Giancarlo Giorgetti non ha partecipato al cdm, mentre gli altri due ministri leghisti presenti al consiglio, Erika Stefani e Massimo Garavaglia non hanno votato le nuove misure Covid. Ieri il consiglio federale della Lega aveva espresso fiducia al segretario Matteo Salvini e aveva deliberato, in vista del cdm di oggi, l'equiparazione tra bimbi vaccinati e non vaccinati per evitare discriminazioni a scuola. La linea politica approvata dal Carroccio ieri è dunque incompatibile con la linea del governo che propone misure diverse di quarantena e Dad se lo studente è vaccinato.
«Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto approvato oggi in Cdm, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati. I dati ci dicono, per fortuna, che i contagi scendono quotidianamente e nostro dovere è lavorare con determinazione alle questioni concrete per risolvere i problemi del paese».
Lo strappo non arriva a sorpresa: le turbolenze post Quirinale sono arrivate, come previsto, dentro Palazzo Chigi con la Lega sempre più decisa a perseguire quella «messa a punto» delineata da Giancarlo Giorgetti sabato 29 gennaio. Una formula un po' sibillina che invece ha assunto modi e forme molto più aggressive, molto prima dei «referendum divisivi», così li aveva definiti il ministro dello Sviluppo economico, consapevole di andare incontro a giorni molto complicati. Anche il vaccino è un tema divisivo ma evidentemente anche redditizio, leggi elettorale, al punto che si può anche ammiccare ai No vax (sono circa 1,7 milioni gli italiano over 50 che hanno scelto di non immunizzarsi).
Prevedeva Giorgetti che il segretario avrebbe chiesto un impegno politico più fattivo, all'occorrenza con strappi eclatanti come quello di oggi.
Era il 29 gennaio, il Mattarella bis stava diventando realtà. In quelle ore è cominciata la campagna elettorale, o se volete: è iniziata la chiamata alle armi. Il profilo social del segretario, come fosse un giorno qualunque, ha promosso i corsi primaverili della scuola politica della Lega, rispolverando foto e post datati (e già utilizzati in quell'estate pazza passata tra il Papeete e Chigi).
Riparte a marzo la Scuola di Formazione Politica della Lega! Se PENSI ci siano argomenti che vorresti CONOSCERE o approfondire meglio per CREARE gli strumenti utili ad affrontare il tuo impegno politico attivo, allora questa Scuola è l’occasione… https://t.co/T9LN0WWwrB pic.twitter.com/8eayxZyvcj
— Lega - Salvini Premier (@LegaSalvini) January 29, 2022
Oltre alla non discriminazione tra bimbi, infatti, Salvini nel consiglio federale di via Bellerio ha messo in votazione e incassato anche la mobilitazione dell'intero partito con una chiamata alle armi: «Segretari cittadini, provinciali e regionali della Lega saranno già da domani al lavoro per raccogliere nuove adesioni ed avere entro febbraio più iscritti dell’intero 2021». È evidente in questo imperativo la necessità di imprimere una nuova fase, e di dare un nuovo volto al partito, un volto meno governativo. La gioiosa macchina da guerra leghista sta scaldando i motori, la bestia ringhia. Chiamatela operazione Omicron, la variante della Lega di governo. Per raggiungere quei numeri serve un paragone un po' strambo: iscritti come positivi, serve una viralità tipo quella di Omicron che ha mietuto più contagi lei in 10 settimane che il vecchio ceppo del virus nell'intero 2020.
Salvini: «Io lavoro per unire e non per dividere, non rispondo agli attacchi»
Elezioni, Berlusconi: «Quello che vedrete sarà un centrodestra profondamente rinnovato»
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout