A partire dalla mezzanotte di oggi, tutta la Lombardia passerà in zona arancione rinforzato.
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Dati Lombardia in crescita
«I dati sono in costante aumento, con una forte presenza della variante inglese che coinvolge in particolare le scuole. È quindi necessaria una scelta decisa e rapida a protezione di ragazzi e famiglie» ha commentato il presidente della Regione, Attilio Fontana. L'analisi aggiornata dei dati regionali con le indicazioni tecnico-scientifiche per il contrasto della crescita epidemiologica poneva già in mattinata le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Brescia e Mantova in zona rossa, in base ai criteri stabiliti dal nuovo Dpcm appena firmato dal premier Mario Draghi. Dati poi confermati nel pomeriggio, con la rilevazione quotidiana che riportava la Lombardia sopra 5mila casi di positività, una soglia che non veniva raggiunta dalla fine di novembre, con un netto aumento, sia delle persone ricoverate in terapia intensiva (+26), che negli altri reparti (+190).
L'ordinanza della Regione Lombardia ----> Scarica Pdf
Scuola, picco della Dad, didattica a distanza: «Da lunedì a casa tre studenti su quattro»
La fascia arancione rafforzata
Tutti d'accordo, in Consiglio Regionale, sulla decisione di ricorrere alla fascia arancione rafforzata per scongiurare la zona rossa, ma non sullo scarso preavviso sulla chiusura delle scuole. «L'epidemia corre e, di fronte a provvedimenti del genere, occorre essere compatti, per il bene di tutti i lombardi, soprattutto i più fragili, ma ciò non toglie che chiudere le scuole dall'oggi al domani è una follia. Una decisione tanto improvvisa crea disagi consistenti per tutti gli studenti e per le loro famiglie» ha spiegato il capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul.
Zona gialla, rossa, arancione (e rafforzata): regole e divieti, la guida completa
Sulla stessa lunghezza d'onda il Movimento 5 Stelle, che con il capogruppo in Regione Massimo De Rosa, chiede al presidente del Consiglio, Mario Draghi, «di intervenire al più presto, al fine di riportare ordine e competenza ai vertici di una Giunta che continua commettere errori e soprattutto brancola nel buio priva di qualsiasi strategia». Molto meno d'accordo sul ritorno alla dad docenti e genitori che sono tornati a protestare nel pomeriggio sotto la sede della Regione con anche alcuni piccoli studenti delle scuole elementari con il cartello «Non lasciateci ancora a casa». A casa a seguire la didattica a distanza potrebbero non restarci gli studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione, che grazie al nuovo Dpcm Draghi potranno seguire le lezioni in presenza.