Zaia: «Oggi 3.151 positivi e 175 morti. Scuola, il Veneto conferma il rinvio della riapertura»

Martedì 5 Gennaio 2021
Zaia: «Oggi 3.151 positivi e 175 morti. Scuola, il Veneto conferma il rinvio della riapertura»

Il Veneto conferma la decisione di rimandare la riapertura delle scuole, a causa del gran numero dei contagi da coronavirus: «Ribadisco che non è una decisione politica, le indicazioni scientifiche ci dicono questo». Lo afferma il presidente del Veneto Luca Zaia, che poi ha aggiunto: «Penso che a quasi 200 mila tra ragazzi e insegnanti delle scuole superiori chiediamo un sacrificio, ma è per il bene della collettività.

I ragazzi non hanno colpa né sono il capro espiatorio, ma bisogna evitare qualunque aggregazione. Per me è un fallimento, la scuola è il nostro futuro e pensiamo che non dovrebbe essere appesa al wifi, ma la situazione è pesante».

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La scelta

Una via, quella scelta dal presidente Zaia, che non ha nulla a che vedere con delle problematiche organizzative, ma piuttosto con dei limiti obiettivi imposti dal Covid: «Non stiamo parlando di una messa in colpa della scuola, ma di evitare la circolazione di 200 mila persone. Il vero tema è l'aula. Lasciare in un ambiente confinato 10-15 persone per cinque ore è veicolo di contagio. Vedo comunque che anche altre regioni stanno provvedendo, ma non è un sfida, tifo perché questa scuola si apra». Poi Zaia ha concluso: «Non è una partita a scacchi, quella della scuola, tanto che abbiamo fatto accordi per riaprire subito. Si fa facile polemica con il Veneto, ma ci sono regioni che non hanno mai riaperto. È una partita nazionale».

Il bollettino

Il bollettino giornaliero della Regione Veneto riferisce di 3.151 contagi e 175 morti nelle ultime 24 ore. Il totale dei contagiati da inizio epidemia sale a 270.097, mentre quello delle vittime si attesta a 6.988 (ieri erano 6.813). Sostanzialmente stabile la pressione sugli ospedali: i pazienti Covid nei reparti non critici attualmente in Veneto sono 94.228 positivi (-728), di cui 3.457 sono ricoverati in totale. Degli ospedalizzati 3.066 (+7) sono ricoverati in area non critica, 391 (-9) sono invece i ricoverati in terapia intensiva. Persone vaccinate ad oggi: 23.644 (60,8%). I tamponi molecolari fatti ad oggi 3 milioni e 374mila, test rapidi 1 milione e 974mila (5.66% incidenza positivi su tamponi).

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La campagna vaccinale

Nella diretta è intervenuta la dottoressa Francesca Russo, capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto: Russo ha dichiarato che a fronte di circa 38mila dosi a settimana, i vaccini vengono distribuiti alle Ulss che hanno avviato le vaccinazioni dal 30 dicembre. La prima fase è per gli operatori sanitari, gli ospiti e gli operatori delle Rsa. Inoltre si stima che 185mila dosi arriveranno entro la fine del mese. Le Ulss, inoltre, hanno predisposto una stratificazione di rischio, dando la precedenza ha chi ha avuto più contatti con dei positivi: 18.639 sono i vaccinati di oggi. «Poi abbiamo considerato anche i volontari direttamente coinvolti nell'emergenza virus, anche i privati accreditati, e il settore sanitario privato (dentisti, chi ha centri diagnostici, eccetera)», così Francesca Russo.

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Fase 2

È la fase che avvierà la vaccinazione generale: anche in questo caso verranno adoperate le fasce di rischio. I soggetti ultra 80 enni - che sono circa 360mila - verranno contattati direttamente a casa. Secondo Russo, «poi dai 79 a 70 anni, una fascia a rischio perché sono questi i soggetti che vengono ricoverati in terapia intensiva e area non critica. Poi dai 69 ai 60 anni. Se arriveranno vaccini per tutti e tre gli scaglioni vaccineremo questi tre settori contemporaneamente. Vaccinare significa modificare la circolazione del virus, è molto importante. Oltre ai 60enni dobbiamo considerare le categorie a rischio di qualunque età: i soggetti con patologie a rischio - chi ha esenzione ticket o su segnalazione dei medici di base. Abbiamo anche i soggetti appartenenti ai servizi essenziali (insegnanti, farmacisti, forzedell'ordine...), speriamo di poterli vaccinare in contemporanea ai 60enni». Poi il capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto ha chiarito che più rapidamente arriveranno i vaccini, più spedita sarà la campagna.

L'efficacia

Secondo la dottoressa Russo il vaccino anti Covid è afficace al 95%. Inoltre, c'è un «canale di segnalazione» di eventi avversi che si potrebbero verificare, come arrossamento, dolore al braccio, febbre, affaticamento. Si tratta di un vaccino che agisce con l'Rna messaggero «della proteina di superficie del virus inglobata in vescicole di grasso che arrivano nel citoplasma delle cellule e stimolano il sistema immunitario che produce anticorpi contro queste proteine estranee. La proteina spike viene falsamente fatta riconoscere dal nostro organismo per stimolare il sistema immunitario». Nei primi 15 giorni si ha una prima risposta immunitaria, mentre la seconda dose innalza gli anticorpi, anche se non si sa ancora per quanto tempo. Al momento - per 6-12 mesi - dovrebbe essere sufficiente fare solo 2 dosi.

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA