Messina Denaro, Nordio: «Intercettazioni, sulla mafia niente limiti»

Il ministro illustra la sua riforma in aula: «Ma non vacilleremo rispetto agli abusi»

Giovedì 19 Gennaio 2023 di Andrea Bulleri
Nordio: «Intercettazioni, sulla mafia niente limiti»

L’«orgoglio» per l’arresto di Matteo Messina Denaro, il cui merito va «equamente diviso tra magistratura e forze dell’ordine ordine», così come «tra questo e i governi precedenti». Le lentezze dei processi, che «costano all’Italia due punti di Pil ogni anno». E poi il piatto forte della relazione, le intercettazioni: «Non sarà mai ribadito abbastanza che non toccheremo quelle su mafia e terrorismo», mette in chiaro il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

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Mentre per quanto riguarda la lotta al loro «abuso» sui reati comuni «non vacilleremo e non esiteremo», avverte.

Il Guardasigilli prende la parola a metà mattinata nell’aula del Senato. Ed espone la sua relazione annuale sull’andamento della giustizia, approvata con 95 “sì”: a favore, oltre alla maggioranza, vota compatto pure il Terzo polo. 


LE INTERCETTAZIONI
Più che tracciare un bilancio del passato, in ogni caso, Nordio sembra dettare le linee guida di ciò che intende fare di al timone di via Arenula. A cominciare dalla «annosa questione delle intercettazioni», al centro del dibattito dopo la cattura di Messina Denaro. Sgombra il campo dalle polemiche, il ministro, perché «in questi giorni abbiamo ascoltato quelle che Shakespeare definiva delle risposte date da un sordo a delle domande che nessuno gli pone». E infatti, chiarisce Nordio, «non sarà mai abbastanza ribadito che non ci saranno riforme che toccheranno le intercettazioni sulla mafia e sul terrorismo». Un timore paventato dalle opposizioni, che avevano criticato la frase del ministro secondo cui «i mafiosi non parlano a telefono». «Quando dico questo – spiega l’interssato in aula – alludo al fatto che nessun mafioso ha mai manifestato la sua volontà di delinquere o espresso prove di un delitto» durante una telefonata. Discorso opposto, invece, per quanto riguarda «l’abuso» degli ascolti telefonici. «Non sarà mai chiarita abbastanza la differenza tra le intercettazioni che mirano alla ricerca della prova e quelle che diventano esse stesse una prova», dice Nordio (che qui incassa un sonoro applauso). Poi rincara, annunciando una «rivoluzione copernicana» sulle intercettazioni che coinvolgono persone non indagate. Un punto su cui «non vacilleremo e non esiteremo», assicura il titolare della Giustizia, determinato a dare battaglia a «questa forma di abuso che fa finire sui giornali conversazioni di persone estranee alle indagini, magari selezionate e manipolate». Rischio oggi aggravato dall’uso dei trojan, che permettono di carpire conversazioni ambientali dallo smartphone. «Richelieu – cita ancora Nordio – diceva “datemi una lettera e un paio di forbici e io farò impiccare l’autore”. Basta prendere una lettera, tagliarla e ritagliarla per attribuire a chi l’ha scritta cose che non ha mai pensato». 


«CERTEZZA DEL DIRITTO»
E poi bisogna sveltire la macchina dei processi, «come abbiamo già cominciato a fare: tre mesi sono pochi, ma la direzione è tracciata», rivendica il Guardasigilli. Un nodo, quello della lentezza dell’ordinamento giudiziario, che «ci fa perdere due punti di Pil ogni anno», perché «se gli investitori stranieri non vengono in Italia la ragione principale è che qui manca la certezza del diritto» Al punto che «per la riscossione di un credito servono tempi cinque-dieci volte superiori a quelli della media europea», segnala Nordio. Ed è nel quadro di questa strategia che va messa in atto una «profonda revisione di quei reati che intimoriscono gli amministratori senza tutelare i cittadini, con effetti perniciosi sullo sviluppo del Paese». A cominciare dall’abuso d’ufficio, spesso responsabile del blocco di progetti e cantieri per la paura di molti sindaci di finire sul registro degli indagati. Infine, dopo un passaggio sulla riforma dei Codici (in tempi inevitabilmente «saranno meno brevi»), Nordio si sofferma anche sul «numero impressionante» di suicidi in carcere, un «intollerabile fardello di dolore». 


LE REAZIONI
Un discorso improntato al garantismo, perché alla «certezza della pena» deve corrispondere la «tutela della presunzione di innocenza», oltre alla «dignità e onore» dell’indagato. Parole che piacciono al Terzo polo, che infatti vota compatto a favore della relazione (vedendosi approvata anche una propria risoluzione): «Da Nordio un manifesto garantista condivisibile senza se e senza ma», commenta da Azione Mariastella Gelmini. «Lo sosterremo», aggiunge Gabriella Paita di Italia viva. «Deluso» dalla relazione si dice invece, per il Pd, Walter Verini. E se il leader Cinquestelle Giuseppe Conte annuncia battaglia sulle intercettazioni, applausi arrivano da tutta la maggioranza. Con il senatore di FdI Sergio Rastrelli che, per esprimere la stima nei confronti del Guardasigilli, chiama in causa Tolkien: «Nordio ci ha ricordato lo stregone Gandalf de “Il Signore degli Anelli”, che non era mai in anticipo e mai in ritardo, ma arrivava esattamente nel momento in cui doveva arrivare. FdI sarà sempre al suo fianco». 

 

Ultimo aggiornamento: 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA