Manovra 2023, ok della Camera con 197 sì. Pensioni, smart working, reddito di cittadinanza: tutte le misure

Sabato 24 Dicembre 2022

Assegno unico, le novità

 

Fisco, pensioni e reddito di cittadinanza: tutte le misure

Dall'allargamento della platea della flat tax al taglio del cuneo fiscale, alla stretta al Rdc, le pensioni e il superbonus passando per una serie di consuete micro-norme. La manovra ha incassato il via libera della Camera e passa al Senato per il via libera definitivo entro il 30 dicembre.

Queste le principali misure.

FISCO: FLAT TAX PIÙ AMPIA E TAGLIO. Si allarga la platea di professionisti e partite Iva beneficiari del regime forfettario al 15%: sale infatti da 65 mila a 85 mila euro la soglia dei ricavi o compensi per avere diritto all'agevolazione.

Inoltre fino a 100 mila euro viene applicata la flat tax incrementale del 15% sulla differenza tra l'incremento e il reddito più alto dell'ultimo triennio. La Legge di Bilancio conferma il taglio contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro e allarga la platea per il taglio del cuneo fiscale al 3% estendendola ai redditi fino a 25mila euro dai precedenti 20mila. Inoltre nel pacchetto lavoro anche l'estensione da 6mila a 8mila euro del tetto per le decontribuzioni dei giovani, dei percettori di Rdc e delle donne fragili.

LAVORO: RDC, DECONTRIBUZIONI E SMARTWORKING. Arriva la stretta sul reddito di cittadinanza: la manovra stabilisce che perderà il beneficio se verrà rifiutata la prima offerta di lavoro, anche se questa non verrà considerata 'congruà. Con la modifica, invece, la prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità, ma se non accettata porterà al termine della percezione del reddito di cittadinanza. Un'altra novità sul Rdc è che a decorrere dal 1 gennaio 2023 l'erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata al completamento del percorso della scuola dell'obbligo. Novità in arrivo anche sull smartworking: fino al 31 marzo 2023 è prorogato anche il regime di smart working per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Esclusi i genitori di figli sotto i 14 anni.

PENSIONI: MINIME, RIVALUTAZIONE E OPZIONE DONNA. Pensioni minime rialzate a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Viene rivista invece per due anni la rivalutazione automatica che sale dall'80 all'85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, mentre per gli assegni più alti ci sarà una riduzione della percentuale dello scaglione. Nel dettaglio, l'indicizzazione passa dal 55al 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, dal 50 al 47% tra 6 e 8 volte il minimo, da 40 a 37% da 8 a 10, da 35 a 32% negli assegni superiori a 10 volte il minimo. Opzione Donna: le lavoratrici potranno quindi andare in pensione anticipatamente a 60 anni soltanto nel caso in cui si tratti di caregiver, invalide almeno al 74% oppure licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aperto.

CASA: SUPERBONUS, IVA E MUTUI. Esteso al 31 dicembre il termine per presentare la Cilas e poter fruire del superbonus al 110% sulle ristrutturazioni edilizie. La manovra introduce anche una detrazione dall'imposta lorda ai fini dell'Irpef del 50% dell'importo corrisposto per il pagamento dell'Iva in relazione all'acquisto entro il 31 dicembre 2023 di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B. Sul versante dei mutui invece sarà possibile rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al fisso per quelli fino 200mila euro con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti. FAMIGLIA: CONGEDO PAPÀ E ASSEGNO UNICO. Il congedo parentale sale dal 30 all'80% e potranno beneficiarne anche i padri. Aumenta l'assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli. 

Al via la sperimentazione del 'reddito alimentarè per chi è in povertà assoluta: la manovra stanzia un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 per distribuire pacchi alimentari con i prodotti invenduti.

CARO-ENERGIA: PROROGHE BONUS SOCIALE E SCONTI IMPRESE. La manovra destina la gran parte delle risorse (21 miliardi) alle misure contro il caro-bolletta, innanzitutto prorogando fino al 31 marzo le misure dei decreti Aiuti: il bonus sociale con lo sconto automatico per le utenze di gas e luce dei nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro annui; l'azzeramento degli oneri di sistema in bolletta; il rifinanziamento del credito d'imposta sulle bollette elettriche e alle utenze gas per le imprese salirà dal 30 al 35%, per le energivore e gasivore dal 40 al 45%. Passa inoltre dal 22% al 5% l'aliquota Iva per le fatture dei consumi nel primo trimestre del 2023 dei servizi di teleriscaldamento e dal 22% al 10% quella del pellet per tutto il 2023. La tassa sugli extraprofitti verrà applicata solamente solo alle società il cui 75% dei ricavi è generato da attività nei settori della produzione e rivendita di energia, gas e prodotti petroliferi. Il contributo è dovuto se almeno il 75% dei ricavi del periodo d'imposta antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2023 deriva dalle attività indicate.

POS E MINI-CARTELLE. Restano le sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti con il Pos per acquisti di cifre inferiori a 60 euro. È stato infatti soppresso il comma dell'articolo 69 che prevedeva lo stop alle multe. Sul fronte multe e tasse non ci sarà più la cancellazione automatica per le cartelle esattoriali dal 2000 al 2015 inferiori ai 1.000 euro: saranno cancellati solo gli interessi ma la decisione se stralciare o meno l'imposta e le sanzioni spetterà agli enti locali e sarebbe operativa dal 31 marzo 2023. 

BONUS: CULTURA 18ENNI E PSICOLOGO IN MANOVRA. Per i 18enni arriva il nuovo bonus Cultura fino a 1.000 euro quale somma di 500 euro per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e gli altri 500 euro nell'eventualità del voto di maturità pari a 100 su 100. Il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50mila euro.

LE MICRO-NORME: DAL CINGHIALE AL PRINCIPATO MONACO. In manovra arriva una norma che autorizza la caccia ai cinghiali nei parchi urbani; ci sono poi 2 milioni in ristori per gli allevatori delle bufale colpite da brucellosi e tubercolosi, 8 milioni per la pesca e l'acquacoltura e 2 milioni per i vigneti colpiti dalla flavescenza dorata. Giù le tasse sui pensionati italiani che lavoravano nel Principato di Monaco: passa infatti dal 23% al 5% l'aliquota sul reddito e sull'assicurazione di vecchiaia. Arriva poi 1 milione al fondo per l'alfabetizzazione digitale dei minori, idem per il fondo di recupero della fauna selvatica.

Pagano: l'Italia guarda al futuro

«Ore 6.46, abbiamo appena approvato la Legge di Bilancio che passa ora al Senato. A dispetto dei detrattori abbiamo allestito una manovra da 35 miliardi dedicata alla crescita e alla necessità di mettere in sicurezza imprese e famiglie alle prese col caro energia». Lo dice Nazario Pagano, presidente della commissione I della Camera. «Come presidente della Commissione Affari Costituzionali, e come esponente di Forza Italia, sono particolarmente soddisfatto dell'aumento delle pensioni minime - il nostro obiettivo di legislatura rimane quello di portarle a mille euro e manterremo questo impegno - e della decontribuzione per chi assume giovani lavoratori. Un occhio al nostro Abruzzo: grazie a un mio intervento siamo riusciti a chiudere il contenzioso relativo all'asse attrezzato Chieti-Pescara, i debiti saranno saldati e un'arteria strategica garantirà il rilancio del territorio. Tra le misure a sostegno del Sud anche la proroga all'esercizio 2023 del credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo in favore di imprese che lavorano anche nella nostra regione» continua Pagano. «Iniziative per un'Italia che, dopo crisi economica e pandemica, si rimette in piedi e ricomincia a crescere guardando al futuro» prosegue Pagano. 

I voti alla manovra

L'aula della Camera ha approvato, all'alba di oggi, la manovra con 197 sì e 129 no. La legge di Bilancio ora passa al Senato.

Il post di Letta: « il primo voto arriva la vigilia di Natale. A rischio esercizio provvisorio. Mai successo»

«Tutta la notte in Aula a tentare di far cambiare idea alla maggioranza sui tagliallaSanità, sulla fine di OpzioneDonna e sulle misure inique della Legge di Bilancio. E il primo voto di una delle Camere arriva la vigilia di Natale. A rischio esercizio provvisorio. Mai successo». Lo scrive su Twitter Enrico Letta, postando una foto dell'aula della seduta notturna alla Camera per la manovra.

La maratona notturna

Il Governo di Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia della Camera con 221 sì, 152 no e 3 astenuti.

La maratona sulla legge di bilancio non è però finita lì. Dopo il sì alla fiducia, a Montecitorio è stato celebrato un Consiglio dei ministri lampo per approvare la nota di variazione del bilancio. E per tutta la notte sono proseguite le votazioni sui singoli articoli e sugli ordini del giorno, in una maratona notturna che è andata avanti fino all’alba.

Non senza un po’ di suspense: all’ultimo minuto sono saltati fuori due errori in altrettante tabelle allegate alla manovra. Il governo, per rimediare, ha presentato in extremis due emendamenti con le nuove correzioni. E tabelle e modifiche sono state votate dopo la fiducia, prima degli ordini del giorno, assieme ad altri due emendamenti last minute: uno contro la peste suina, l’altro per l’acquisto di Villa Verdi progettata e abitata dal famoso musicista. «Una forzatura, le proposte erano state bocciate in Commissione», ha tuonato il Pd. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e regista della manovra, ha sdrammatizzato: «Ho alle spalle anni di leggi di bilancio. E’ come gli aerei: quando c’è un po’ di turbolenza l’importante è atterrare».

La variazione di bilancio

Con 184 voti a favore, 122 contrari e due astenuti l'Aula della Camera approva la nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. Sono ora in corso le dichiarazioni di voto finali sulla manovra.

Il Consiglio dei ministri si è riunito venerdì 23 dicembre 2022, alle ore 23.15, alla Camera dei deputati, sotto la presidenza del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato la nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. Con la nota, sono apportate le modifiche derivanti dagli emendamenti approvati dalla Camera dei deputati nel corso della discussione parlamentare.

Il disegno di legge di bilancio 2023-2025, comprensivo degli emendamenti approvati, attesta il saldo netto da finanziare di competenza a circa 200,7 miliardi di euro nel 2023, a 134,2 miliardi di euro nel 2024 e a 113,2 miliardi di euro nel 2025. Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa risulta pari a 255,7 miliardi nel 2023, a 176,2 miliardi nel 2024 e a 149 miliardi nel 2025. Tra le principali modifiche apportate durante l'esame parlamentare rientrano le misure a sostegno delle imprese, gli incentivi per il lavoro e per il rafforzamento delle politiche sociali e per le famiglie. Ulteriori interventi sono previsti nel settore della previdenza, per la sanità e per il contrasto al caro energia, nonché in ambito fiscale. Gli emendamenti, nel complesso, sono sostanzialmente neutrali sui saldi di finanza pubblica. Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 23.30. 

Ultimo aggiornamento: 17:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA