M5S, torna il caos restituzioni: gli eletti non si tagliano più lo stipendio e Grillo si arrabbia

Moltissimi parlamentari al secondo, e ultimo mandato, non stanno più versando parte dei propri emolumenti

Lunedì 6 Giugno 2022
M5S, torna il caos restituzioni: gli eletti non si tagliano più lo stipendio e Grillo si arrabbia

C'è una polemica ciclica nel Movimento 5 stelle: quella sui soldi che i parlamentari M5S dovrebbero prelevare dallo stipendio e versare in un conto conto corrente apposito. Puntualmente queste restituzioni si incagliano e subiscono forti ritardi. Anche stavolta è polemica: la metà dei parlamentari è indietro coi versamenti. Beppe Grillo, ciclicamente, deve ricordare che bisogna rispettare questa regola.

E ciclicamente gli attivisti ed elettori del M5S, insieme agli eletti che continuano a versare senza intoppi, protestano e accusano i parlamentari di essersi dimenticati le regole originarie del Movimento. 

 «Noi siamo per la trasparenza, ci aspettiamo una mail con il bilancio approvato in allegato, per comprendere quali siano le spese, come vengono investiti i soldi. Ci sembra il minimo e siamo certi che arriverà a breve. Altrimenti, lo pretenderemo...». A dirlo all'Adnkronos un parlamentare del M5S, volto noto di un Movimento alle prese con un nuovo "caos restituzioni", dopo la notizia, circolata venerdì scorso a seguito del via libera del Consiglio nazionale grillino al bilancio, di diversi milioni che mancherebbero all'appello causa deputati e senatori morosi.

Un gruppo corposo di eletti è sul piede di guerra, pronto a spedire una mail al tesoriere Claudio Cominardi e al capo politico Giuseppe Conte se entro e non oltre mercoledì il bilancio -che è comunque in attivo- non dovesse approdare nelle caselle mail di deputati e senatori. Uno su due, stando alle stime interne che circolano in queste ore sia alla Camera che al Senato, sarebbe indietro con le restituzioni o avrebbe semplicemente smesso di rendere soldi al Movimento.

Mille al partito, millecinquecento alla società civile -secondo le regole dei 5 Stelle- con una destinazione da scegliere di volta in volta. Anche se diverse fonti chiariscono all'Adnkronos che la distinzione non sarebbe così netta, altro motivo di malcontento che avrebbe indotto molti in questi mesi a non mettere mano al portafoglio. «Vito Crimi, nelle vesti di capo politico - raccontano - ci spiegò sin dalla prima assemblea che, qualora il Movimento ne avesse avuto bisogno, avrebbe potuto attingere anche ai fondi destinati alle restituzioni». Per molti, «è così venuto meno un impegno con l'elettorato, uno dei pilastri del Movimento». Insomma, i morosi non si sentono affatto nel mirino ma sono ormai scesi sul piede di guerra. Tanto che, in queste ore, si è generato parecchio malcontento sull'intervista rilasciata a Repubblica da Vittoria Baldino, deputata grillina ma anche coordinatrice del Comitato politiche giovanili del partito, in cui dichiara di essere in regola e invita i colleghi a fare altrettanto. Colleghi che, in alcune chat interne visionate dall'Adnkronos, hanno postato commenti al vetriolo.

 Stando a diverse fonti, sarebbero proprio gli eletti scelti da Conte per riempire le caselle del nuovo organigramma del Movimento -tra questi anche Baldino dunque - ad essere tra i pochi in regola con i conti. Aver restituito era una delle precondizioni necessarie per poter ambire a rivestire un ruolo. «Anch'io - spiega una fonte, chiedendo il massimo riserbo per «evitare problemi visto il tema sensibile» - finché ho avuto qualche possibilità di entrare a far parte dei nuovi organi mi sono rimesso al pari con le restituzioni, ma appena ho capito che non c'era "trippa per gatti" ho smesso di farlo».

Dietro la scelta di non restituire, assicurano diversi parlamentari, non una mera questione economica, ma la necessità di avere risposte sul futuro. «Chi fa le liste - dice un deputato - sulla base di quali alleanze, ecc. ecc». Ma soprattutto, elemento cardine, l'eventuale deroga alla regola dei due mandati, norma aurea del Movimento che Conte ha deciso per ora di tenere in 'freezer', mentre Beppe Grillo vorrebbe mantenerla così com'è: a casa allo scadere del secondo mandato. Ci sarebbe non a caso una forbice significativa nelle restituzioni tra coloro che siedono in Parlamento da questa legislatura e i veterani al secondo giro, più restii a restituire. Coloro che si sentono a fine corsa sarebbero infatti i più numerosi tra i "morosi". Anche se pure tra le file dei neo eletti non mancherebbero gli "insolventi". La questione delle mancate restituzioni avrebbe raggiunto anche il garante e fondatore del Movimento. Fonti beninformate assicurano infatti all'Adnkronos che Grillo non avrebbe affatto gradito le notizie, circolate in questi giorni, dei mancati versamenti degli eletti, uno dei pilastri del M5S della prima ora su cui lo stesso Grillo avrebbe sempre battuto, sin dalla prima assemblea M5S in un hotel a due passi dalla stazione Termini. Dallo staff del garante non confermano né smentiscono, ma persone vicino a Grillo lo descrivono su tutte le furie. 

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