Governo, priorità al Sud nella spesa: spinta a scuola e ricerca

Lunedì 8 Febbraio 2021 di Luca Cifoni
Governo, priorità al Sud nella spesa: spinta a scuola e ricerca

Potenziamento della campagna vaccinale.

Proroga mirata e selettiva del blocco dei licenziamenti, in attesa di una rapida riforma degli ammortizzatori sociali. Revisione del reddito di cittadinanza, da collegare in modo visibile alle politiche attive.

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Governo, priorità al Sud nella spesa: spinta a scuola e ricerca

Flessibilità pensionistica basata sul sistema contributivo, senza però prorogare Quota 100. Gira intorno a questi temi, ma non solo, la sintesi programmatica che il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi discuterà da oggi con le forze politiche, nel suo secondo giro di consultazioni.

Dalla prossima settimana il governo dovrà farsi carico delle emergenze più immediate ma allo stesso tempo impostare un’agenda di medio periodo, che andrà di pari passo con il completamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza e con l’avvio della sua attuazione. Nell’agenda rientrano naturalmente anche temi non strettamente economici (ma collegati alla credibilità e all’efficienza del sistema Paese) come ad esempio la riforma della giustizia.


Nelle conversazioni con le delegazioni dei partiti sono stati evocati il Mezzogiorno e la coesione territoriale, che saranno argomento anche dei prossimi incontri con le parti sociali. Su questo nodo Draghi si è espresso più volte in passato, in particolare quando era governatore della Banca d’Italia: il superamento del divario territoriale nel Paese potrebbe diventare il criterio chiave per l’allocazione degli investimenti, a partire naturalmente da quelli che attingono al Recovery Fund.


STRUTTURA EFFICIENTE


L’implementazione del Pnrr si collega però anche alla riforma della pubblica amministrazione, perché una struttura efficiente è necessaria per seguire tempi e criteri stabiliti in modo rigido dall’Unione europea. La digitalizzazione della macchina statale è una necessità, ma da sola non basta senza un ripensamento delle procedure e un adeguato processo di formazione per i dipendenti (facilitato dalle nuove immissioni di personale collegate allo sblocco del turn over). E in questo ambito andranno rivisitate anche le regole per gli appalti. D’altra parte sul capitolo infrastrutture non c’è da inventare moltissimo, visto che le priorità sono fissate e in molti casi ben note da anni. Si tratta di scegliere e garantire l’esecuzione. Dunque l’Alta velocità (che in larga parte coinvolge proprio le Regioni meridionali rimaste tagliate fuori) senza dimenticare però i collegamenti locali e quindi la necessità di ammodernamento delle reti stradali secondarie. E poi ancora la strategia per i porti e il trasporto pubblico locale, il cui potenziamento si collega alla rivoluzione verde richiesta dall’Unione europea.


GLI ALTRI DOSSIER


Altri dossier caldi da affrontare sono quelli di istruzione, innovazione e politiche industriali. L’incremento delle risorse destinate al sistema scolastico e universitario (come anche alla ricerca) è condivisa in modo abbastanza trasversale dalle forze politiche, anche se naturalmente ci sono poi molti modo diversi di dare concreta attuazione ad un obiettivo del genere. Per il premier incaricato questa è una priorità di lunga data, più volte ribadita in vari interventi pubblici: si tratta di un esempio di “debito buono”, spesa di qualità che guarda al futuro. Il capitolo innovazione potrebbe contenere anche la scelta di una strategia di confronto coordinata a livello europeo con i giganti di Internet, che non si basi solo sulla pur necessaria web tax. E il Draghi che negli anni Novanta è stato protagonista della stagione delle privatizzazioni potrebbe in questa nuova fase rivedere le strategie di gestione delle numerosissime crisi industriali e definire una politica di presidio dei settori strategici per il nostro Paese.


PROROGA SELETTIVA


Sul lavoro l’urgenza assoluta della scadenza del blocco dei licenziamenti dovrà essere affrontata con qualche forma di proroga pur se selettiva, da superare però con la riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive (tema quest’ultimo che si collega a quello della revisione del reddito di cittadinanza, che comunque non sarebbe cancellato). Per quanto riguarda la giustizia l’enfasi sarà sulla riduzione dei tempi sia nel civile che nel penale, esigenza perseguita anche dall’esecutivo dimissionario che richiede però ancora interventi importanti. Infine le riforme istituzionali, compresa quella della legge elettorale: sono un nodo da affrontare ma Draghi potrebbe decidere di lasciarle alla discussione parlamentare, contando anche sull’ampia maggioranza che si avvia a sostenere il suo governo.
 

Ultimo aggiornamento: 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA