Lega, cosa farà Salvini dopo le parole di Giorgetti? Domani riunione d'emergenza. Assemblea programmatica entro fine anno

Mercoledì 3 Novembre 2021
Lega, cosa farà Salvini dopo le parole di Giorgetti? Domani riunione d'emergenza. Assemblea programmatica entro fine anno

La convocazione per domani del Consiglio federale della Lega decisa improvvisamente dal leader del partito Matteo Salvini, segna una nuova fase dello scontro interno al Carroccio. Salvini lancerà una grande assemblea programmatica della Lega, da fare entro la fine dell'anno a Roma.

Saranno coinvolti tutti i rappresentanti del partito: sindaci, governatori, parlamentari, eurodeputati, membri del governo. 

Giorgetti attacca Salvini: «Europeista incompiuto». E rilancia Draghi al Colle

Lega, cosa farà Salvini dopo le parole di Giorgetti? 

Con il conivolgimento del parlamentino interno della Lega Salvini intende ribadire che il controllo del partito è nelle sue mani. La riunione del Consiglio Federale infatti arriva dopo la diffusione dell'intervista rilasciata da Giancarlo Giorgetti, numero due del partito e ministro dello Sviluppo, per il nuovo libro di Bruno Vespa nella quale la linea del partito viene in qualche modo paragonata  alle gesta teatrali e grossolane di un attore come Bud Spencer. Giorgetti ha già fatto sapere che le frasi dell'intervista sono state estrapolate dal contesto.

Ma la sortita del ministro è arrivata dopo una serie innumerevole di punzecchiature fra i due. Se Salvini incontra il presidente populista del Brasile Bolsonaro, Giorgetti ribadisce che sarebbe preferibile una Lega nel Ppe. Il primo si dice favorevole a eleggere Berlusconi al Quirinale, il secondo tesse la tela per Draghi e parla di sistema semi-presidenziale de facto. Salvini nelle scorse settimane ha strizzato l'occhio ai no vax e ai no Green pass in tutti i modi possibili, Giorgetti (appoggiato dai presidenti regionali della Lega) ha sostenuto la linea della vaccinazione di massa.

 

La spaccatura

Il fatto è che la Lega è sempre più spaccata. Anche perché sullo sfondo della leadership di Salvini si sta stagliando un problema molto serio: quanti parlamentari riuscirà ad eleggere il Carroccio alle prossime elezioni politiche del 2023 (ammesso che non si voti prima)? Nel 2018 il Carroccio raccolse il 17% dei suffragi che lievitarono al 34,3% alle europee del 2019. Poi - dopo l'infelice sortita estiva di Salvini ("Chiedo i pieni poteri") che portò all'uscita del Carroccio dal governo guidato dai 5Stelle - le fortune elettorali della Lega sono scemate e stando ai sondaggi oggi il partito è quotato fra il 18 e il 20%. Considerando che i futuri parlamentari saranno in tutto 600 (contro gli attuali 945) molti parlamentari leghisti sentono in pericolo il loro futuro mandato. Infine le recenti elezioni comunali, con alcuni risultati disastrosi per il Carroccio come il crollo dei voti a Roma scesi a quota 60.000 dai 285.000 del 2019, hanno fatto scattare più di un allarme.

Ma il vero punto di scontro fra le "due leghe" è squisitamente politico e si chiama Europa. Salvini intende costruire un gruppo conservatore a destra del Partito Popolare con fortissime venature sovraniste. Giorgetti è un conservatore legato al territorio, vicino ideologicamente ai democristiani bavaresi, ma profondamente europeista. E' questo il vero nodo arrivato (finalmente) al pettine.

Il primo va a rendere omaggio a Bolsonaro e l'altro continua a vedere la Lega nel Ppe. Uno strizza l'occhio a Berlusconi che sogna il Quirinale e l'altro per il Colle rilancia Draghi. Uno, nei periodi caldi, viaggia al ritmo di un migliaio di selfie al giorno e l'altro lo invita a smettere i panni del primattore nei film di cassetta. Ma come fanno a stare insieme Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti? Il dubbio, che per un attimo era scomparso fra i cultori del genere, è riaffiorato ieri, con la pubblicazione di alcuni passaggi dell'intervista che il ministro ha rilasciato per l'ultimo libro di Bruno Vespa.

Ultimo aggiornamento: 16:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA