Licia Ronzulli sarà capogruppo al Senato ma Forza Italia garantisce lealtà: niente più strappi in Senato

Lotito esclude di abbandonare gli azzurri: non ho mai ascoltato le sirene che mi vorrebbero altrove

Martedì 18 Ottobre 2022 di Emilio Pucci
Licia Ronzulli sarà capogruppo ma Forza Italia garantisce lealtà: niente più strappi in Senato

Oggi alle ore 15 ci sarà l'ufficializzazione, al Senato dovrebbe essere Licia Ronzulli a guidare il gruppo di Forza Italia. La fedelissima di Berlusconi, per giorni sulla graticola, si è tirata fuori dalla partita del governo, è finita nel mirino di FdI e di chi l'additava come l'ostacolo numero uno sulla strada di un accordo nel centrodestra.

Coinvolta anche nelle vicende di famiglia del Cavaliere e bersaglio delle colombe che hanno spinto per una riappacificazione tra i due fronti. «Non esiste alcun caso», ha sottolineato più volte la vicepresidente del gruppo di FI al Senato. L'ex premier l'ha difesa, in nome del no ai veti si è messo di traverso. Voleva lei in Consiglio dei ministri e anche come capodelegazione. E continuerà, spiegano dai vertici forzisti, a difenderla perché come afferma un senatore «non è che si muove in autonomia, è Berlusconi che decide la linea. Ma pensate sul serio lo sfogo che possa fare qualcosa senza che ci sia la volontà del presidente di FI?». E allora la tregua siglata ieri a via della Scrofa vedrà sempre la Ronzulli come protagonista in campo. Forza Italia chiede rispetto, di essere trattata al pari della Lega come numero di ministeri, non gradisce che sia la presidente di FdI a voler scegliere dicasteri e a chi affidarne le deleghe, anche se la Giustizia potrebbe essere la chiave per il disgelo. Restano quindi le distanze, ma l'ex premier farà partire l'esecutivo.

Riavvicinamento

Tuttavia, il riavvicinamento con la Meloni operazione alla quale si lavorerà pure nei prossimi giorni si misurerà alla prova dei fatti. La padrone di casa con Berlusconi è stata chiara, l'obiettivo imprescindibile è un esecutivo di centrodestra ma allo stesso tempo non dovrà più accadere che Forza Italia si tenga le «mani libere in Parlamento» perché altrimenti i numeri li cercherà altrove. Dall'altra parte c'è stata una richiesta chiara, «sono io che faccio da garante, non altri». Per la serie il gioco a spaccare il partito di FI non funziona. L'interlocuzione dovrà avvenire in maniera ordinata, senza osserva un big forzista che si cerchino altri interlocutori. E così, una volta nato il governo, Ronzulli interpreterà come sempre la strategia del Cavaliere. Che punta, per esempio, a ottenere il via libera ai punti del programma. A partire dall'aumento delle pensioni per gli anziani, dalla riforma della giustizia e dalla realizzazione della flat tax.

 

Al momento non è prevista alcuna scissione, senatori come Lotito e Fazzone hanno smentito di voler lasciare il gruppo: «Non ho mai tentennato né mi sono mai fatto ammaliare da qualche sirena che mi avrebbe voluto transitare altrove», assicura il presidente della Lazio. Ma il partito resta spaccato tra chi mira alla linea dura incarnata da Micciché senza escludere l'appoggio esterno e chi, invece, non intende alzare barricate. L'annuncio della lista dei ministri potrebbe portare nuove fibrillazioni. Per un po' le due anime in FI coesisteranno, ma non è escluso che più avanti ci possa essere qualcuno che abbandoni la nave azzurra. Ronzulli vestirà i panni del capitano e vigilerà per conto dell'ex premier. L'obiettivo è tenere insieme l'equipaggio. «Ora spetta alla Meloni l'onere e la responsabilità, vedremo passo dopo passo», dice un altro senatore azzurro.

Ultimo aggiornamento: 07:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA