Trenta: «È guerra, i migranti diventano rifugiati e vanno accolti. Alla Lega spiego il diritto internazionale»

Lunedì 15 Aprile 2019
Trenta: «È guerra, i migranti diventano rifugiati e vanno accolti. Alla Lega spiego il diritto internazionale»
6

​Trenta: «È guerra, i migranti diventano rifugiati e vanno accolti. Alla Lega spiego il diritto internazionale». «In caso di una nuova guerra non avremmo migranti ma rifugiati. E i rifugiati si accolgono. Chi dice che pensa al possibile attacco in Libia per risolvere il problema dei migranti sta facendo un errore enorme». Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a 'Circo Massimo su Radio Capital, aggiungendo che «le conseguenze in termini di destabilizzazione ricadrebbero soprattutto sull'Italia».

Sea Watch, Salvini ancora indagato: «Porti chiusi finché resterò ministro»

Migranti, scatta la nuova stretta sulle Ong

 





«Oggi vedo che la Lega e qualche movimento di estrema destra sono partiti all'attacco della sottoscritta. Posso invitarli tutti da me, al ministero, così gli spiego un pò di diritto internazionale e magari capiscono cosa possono produrre i loro toni aggressivi sulla Libia». Lo dice il ministro della Difesa Elisabetta Trenta sottolineando poi il «paradosso» che «gli stessi che gridano alla guerra, dalla Lega a Fdi, sono gli stessi che fanno propaganda sui migranti». «Chi fugge oggi dalla Libia è un rifugiato», ha sottolineato.

In sostanza, ribadisce il ministro della Difesa, Salvini e Meloni «non hanno capito che alzando i toni come fanno rischiano solo di destabilizzare ulteriormente la situazione.
Provocando così loro, per primi, nuovi flussi migratori verso l'Italia». «Per il diritto internazionale - ha quindi proseguito Trenta, intervenendo a margine della conferenza 'Duplice uso sistemico, che si è svolta a Roma, in merito alla situazione in Libia - chi scappa da una guerra non è un migrante economico, quindi di questo noi dobbiamo tener conto. Lo status di chi scappa da un Paese in guerra è uno status di un richiedente asilo. Questo è quello che ci dice il diritto internazionale e quello a cui credo che, come Paese, dobbiamo attenerci». A chi le ha chiesto se chi scappa in questo momento da Tripoli sia da ritenersi un rifugiato, il ministro ha poi risposto: «nel momento in cui la situazione dovesse veramente sfuggire di mano. E comunque in questo momento a Tripoli c'è la guerra...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA