Lega, Romeo: «Non ci servono patenti. E il centrodestra può guidarlo Salvini»

Il presidente dei senatori leghisti: non cadiamo nei tranelli dei nemici

Sabato 6 Novembre 2021 di Emilio Pucci
Lega, Romeo: «Non ci servono patenti. E il centrodestra può guidarlo Salvini»

Ma la Lega ha bisogno di Draghi per governare? Per Massimiliano Romeo, capogruppo del partito di via Bellerio al Senato, «la Lega deve fare la Lega, non può snaturarsi.

Deve mantenere la sua identità. Abbiamo delle radici, un'appartenenza, una storia, delle tradizioni. Altrimenti rischiamo di annullarci. La scelta di entrare in questo governo con il Pd non è stata facile e questa esperienza non è ripetibile».

Quindi nessun partito per Draghi e nessun ingresso nel Ppe?
«Sappiamo che è un'operazione non semplicissima ma in Europa lavoreremo ad un grande gruppo alternativo alla sinistra e in Italia governeremo con il centrodestra».

Giancarlo Giorgetti non è della stessa idea
«Al Consiglio federale c'è stato un ottimo confronto. E' emersa compattezza totale sulla linea del segretario. Ci sarà un'assemblea programmatica che definirà le priorità. Lavoreremo per cercare di abbassare le tasse, per allungare l'elemento di flessibilità sull'uscita dal mercato del lavoro. Punteremo sul fisco, sulla necessità di creare occupazione per i giovani e di fronteggiare il caro bollette. I cittadini vogliono essere rassicurati. Nella Lega che ci possano essere delle sensibilità diverse ci sta, ma a fare sintesi è Salvini e tutti seguiranno la sua linea. Non c'è una questione personale tra i due, ma solo opinioni differenti su alcuni temi».

Appunto, progetti diversi sul posizionamento del partito, soprattutto in Europa, per evitare il pericolo dell'isolamento.
«Ripeto, la Lega non ha bisogno di alcuna patente di governabilità. Abbiamo una classe dirigente preparata e governiamo in tante regioni. Salvini non ha bisogno di superare prove di maturità. Bisogna uscire da questa grande ipocrisia, riconoscerne i meriti e cercare di non cadere nei tranelli che ci pongono i nostri avversari. Ha tutte le carte in regola per essere il grande federatore del centrodestra. Poi quando ci saranno le elezioni si vedrà».


Ma secondo lei ci può essere un voto anticipato?
«Conoscendo il Parlamento l'ipotesi non è realistica, per noi comunque prima si vota e meglio è».

 


In vista c'è la partita sull'elezione del presidente della Repubblica. Lei pensa che Draghi possa essere il successore di Mattarella o la Lega appoggerà Berlusconi?
«Quando sarà il momento si affronterà l'argomento. Quanto a Berlusconi c'è grande stima per il suo ruolo».


Qual è il suo giudizio sull'operato di Draghi?
«E' stato chiamato per portare il Paese fuori dalla pandemia e rilanciare la nostra economia. I risultati gli stanno dando ragione ma, come ha detto lui stesso nel momento in cui si è insediato a palazzo Chigi, non bisogna esaltare troppo la sua figura. Comunque sta lavorando bene».

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Ma lei stesso non ha nascosto critiche all'operato dell'esecutivo.
«Mi riferivo all'ennesimo provvedimento blindato con il ricorso alla fiducia. Capisco che occorre fare in fretta, che c'è una emergenza da affrontare, che occorre portare avanti il lavoro sul Pnrr e sulle riforme ma il Parlamento merita più rispetto e di essere coinvolto maggiormente. Il rischio è quello di alimentare tensioni o che ci sia un incidente di percorso. Se dovessi dargli un consiglio costruttivo gli direi di non sottovalutare le tensioni dentro e fuori dal Parlamento».

Ultimo aggiornamento: 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA