Zona gialla, tre regioni verso il cambio di colore da domenica (e Sicilia arancione)

Martedì 26 Gennaio 2021
Zona gialla, tre regioni verso il cambio di colore da domenica (e Sicilia arancione)

Da tre giorni la mappa a colori dell’Italia del Covid è cambiata. Quattordici Regioni sono arancioni (Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria e Valle d’Aosta). Gialle Campania, Basilicata, Molise e Toscana, più la Provincia autonoma di Trento. Ma da domenica prossima lo scenario potrebbe cambiare di nuovo: il monitoraggio dei tecnici dell’Istituto superiore di sanità sarà effettuato venerdì 29 gennaio sulla base dei dati del contagio nella settimana dal 18 al 24 gennaio, con un aggiornamento fino al 27 gennaio.

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LAZIO PUNTA AL GIALLO

Ci saranno novità? Per il passaggio da un colore all’altro devono intercorrere due settimane. Nell’ultimo monitoraggio dell’Iss (dall’11 al 17 gennaio) solo Puglia e Umbria hanno registrato numeri da zona arancione, ma la seconda è al confine con la zona rossa considerato che l’Rt sfiora 1. Tutte le altre Regioni sono in miglioramento e se verrà confermato entreranno in zona gialla. Ipotesi che riguarda da domenica prossima anche Lazio, Umbria, Abruzzo, Puglia, Calabria, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Val d’Aosta, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In questo drappello, le Regioni principali candidate a tingersi di giallo sono il Lazio, con un Rt ieri a 0,94, la Liguria, con Rt medio sotto 1 e rischio complessivo basso, ma anche il Veneto, che nonostante il rischio moderato ha registrato nell’ultimo monitoraggio un Rt in forte calo (valore medio 0,81) e un’incidenza di contagi calata a 201 ogni 100 mila abitanti, rispetto ai 365 della settimana precedente e ai 454 di quella ancora prima.

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LE ZONE ROSSE

Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano sono state confermate tre giorni fa in zona rossa e potrebbero diventare arancioni all’inizio della prossima settimana.

I numeri dell’ultimo rapporto vanno nella direzione giusta, con l’Rt in calo in entrambi i casi (a Bolzano sotto 1), anche se il livello di rischio resta alto. «Per fortuna i dati cominciano ad essere incoraggianti, anche se il numero delle vittime rimane ancora alto. Sono fiducioso: se il calo dovesse essere costante potremmo anche revocare la zona rossa e tornare a respirare nella zona arancione», conferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

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BASILICATA IN ZONA BIANCA?

La Sardegna prova invece a tornare in zona gialla senza aspettare i quattordici giorni. Cagliari ha già avviato i colloqui con Roma e spera in una nuova ordinanza già nei prossimi giorni, basata sui dati attuali e non quelli della settimana compresa tra l’11 e il 17 gennaio. Ma la strada è tutta in salita e se non ci saranno novità ufficiali dal ministero della Salute, resterà in fascia arancione almeno fino al 7 febbraio. Nessuna regione ha invece ancora i requisiti per accedere alla zona bianca, area nella quale la circolazione del virus e l’impegno del sistema sanitario in ambito Covid sono estremamente ridotti. Chi entra in area bianca può riaprire palestre, piscine, bar e ristoranti, sempre rispettando il distanziamento e usare la mascherina. I requisiti per accedervi sono stringenti: Rt sotto 1, un livello di rischio basso e una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. Soltanto una Regione, in questo momento, è in grado di raggiungere l’obiettivo entro un mese: la Basilicata, prossima al limite dei 50 casi nella settimana.

 

ROSSO SCURO

Ma in questa mappatura dell’Iss si inserisce un’incognita: Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano, sarebbero le tre regioni italiane a colorarsi di rosso scuro, con obbligo di test e quarantena per poter viaggiare nell’Ue. In base alla ricognizione del rischio aggiornata ogni settimana dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), le aree che nei prossimi giorni saranno etichettate a «rischio elevato» sono quelle in cui il tasso di incidenza del Covid-19 è maggiore o uguale a 500 casi ogni 100 mila abitanti nell’arco di 14 giorni. Per i cittadini, il cambio di colore significherà restrizioni agli spostamenti da e verso queste zone, con gli Stati che dovranno prevedere un test prima della partenza e una quarantena all’arrivo. Ma i governatori coinvolti obiettano: «Rosso scuro penalizza chi fa tamponi».

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Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 17:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA