Manovra, via libera della Ue. La legge di Bilancio passa l’esame della Commissione, timori sul debito

La legge di Bilancio supera l’esame della Commissione che però preme sulle riforme

Mercoledì 14 Dicembre 2022 di Andrea Bassi
Manovra, via libera della Ue. La legge di Bilancio passa l’esame della Commissione, timori sul debito

La Commissione europea è pronta a dare un via libera sostanziale alla manovra italiana. La decisione di Bruxelles dovrebbe arrivare oggi. Ma la promozione non sarà a pieni voti. Bruxelles, che pure ha tenuto conto del poco tempo avuto dal governo italiano per presentare la manovra, ricorderà che il Paese resta “vulnerabile” alle condizioni macro economiche a causa del suo alto indebitamento. Ed è proprio il livello del debito, a ridosso del 150 per cento del Pil, e in particolar modo il suo ritmo di riduzione, a rimanere la principale preoccupazione della Commissione. Che da tempo avverte sulla «vulnerabilità al cambiamento delle condizioni di finanziamento». Lo aveva già rilevato nel meccanismo di allerta di Bruxelles sull’Italia, quando aveva annunciato un’indagine approfondita sui conti. Comunque sia, come già aveva ricordato il Commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, Bruxelles ha apprezzato che l’impostazione della legge di Bilancio scritta dal governo Meloni sia rimasta «prudente».

Il rapporto tra il deficit ed il Pil il prossimo anno è stato fatto salire al 4,5 per cento rispetto al 3,6 precedentemente comunicato. 

Tuttavia, i 21 miliardi di euro recuperati in questo modo, sono stati impiegati interamente per fronteggiare il caro bollette lasciando poco spazio a misure di aumento della spesa pubblica. Su questo fronte, anzi, la manovra ha fatto registrare più di un freno. La spesa pensionistica è stata tagliata di 10 miliardi nel prossimo triennio, contenendo in questo modo l’aumento dovuto all’inflazione galoppante. Anche la spesa sanitaria è stata contenuta rispetto ai costi di un adeguamento pieno al caro-prezzi. Per i dipendenti pubblici è stato inserito un aumento una tantum, ma non sono state stanziate risorse strutturali per i rinnovi contrattuali. E soprattutto nella manovra ha trovato spazio una prima revisione della spesa dei ministeri. 

Nel giudizio della Commissione un altro elemento dovrebbe risultare centrale: il collegamento tra la manovra e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Anche su questo dovrebbe arrivare un “richiamo” a rispettare gli obbiettivi, soprattutto quelli che riguardano le riforme. In questa direzione potrebbe esserci un richiamo a non abbassare la guardia sulla lotta all’evasione fiscale, tenendo presente proprio gli impegni presi dal Paese col Piano di ripresa e resilienza. 

 

IL PASSAGGIO

I dubbi della Commissione, ma non è un mistero, riguardano l’aumento della soglia fino a 60 euro, al di sotto della quale gli esercenti che rifiutano il Pos non vengono multati. Gentiloni aveva ricordato come la Commissione abbia sempre fornito «un ampio invito ad incentivare i pagamenti elettronici e la fatturazione elettronica». Non solo. La spinta ai pagamenti elettronici, ha ricordato il commissario europeo, «è un impegno già preso dal governo italiano relativamente al Pnrr. Non possiamo», aveva chiosato, «prendere impegni sui pagamenti e contraddirli dopo pochi mesi». 
La Commissione, dunque, resta più concentrata sul raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, considerati il vero antidoto anti-crisi per l’Italia, anche perché le regole di bilancio rimarranno sospese ancora un anno in attesa della loro riforma. 
Entro fine mese Roma deve raggiungere 55 obiettivi per poter ottenere il prossimo assegno da 19 miliardi di euro. Al momento quelli raggiunti sono una trentina, ma il governo ha in gestazione un nuovo decreto legge che dovrebbe permettere di centrare tutti i target previsti entro la fine dell’anno.

Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA