelle loro azioni di solidarietà e di testimonianza civile