Lombardia, caos vaccini: saltano i vertici di Aria ma Fontana salva il fedelissimo

Martedì 23 Marzo 2021 di Claudia Guasco
Lombardia, saltano i vertici di Aria ma Fontana salva il fedelissimo

Dopo un fine settimana di nonni trasportati dal sindaco al centro vaccinale di Cremona sui bus del Comune, qualcosa doveva succedere. E infatti le novità arrivano già a metà mattina: «Ho chiesto ai membri del cda di Aria di fare un passo indietro, in caso contrario azzererò lo stesso affidando all'attuale direttore generale Lorenzo Gubian la guida della società», annuncia il governatore della Lombardia Attilio Fontana. «Le situazioni di criticità come quelle che si sono verificate negli ultimi giorni offrono un'immagine distorta dei risultati che a oggi abbiamo raggiunto».

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CAMPAGNA FALLIMENTARE


In realtà a ieri la Lombardia ha vaccinato solo il 12,1% della popolazione e chi ha ricevuto la seconda dose è appena il 3,9%, dunque non si tratta di numeri mirabolanti. Anzi, sono la dimostrazione del fallimento della piattaforma informatica di Aria, società nata il primo luglio 2019 dalla fusione di tre partecipate regionali con l'obiettivo di contenere gli sprechi. Fino a febbraio il malfunzionamento del sistema era più che altro tema di dibattito in famiglia: over ottanta senza appuntamento, sms di scuse per i ritardi, l'impossibilità di avere informazioni o anche solo un numero da contattare. Poi la situazione è esplosa: a Niguarda e in Fiera, a Bollate, Como, Cremona e in Brianza non venivano convocate persone da vaccinare o ne arrivavano il doppio. Il vicepresidente della Regione Letizia Moratti e il consulente al piano di profilassi Guido Bertolaso hanno preso la questione di petto, chiedendo per Aria «decisioni rapide e drastiche».

Fontana è rimasto in silenzio, fino all'annuncio dell'azzeramento dei vertici di Aria. Il diavolo però sta nei dettagli e, come fanno notare i consiglieri di opposizione, il governatore non ha rimosso il cda della società ma si è limitato a chiedere le loro dimissioni.

 


Fontana avrebbe dovuto convocare l'assemblea ordinaria di Aria, con la quale revocare la posizione dei consiglieri e chiedere un'azione di responsabilità: il cda sarebbe stato rimosso per giusta causa, con il riconoscimento di artefice del fallimento della campagna vaccinale. Il governatore invece ha scelto la strada soft della richiesta di dimissioni, in contrasto con Letizia Moratti che vuole fare piazza pulita in Aria e assegnare a Poste italiane il sistema informatico dei vaccini ora gestito dalla società regionale per 22 milioni. Non solo. Fontana salva il direttore generale Lorenzo Gubian, candidato a diventare amministratore unico della società: lunga esperienza nella Sanità digitale in Veneto, è stato nominato dg lo scorso 5 agosto al posto di Filippo Bongiovanni, indagato con Fontana nell'inchiesta sui camici venduti alla Regione dalla società del cognato del governatore. Mentre Letizia Moratti sacrifica Francesco Ferri, presidente di Area e uomo di Silvio Berlusconi.


VETI INCROCIATI


Così l'emergenza vaccini in Lombardia è diventata una bomba politica. Moratti e Fontana mal si sopportano - una frattura rimarcata dalla distanza fisica, lei ha l'ufficio al Pirellone, lui a Palazzo Lombardia - e tra i vertici di Forza Italia cresce l'irritazione per il fatto che finora a pagare per le disfunzioni sia stato Ferri, ex Confindustria Monza, pupillo del Cavaliere che lo ha candidato in Parlamento. Quanto alla Lega, la cui bandiera sventola sulla Regione, è costretta ad ammettere che «se qualcuno ha sbagliato paga, viene licenziato e cambia mestiere: entro la settimana la gestione del sistema informatico passa a Poste italiane», annuncia il leader del Carroccio Matteo Salvini. E Fatelli d'Italia alza la voce, «troppe decisioni sono state prese senza di noi», attacca Daniela Santanchè. Per il centro destra, in ogni caso, sono guai: Letizia Moratti, la civil servant che avrebbe dovuto salvare la Lombardia, alla luce dei risultati non è più un candidato forte per le regionali. Bertolaso, lanciato dall'asse Lega-Forza Italia nella corsa a sindaco di Roma, ha il veto di FdI. Intanto da oggi tutti gli over 80 saranno convocati con una telefonata, con l'Asst incaricata di controllare gli elenchi, e sul caos vaccini al governatore sarà chiesto di riferire in aula il 30 marzo.

 

Ultimo aggiornamento: 12:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA