LEGGE DI BILANCIO

Manovra, Reddito di cittadinanza: stop offerta “congrua”. Fisco, salta lo scudo penale. Bonus 18enni e psicologo: le novità

Gli aggiornamenti in diretta della giornata politica

Martedì 20 Dicembre 2022

Reddito di cittadinanza decado con "no" a prima offerta di lavoro

Si perderà il beneficio del reddito di cittadinanza se verrà rifiutata la prima offerta di lavoro, anche se questa non verrà considerata 'congruà, laddove, per congruo, si considerava la proposta di un'occupazione che fosse compatibile con le proprie capacità e competenze, che prevedesse una retribuzione superiore del 20% rispetto all'assegno e che si svolgesse a una distanza entro 80 km dalla residenza o raggiungibile entro 100 minuti con il trasporto pubblico.

L'emendamento approvato in commissione Bilancio della Camera a firma Lupi, infatti, sopprime il termine 'congruò dalla normativa, un aggettivo che permetteva di rifiutare la prima offerta non compatibile con i criteri definiti nella legge, possibilità che poi decadeva dalla seconda offerta. Con la modifica, invece, la prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità, ma se non accettata porterà al termine della percezione del reddito di cittadinanza.

Verso tetto stipendi per banche salvate da Stato

Arriva il tetto agli stipendi per i manager delle banche salvate con l'intervento dello Stato. Lo prevede un emendamento dei relatori alla manovra, che stabilisce che il trattamento economico annuo per gli incarichi conferiti dal primo gennaio 2023 non possa superare quello del primo presidente della Corte di Cassazione, fissato in 240mila euro annui.

Manovra, arrivo testo alla Camera slitta a giovedì. Venerdì mattina la fiducia

Slitta nuovamente l'arrivo della manovra nell'aula della Camera. Secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, la scadenza passa da quella di domani alle 13 a giovedì mattina alle 8. La discussione generale andrà avanti fino alle 11, poi verrà posta la questione di fiducia, mentre il voto di fiducia si terrà nella tarda mattinata di venerdì. Il termine per gli emendamenti, infine, è stato fissato per giovedì alle 8, quello per gli ordini del giorno alle 10.

Foti (FI): tregua fiscale può andare in un altro provvedimento

«Ribadisco che mi risulta abbastanza incomprensibile la sbandierata vittoria del Pd per un emendamento, ovvero la tregua fiscale, che si asserisce ritirato quando invece non è mai stato depositato. Evidentemente la legge di bilancio non è lo strumento idoneo per la finalità della misura di cui si parla. Questo non esclude che la norma in questione non sia inserita in un altro provvedimento e che possa trovare adeguata collocazione. Sarà la maggioranza a stabilire quale sia quella giusta». Lo dichiara in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti.

Condono per reati fiscali, braccio di ferro in commissione: la giornata

La proposta di introdurre nella manovra il condono per alcuni reati fiscali (quello che viene definito più comunemente scudo penale) spacca la maggioranza e per questo alla fine salta. A determinare la spaccatura, secondo quanto si apprende, sarebbe stata la richiesta del viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto (FI), promotore della misura, di inserire nell'elenco dei reati che avrebbero potuto beneficiare dell'estinzione, anche la «dichiarazione infedele». In un primo momento, quando Sisto aveva annunciato la proposta, spiegando che «era allo studio», si era parlato di reati formali come 'l'omessa dichiarazionè o 'l'omesso versamentò, ma è stato sulla 'dichiarazione infedelè che il resto della maggioranza, cioè Fratelli d'Italia e Lega, avrebbero alzato il muro. Il 'condono fiscalè (non si dovrebbe parlare, infatti, di 'scudò perché non è come il rientro dei capitali all'estero con i soldi che devono essere 'scudatì, cioè protetti) avrebbe dei «vantaggi», secondo il centrodestra, ma ci «sono dei limiti - come spiega un esponente della Lega - che non si possono superare». La dichiarazione infedele, infatti, prevede una condotta fraudolenta, praticamente alla stregua del falso in bilancio ed è sembrato troppo, gli altri due partiti alleati, inserire una previsione del genere all'interno della Manovra. «Vantaggi», non si nasconde che ci sarebbero stati, ma la misura, si spiega in FdI, «non poteva essere così estesa». Dopo una discussione durata quasi 3 giorni, alla fine si è deciso di farla saltare sostenendo, come detto dal capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, che si è trattato «della proposta di un singolo», «non condivisa con la maggioranza». L'Ordine dei Commercialisti e numerosi imprenditori avevano detto di essere favorevoli al possibile condono. Non solo si sarebbe potuta evitare la condanna (che nel caso dell'omessa dichiarazione per cifre superiori ai 50mila euro, può variare da 1 anno e 6 mesi di carcere ai 4 anni) ma, con l'estinzione del reato, per gli imprenditori indagati o condannati per questo tipo di reato, si sarebbe potuto superare l'ostacolo dell' impossibilità di partecipare ad alcuni appalti o di essere iscritti all'albo fornitori. E questo, in una prospettiva di attuazione del Pnrr, avrebbe «potuto salvare le realtà di molte aziende», si osserva in FI. Senza contare che si sarebbe potuta «liberare la Cassazione» da migliaia di ricorsi pendenti per questo genere di reati. Ma nella Manovra la maggioranza vuole già inserire altre misure piuttosto criticate, come quella che di fatto riforma le intercettazioni preventive, e non sarebbe stato questo «il momento di mettere altra carne al fuoco».

Ipotesi bipartisan, da extraprofitti banche ristori per pos

Un fondo alimentato dalla tassazione sugli extraprofitti delle banche per garantire ristori ai commercianti penalizzati dalle commissioni sui pagamenti elettronici. Si lavora a un'intesa bipartisan, come confermano fonti di maggioranza e opposizione, per inserire in manovra questa soluzione, dopo che il governo ha deciso di eliminare la norma sul Pos. Secondo l'ipotesi allo studio, che potrebbe finire in un emendamento dei gruppi parlamentari, un Dpcm istituirà il fondo definendo aliquote e soglie con cui calcolare gli extraprofitti e il contributo straordinario. Il ristoro avverrebbe in forma di crediti di imposta. 

Ipotesi rifinanziamento bonus psicologo

Il rifinanziamento del bonus psicologo potrebbe entrare in manovra. Secondo quanto viene riferito, infatti, questa sarebbe una delle misure del Pd sulle quali ai Dem sarebbe stata presentata una riformulazione e che potrebbe, dunque, avere il parere favorevole da parte del governo.

Commissione slitta ancora. Pd: aspettiamo i relatori

Continua a slittare la ripresa dei lavori sulla manovra in commissione Bilancio alla Camera, dopo la seduta notturna interrotta questa mattina alle 6.30. Secondo quanto spiega Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in commissione, «ancora non sono stati depositati gli emendamenti dei relatori, e l'ufficio di presidenza ora è stato fissato alle 19.15».

Serracchiani: «Lo scudo penale non c'è, vittoria»

«Vittoria, lo scudo penale non c'è». Lo ha detto la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani uscendo dalla commissione Bilancio a proposito dell'emendamento che sarebbe dovuto entrare in manovra e riguardante l'estinzione di alcuni reati tributari.

Pella (FI): c'è l'impegno a votare tutto

«C'è l'impegno a votare tutto con senso di responsabilità, senza lasciare fuori nulla. È la garanzia che mi sento di dare. Dobbiamo votare tutto e arrivare fino in fondo». Lo ha detto uno dei relatori alla manovra, il deputato di Forza Italia Roberto Pella, in attesa della ripresa dei lavori in commissione Bilancio alla Camera. «All'opposizione va reso merito e va ringraziata - ha aggiunto -. Si riparte con la presentazione degli emendamenti dei relatori per chiudere una manovra che possa avere la soddisfazione di tutti. Negli emendamenti saranno assorbite anche proposte di tutte le forze politiche»

Emendamenti dei relatori in commissione alle 17.30

Alle 17.30 è previsto il deposito degli emendamenti dei relatori alla manovra in commissione Bilancio alla Camera. «Sono circa 25, alcuni significativi alcuni meno, non aspettatevi grandi sorprese nei nostri emendamenti», ha spiegato uno dei relatori, Roberto Pella, di Forza Italia.

Serracchiani: con nuovi ritardi difficile che vada in aula domani

«L'ennesimo rinvio. Ci hanno convocato alle 13, poi alle 14. Ora ci hanno detto che prima delle 17 non ci saranno testi da poter visionare. Oggi direi che siamo oltre ogni limite accettabile e questo pregiudica anche l'arrivo in aula della manovra domani come previsto». Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. «Se ci saranno altri ritardi è molto difficile che la manovra arrivi in aula domani. È tutto fermo e il problema è loro, della maggioranza. Ma ancora più grave della lentezza, dell'assenza di regia e del poco rispetto per il Parlamento, sarebbe aggiungere nella manovra anche qualcosa che riguardasse la giustizia, in particolare qualche condono e l'estinzione di qualche reato tributario. Sarebbe inaccettabile».

M5S: maggioranza ci porta in esercizio provvisorio

«A 24 ore dall'approdo in Aula della manovra, la maggioranza e il governo sono nel caos più totale. Non c'è traccia degli emendamenti dei relatori né dei pareri o delle riformulazioni. A che gioco stiamo giocando? Di questo passo, l'esercizio provvisorio più che un rischio sembra una certezza, e non per colpa delle opposizioni: la maggioranza sta facendo tutto da sola. Il M5S non è disponibile a ulteriori rinvii: se la maggioranza e il governo non sono in grado di mandare in porto la legge di Bilancio se ne assumano la responsabilità davanti al Paese». Lo affermano i 5s in commissione Bilancio.

Salvini: pronti a correre per approvarla entro il 31

«Come Lega vogliamo che la manovra si chiuda presto e bene, perché aiuta milioni di famiglie in difficoltà». Lo afferma il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine della conferenza stampa della Gestione governativa navigazione Laghi. «È chiaro che le opposizioni fanno il loro mestiere, ma la manovra va approvata assolutamente entro capodanno», aggiunge Salvini. «Quindi se si può discutere approfonditamente bene, altrimenti, siamo pronti a correre e a fare il 31 dicembre in Senato»

Serracchiani: se arriva scudo fiscale per noi salta il balco

«Hanno rinviato l'ufficio di presidenza alle 16.30 dove porteranno, dicono, i testi ma, premesso che è inaccettabile», l'ennesimo rinvio, «questo ritarda di molto anche i tempi dell'arrivo della manovra in Aula. Anche impegnandosi al massimo non ci sono i tempi tecnici». Così la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, a margine del lavoro della commissione Bilancio alla Camera. «Ma se si intende oltre al lavoro fatto fin qui per caso portare questioni penali legate ad alcuni reati tributari per il Pd salta il banco». Così la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, a margine del lavoro della commissione Bilancio alla Camera.

Calenda: governo non ha la maggioranza per la legislatura

«Questa è una manovra che sembra scritta da Remo Gaspari, questo Governo non ha una maggioranza capace di portare avanti questa legislatura, il Mef è completamente allo sbando, questo tentativo di essere costruttivi non ha prodotto nulla, questo Governo va a sbattere con un direttissimo». Lo ha affermato il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, durante una conferenza stampa. «Se la maggioranza ha i voti perché non approva gli emendamenti?», ha aggiunto Luigi Marattin.

Governo, fiducia sul dl aiuti quater

Il governo porrà la fiducia sul dl aiuti quater. Lo si apprende al termine della capigruppo di palazzo Madama. Nel pomeriggio in Aula al Senato verrà votata la questione pregiudiziale al provvedimento, si passerà poi alla discussione generale e a seguire il governo dovrebbe porre la questione di fiducia su un maxiemendamento interamente sostitutivo del provvedimento. Domani dopo il parere della commisione Bilancio le dichiarazioi di voto e poi intorno alle 16.30 la chiama e il voto finale.

Fonti del Mef: se Camere ritengono di non modificare la manovra, ok il testo del Cdm

«Se il Parlamento ritenesse di non modificare la manovra, per il Mef il testo già approvato in Cdm va benissimo e sarà quello presentato in Aula e sul quale si porrà la fiducia, con l'eccezione della riformulazione sul Pos». È quanto trapela da fonti del ministero.

Terzo polo: stop commissione, per noi la partita finisce qui

«Per noi la partita finisce qui». Lo ha detto il capogruppo del Terzo Polo in commissione Bilancio alla Camera, Luigi Marattin, lasciando i lavori della commissione insieme al capogruppo Matteo Richetti. A breve è prevista una conferenza stampa al Senato con Carlo Calenda. «Siamo esattamente nelle condizioni nelle quali ci siamo lasciati alle 4 di stanotte, non ci sono i pareri, non ci sono le riformulazioni», ha detto Richetti.

Il nuovo bonus cultura per i 18enni: le novità

Il bonus per i diciottenni potrà arrivare fino a mille euro. Lo annuncia il presidente della commissione Cultura Federico Mollicone. Il meccanismo, che entrerà in manovra, combina due criteri: il tetto Isee fino a 35mila euro e il risultato scolastico alla maturità. Il bonus arriverà solo a chi rispetta almeno uno dei due criteri e in quel caso sarà pari a 500 euro mentre raddoppierà per chi li soddisfa entrambi.«Confermiamo l'Isee ma la grande novità è che raddoppia, non ci sarà solo il criterio di un Isee medio basso ma gli studenti meritevoli, che otterranno 100 alla maturità e con un Isee sotto la soglia, possono raddoppiare».

Manovra 2023, tensioni politiche e le novità del testo. Tutti gli aggiornamenti della giornata. 

Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 01:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA