Marta Fascina e il cerchio magico della compagna di Berlusconi. Ecco come ha conquistato Forza Italia

La trentatreenne nativa di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) ma cresciuta a Portici non è più la ragazza schiva, timida e silenziosa che il gruppo parlamentare azzurro conosce dal 2018, anno del suo ingresso in Parlamento

Sabato 25 Marzo 2023 di Mario Ajello
Marta Fascina

Portici conquista Arcore. Ed espugna anche Montecitorio. Marta Fascina, calabrese-porticese sia pur biondissima, e molto conosciuta a Bellavista che sono i Parioli di Portici ridente cittadina vesuviana, è diventata la padrona di Forza Italia, featuring Marina e Piersilvio Berlusconi, e dunque di un pezzo del centrodestra di governo.

E Licia Ronzulli che pareva la plenipotenziaria azzurra? Niente, Vittorio Feltri - che la odia esageratamente e solo per questioni di potere - sostiene che è stata ridimensionata alle sua originaria funzione che è quella di infermiera: “È una che cambia le padelle ai vecchietti”.

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L'ascesa

Stroncatura inelegante e sbagliata. Anche perché Ronzulli resta pur pur sempre la capogruppo al Senato. E comunque è la semi-moglie e quasi-consorte berlusconiana Fascina che qui interessa. Da Portici con furore, appunto, è un po’ di Bellavista - non intesa come champagne - si è piazzata al top di gialla San Martino, Brianza, palazzo reale di Silvio I e unico e quartier generale insieme a via della Scrofa (Roma) sede meloniana del governo italiano a inizio nuovo millennio. 

Il ritorno di Maria Rosaria Rossi

Ma Marta ha un profumo antico, local e campano. E con lei sta tornando in auge a corte la casertana Maria Rosaria Rossi, estromessa dal cerchio magico dall’avanzata ronzulliana. Porteranno le due, Marta e Maria Rosaria, re Silvio giù a Napoli quando ci sarà la festa  - se ‘o fatto avverrà e ‘o fatto per i napoletani superstiziosi è quella cosa lì calcistica che potrebbe accadere alla fine del campionato o anche prima - della grande vittoria? Berlusconi vorrebbe andare a celebrare ‘o fatto (“La mia seconda squadra è sempre stata il Napoli”, disse una volta in un comizio affacciato sul Golfo) ma chissà. Per ora è la politica il centro di tutto e il Marta Power è concentrato su questo. 

L'uscita di Cattaneo

Fascina ha tra le mani la gestione del partito, ha chiesto e ottenuto da Alessandro Cattaneo la restituzione della poltrona di capogruppo alla Camera, e Cattaneo significa Ronzulli. Alla quale  - così si racconta - sarebbe stato chiesto, con successo, di riportare indietro la copia del mazzo di chiavi di Arcore. Oltre quelle del Coordinamento di Forza Italia in Lombardia che è il cuore del cuore azzurro del potere silviesco.

 

Tutti si chiedono qual è stato il momento esatto in cui Marta Fascina ha deciso di uscire dall’ombra e di guadagnare il proscenio. Perché è vero, la fidanzata di Berlusconi non sarebbe mai riuscita a far piazza pulita dei «falchi» di Forza Italia senza un accordo strettissimo con i figli del Cavaliere, a cominciare da Marina e Piersilvio; e senza la stretta dei bulloni nei rapporti con Antonio Tajani e con l’ala governista, che poi ha prodotto anche il ritorno sulla scena di Gianni Letta. Ma è anche vero che la trentatreenne nativa di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) ma cresciuta a Portici non è più la ragazza schiva, timida e silenziosa che il gruppo parlamentare azzurro conosce dal 2018, anno del suo ingresso in Parlamento. 

La frase che le ha cambiato la vita

A cambiare il suo orizzonte, anche dal punto di vista del piglio, pare sia stata la frase con cui – marzo 2020 – l’allora quasi-ex fidanzata di Berlusconi aveva provato a liquidarla, vedendola in un servizio fotografico di Diva&Donna a passeggio con il mitico Dudù al guinzaglio. Eccola, parola di Pascale,  “il deputato che porta a spasso il mio cagnolino”. 

Il benservito alla Pascale

Come reazione, nel giro di poche ore Fascina aveva chiesto e ottenuto da Berlusconi il comunicato stampa di definitivo benservito a Francesca. Dall’estromissione a mezzo stampa della ex (che era ex già da un bel pezzo) a quel clamoroso ossimoro sentimentale che sono state le nozze di fidanzamento del 2022 passano due anni. 
È il 2022 l’anno dell’ascesa definitiva di Fascina in Forza Italia, che incrocia le vicende più importanti della Repubblica, dall’elezione del presidente della Repubblica alla nascita del governo Meloni passando attraverso la crisi del governo Draghi e la composizione delle liste forziste per le elezioni di settembre. 

Il cerchio magico

Non comanda da sola Marta. Ha il suo cerchio magico. In cui spicca l’amico del cuore, con cui negli anni Duemila viaggiava dalla Campania a Roma in pullman per andare a seguire dal vivo i comizi di Berlusconi. Si tratta di Tullio Ferrante, avvocato, classe ’89, conoscenza che risale ai tempi della scuola, che negli anni successivi – è stato stagista al Ministero della Gioventù – ha avuto modo di conoscere anche Giorgia Meloni, che infatti l’ha accolto di buon grado nell’elenco dei sottosegretari indicati da Forza Italia. 

Il potere

A Marta e Tullio, in quota fasciniani di stretta osservanza, si aggiunge un tandem che viene dalla provincia di Bergamo: Alessandro Sorte, da ieri coordinatore della Lombardia al posto di Ronzulli, e Stefano Benigni. La sera della festa di compleanno per i cinquant’anni di Matteo Salvini si è avuta la plastica immagine del cambio d’epoca. L’assenza di Ronzulli dalla lista degli invitati rimane fuori fuoco solo perché l’attenzione di tutti è per il video del karaoke ma la caduta  di Licia dal cuore del potere berlusconiano era rappresentata dal suo non esserci nel coro della Canzone di Marinella. Marta non ha cantato De Andrė ma non ne aveva bisogno. Il potere non è una melodia ma un pezzo di pietra. E pietra dopo pietra porticese si è presa l’intero palazzo di Arcore e un pezzo di governo.

Ultimo aggiornamento: 19:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA