Legittima difesa, stop dell'Anm:
«Si rischia di legittimare l'omicidio»

Giovedì 10 Gennaio 2019
Nel disegno di legge sulla legittima difesa ci sono norme che rischiano di «legittimare condotte illecite gravi, anche l'omicidio», così come ci sono «diversi profili di incostituzionalità con cui dovremo fare i conti». L'Associazione nazionale magistrati va all'attacco del testo approvato dal Senato, davanti alla Commissione Giustizia della Camera. E con il suo presidente Francesco Minisci esterna tutta la sua «contrarietà» a una riforma che non solo «non è utile» (perché i cittadini sono già «sufficientemente» tutelati, tant'è che «quasi il 100%» dei procedimenti si chiude con l'archiviazione), ma comporta «rischi e pericoli».
La legge sulla legittima difesa costituisce con l'Autonomia delle Regioni la priorità di Matteo Salvini. E la replica del vicepremier è perciò immediata. «Qualcuno oggi dell'Associazione magistrati dice che la legge sulla legittima difesa è pericolosa e legittima l'omicidio. Ma per favore. Invito i magistrati a leggersi quello che c'è scritto nella proposta sulla legittima difesa e a sostenerci», risponde in una diretta Facebook, senza però ricorrere ai toni fortemente polemici di qualche mese fa, quando accusò i magistrati di invasione di campo.

Tra le norme che rischiano di legittimare l'omicidio, Minisci indica il nuovo comma 4 dell'articolo 52 del codice penale, che nell'ambito di una tutela rafforzata per chi reagisce a un'aggressione avvenuta nel suo domicilio o nel suo esercizio commerciale, «introduce la presunzione della legittima difesa nella sua interezza, anche se il fatto avvenga nelle immediate vicinanze dell'abitazione e del negozio, nei confronti di chi agisce per introdursi». Vuol dire, spiega il leader del sindacato delle toghe, che «se dal balcone vedo un soggetto con armi che sta cercando di forzare il cancello, gli sparo e lo uccido prima che entri nel giardino e forzi il portone blindato di casa mia, c'è la presunzione di legittima difesa. Ed è una previsione che si presta a usi distorti».
I profili di incostituzionalità sono legati ad altre due disposizioni: la norma sull'eccesso colposo (che viene escluso quando vi è un grave turbamento di chi reagisce) e quella che prevede il patrocinio a spese dello Stato. Perché sono interventi che riguardano solo la legittima difesa e non anche le altre scriminanti, cioè le altre cause di giustificazione di un reato, che hanno invece tutte «la medesima dignità».

La riforma « è figlia della volontà di tutelare le vere vittime, ossia gli ignari cittadini», il suo intento «non è assolutamente la legittimazione di condotte illecite gravi», né «disattendere i dettami della Costituzione», replicano i componenti della Commissione Giustizia della Lega, che si associano all'invito di Salvini ai magistrati a leggere il testo.
Mentre il responsabile Giustizia del Pd Valter Verini evidenzia l'«unanimità» delle critiche al provvedimento degli esponenti della magistratura, dell'avvocatura e dell'accademia che sono stati ascoltati in Commissione e definisce la riforma un cinico e pericoloso «spot». Domani scade il termine per la presentazione degli emendamenti (che è stato fatto slittare di qualche ora). L'esame dovrebbe partire mercoledì. L'approdo in Aula è previsto invece per l'inizio di febbraio.
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