Sea Watch, Salvini indagato con Di Maio. Il leader M5S: «Ma io non mi sento Napoleone»

Lunedì 15 Aprile 2019
Sea Watch, Salvini ancora indagato: «Porti chiusi finché resterò ministro»

Libia, Il ministro Trenta«Con la guerra i migranti diventano rifugiati, vanno accolti». «In caso di una nuova guerra non avremmo migranti ma rifugiati. E i rifugiati si accolgono. Chi dice che pensa al possibile attacco in Libia per risolvere il problema dei migranti sta facendo un errore enorme». Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a 'Circo Massimo' su Radio Capital, aggiungendo che «le conseguenze in termini di destabilizzazione ricadrebbero soprattutto sull'Italia». Il vicepremier Di Maio, poi, ha sostenuto che la chiusura dei porti è una soluzione «solo temporanea». Ma il vicepremier Salvini risponde perentorio: «Finché sono ministro, i porti restano chiusi. Chiedo rispetto, mie le competenze su ordine e confini». E ancora. «Sono indagato, mi sento a mio agio.

Ci sorrido, anche se non mi sembra normale un Paese dove un ministro che fa quello che aveva promesso di fare, difende i confini e complica la vita agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani viene indagato una volta, due e mi aspetto tre quattro o cinque». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, intervistato a Radio radio, parlando dell'indagine sulla Sea Watch. «Mi auto denuncio, continuerò a fare quello che ho fatto - ha aggiunto - penso che la magistratura possa avere tanto tempo da dedicare a altri soggetti più pericolosi».

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Di Maio: «Polemizzare fa male al Paese». «Non mi interessano le polemiche, non voglio polemizzare, fa male al Paese. Il mio unico scopo è proteggere l'Italia, le sue aziende e prevenire un'altra emergenza migratoria». Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio in una nota. E ancora: «Ho letto dell'indagine a carico di Salvini: ho ricevuto la stessa notifica, sono indagato anche io ma non mi sento Napoleone».
 


Salvini: «Porti chiusi misura temporanea? Di Maio e Trenta lo dicano in Cdm». «Rispetto il lavoro del collega Di Maio che si occupa di lavoro, ma sui temi di controllo dei confini e di criminalità organizzata sono io a decidere». Lo ha detto a Monza il ministro dell'Interno Matteo Salvini, rispondendo al ministro del Lavoro secondo il quale la chiusura dei porti è una soluzione «solo temporanea». «Se il ministro Di Maio e Trenta la pensano in modo diverso lo dicano in Cdm e faremo una franca discussione - ha proseguito -. I porti con me rimangono indisponibili chiusi e sigillati ai mercanti di esseri umani».

Salvini indagato per sequestro di persona a Siracusa.  Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati per il reato di «sequestro di persona commesso in Siracusa dal 24 al 30 gennaio 2019». Il caso riguarda la nave Sea Watch 3. Lo ha detto lo stesso Salvini a Monza spiegando che il procuratore Carmelo Zuccaro ha presentato una «contestuale richiesta di archiviazione».
 
Salvini: «Il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro mi comunica che ha inoltrato al tribunale dei ministri gli atti del procedimento penale 4665 nei miei confronti per i reati di cui agli articoli 81, 110, 605 comma 1,2,3 del codice penale». Zuccaro ha richiesto l'archiviazione ma «anche l'altra volta - ha ricordato - il procuratore aveva chiesto l'archiviazione. Sono nuovamente indagato ma ribadisco che finché faccio il ministro dell'Interno, i colleghi di governo possono dire quello che vogliono, i porti italiani sono e rimangono chiusi». «Possono aprire altri 18 procedimenti penali. Non cambio idea - ha concluso - e non cambio atteggiamento».

Trenta: invito la Lega al ministero, così spiego un pò di diritto internazionale. «Oggi vedo che la Lega e qualche movimento di estrema destra sono partiti all'attacco della sottoscritta. Posso invitarli tutti da me, al ministero, così gli spiego un po' di diritto internazionale e magari capiscono cosa possono produrre i loro toni aggressivi sulla Libia». Lo dice il ministro della Difesa Elisabetta Trenta sottolineando poi il «paradosso» che «gli stessi che gridano alla guerra, dalla Lega a Fdi, sono gli stessi che fanno propaganda sui migranti». «Chi fugge oggi dalla Libia è un rifugiato», ha sottolineato.

In sostanza, ribadisce il ministro della Difesa, Salvini e Meloni «non hanno capito che alzando i toni come fanno rischiano solo di destabilizzare ulteriormente la situazione. Provocando così loro, per primi, nuovi flussi migratori verso l'Italia». «Per il diritto internazionale - ha quindi proseguito Trenta, intervenendo a margine della conferenza 'Duplice uso sistemico, che si è svolta a Roma, in merito alla situazione in Libia - chi scappa da una guerra non è un migrante economico, quindi di questo noi dobbiamo tener conto. Lo status di chi scappa da un Paese in guerra è uno status di un richiedente asilo. Questo è quello che ci dice il diritto internazionale e quello a cui credo che, come Paese, dobbiamo attenerci». A chi le ha chiesto se chi scappa in questo momento da Tripoli sia da ritenersi un rifugiato, il ministro ha poi risposto: «nel momento in cui la situazione dovesse veramente sfuggire di mano. E comunque in questo momento a Tripoli c'è la guerra...».
Fico: accogliere rifugiati, lo dice il diritto. «I rifugiati non possono essere respinti, coloro che scappano da una guerra non possono essere respinti. Questo è il diritto internazionale, quindi mi sembra davvero scontato. È il diritto e così è». Così il presidente della Camera, Roberto Fico, a Napoli sulla questione libica.

L'Oms: «147 morti e 614 feriti nell'offensiva di Haftar contro Tripoli». È infatti di 147 morti e 614 feriti il bilancio dell'offensiva sferrata dalle forze fedeli al generale Khalifa Haftar contro la capitale libica. Lo rende noto l'Organizzazione mondiale della Sanità: «Stiamo inviando rifornimenti sanitari in appoggio agli ospedali dell'area di Tripoli», che sono travolti dall'emergenza, ha reso noto l'Organizzazione su Twitter.

Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 02:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA