Manovra, la lunga notte tra liti e polemiche (anche sui cinghiali). «Ma alla fine ce l'abbiamo fatta»

Il testo, concluso il lavoro sulle modifiche concordate tra i partiti che sostengono l’esecutivo, sembra arrivato alla sua versione pressoché definitiva

Mercoledì 21 Dicembre 2022 di Andrea Bulleri
Manovra, la lunga notte della manovra tra liti e polemiche (anche sui cinghiali). «Ma alla fine ce l'abbiamo fatta»

Discussioni fino a notte fonda, frizioni e qualche (inevitabile) polemica. Ma alla fine il testo della manovra è pronta ad approdare alla Camera. Partirà domani a Montecitorio l’esame della legge di bilancio, dopo che ieri in Commissione bilancio a Montecitorio è finito a notte inoltrata il lavoro sugli emendamenti.

E la maggioranza può tirare un (primo) sospiro di sollievo.

Manovra, la lunga notte di lavori

Perché il testo, concluso il lavoro sulle modifiche concordate tra i partiti che sostengono l’esecutivo, sembra arrivato alla sua versione pressoché definitiva. Alla fine, nella tarda serata di ieri, sono infatti arrivati in Commissione gli emendamenti dei relatori di maggioranza, dopo una lunga operazione di vaglio delle modifiche proposte. Ed è arrivata così anche la risposta a una delle questioni che più aveva fatto alzare il livello dello scontro nei giorni scorsi: il dibattuto “scudo” penale per i reati tributari, invocato da Forza Italia, alla fine non ci sarà. La questione sarebbe stata risolta con una telefonata del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e un passaggio di quest’ultima col vicepremier Antonio Tajani. Alla fine, ecco la quadra: la norma che avrebbe depenalizzato tre reati di natura fiscale, tra cui l’omessa dichiarazione dei redditi (e sulla quale le opposizioni avevano annunciato battaglia, minacciando l’ostruzionismo) non entrerà in manovra. E se Pd e M5s già gridavano “vittoria”, il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti sottolinea invece come l’emendamento fosse la “proposta di un singolo”, e che quindi il suo esame non fosse mai stato messo all’ordine del giorno.

La tensione

Un nodo che in ogni caso aveva contribuito ad aumentare la tensione tra centrodestra e centrosinistra, che ormai da qualche giorno aveva raggiunto il livello di guardia. Tanto che a un certo punto era dovuto intervenire palazzo Chigi, o meglio il ministero dell’Economia. Facendo trapelare che, se non si fosse trovato un accordo in parlamento sull’iter da seguire, il governo era pronto a mettere la fiducia sul testo bollinato dalla Ragioneria generale, ossia quello predisposto dall’esecutivo (senza lasciare margini per interventi del Parlamento). Prospettiva che, alla fine, è stata scongiurata. 

Le polemiche

Nonostante il clima stemperato, le polemiche sono però tutt’altro che concluse. Una tra le molte riguarda quello che qualcuno in Transatlantico già ha ribattezzato il “nodo cinghiali”, o “ungulato-gate”. Perché in manovra è rispuntata una norma di cui si era discusso qualche giorno fa, quella che darebbe il permesso di estendere caccia alla fauna selvatica nelle aree protette e urbane. Un modo per contrastare l’invasione degli animali boschivi, e in particolare dei cinghiali, che ormai da anni si registra nelle città italiane, Roma in testa. Ma la proposta ha mandato su tutte le furie il gruppo Alleanza Versi-sinistra. Col risultato che, quando mancava solamente il voto per il mandato al relatore, il clima di collaborazione instaurato nel corso della giornata è improvvisamente mutato con gli intervenuti dei deputati Marco Grimaldi e Angelo Bonelli di Avs, che hanno criticato il comportamento della maggioranza, accusata di aver tenuto nascosto fino all'ultimo, senza discuterne, l'emendamento che era stato accantonato e non inserito in alcun fascicolo. Il relatore di Fdi Paolo Trancassini, al termine degli interventi dei due esponenti dell'opposizione, ha chiesto la convocazione di un ufficio di presidenza e la seduta è stata sospesa.

«Ma alla fine ce l'abbiamo fatta»

«È stata complicata, ma alla fine siamo riusciti ad approvare la manovra, credo dando anche il giusto spazio alla dialettica parlamentare e ai gruppi politici. Mi sembra che il dibattito sia stato molto molto ampio e alla fine la manovra è stata migliorata, i partiti hanno aggiunto qualcosa», ha spiegato il deputato di FdI Paolo Trancassini, relatore della manovra, insieme ai colleghi Roberto Pella di FI e Silvana Comaroli della Lega. «C’è stata molta collaborazione con – ha proseguito – una grande disponibilità del governo a ragionare e della maggioranza ad ascoltare. È stato dato spazio all’opposizione per le proposte su un testo che noi ritenevamo molto valido e molto chiaro e che ha avuto dei miglioramenti. Siamo soddisfatti. Abbiamo tagliato un traguardo molto complicato soprattutto perché – ha concluso Trancassini – c’è stato pochissimo tempo». Cinghiali permettendo. »

Ultimo aggiornamento: 15:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA