Gregoretti, cosa è successo? Per Salvini accusa di sequestro di persona, le tappe del caso

Venerdì 14 Maggio 2021
Gregoretti, cosa è successo? Per Salvini accusa di sequestro di persona, le tappe del caso

«Il fatto non sussiste». Con questa motivazione si è chiuso il processo penale a Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti. Il giudice Nunzio Salpietro ha letto la sua decisione: non ci sono gli elementi per mandare il leader della Lega ed ex ministro degli Interni in tribunale per difendersi dall'accusa di sequestro di persona e abuso d'ufficio per aver bloccato oltre cento migranti nel 2019 dopo il salvataggio della Guardia costiera italiana. Ma come si è arrivati alla sentenza di oggi? 

Nel luglio del 2019 la nave Gregoretti viene bloccata nel porto di Augusta da Salvini, allora ministro degli Interni: a bordo ci sono oltre 130 migranti a cui non viene dato l'ok per lo sbarco per diversi giorni, fino all'inizio di agosto.

Da qui nasce la decisione del Tribunale dei ministri di Catania di chiedere l'autorizzazione a procedere nei confronti del numero uno della Lega. 

Gregoretti, Matteo Salvini assolto. Il gup: «Non luogo a procedere, il fatto non sussiste»

Cosa è successo: le tappe

27 luglio: il Viminale blocca la nave - Il 25 luglio 2019, 50 migranti soccorsi dal peschereccio "Accursio Giarratano" e altri 91 salvati dalla Guardia di Finanza vengono fatti salire a bordo della nave Gregoretti. L'intervento avviene in acque maltesi, poi a Lampedusa vengono fatte sbarcare sei persone che avevano necessità di cure urgenti. Le altre 135 però vengono bloccate su disposizione del Viminale. Il 29 luglio è la volta di 15 minori, che vengono portati a terra. La procura intanto apre un'inchiesta dopo un'ispezione delle condizioni igienico-sanitarie dei migranti ma in fase iniziale non c'è nessun indagato. Il 31 luglio finalmente arriva l'autorizzazione allo sbarco: tutti (tranne 50, che restano in Italia) vengono trasferiti all'hotspot di Pozzallo e poi distribuiti tra Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo, che avevano dato la disponibilità ad accoglierli.

21 settembre: richiesta di archiviazione - Nella seconda metà di settembre il pm chiede l'archiviazione perché «l'attesa di tre giorni non può considerarsi una illegittima privazione della libertà visto che le limitazioni sono proseguite nell'hotspot di Pozzallo e che manca un obbligo per lo Stato di uno sbarco immediato». Ma non è finita qui, perché secondo il pm il tempi si sono dilungati per la volontà di Salvini di ottenere una ridistribuzione tra i Paesi europei. In più, sulla nave era stata garantita assistenza oltre che allo sbarco dei malati e dei minori. 

Dicembre: Salvini indagato - A fine anno però Salvini viene indagato. Il tribunale dei ministri di Catania rifiuta l'archiviazione e chiede al Senato l'autorizzazione a procedere perché il leader della Lega «abusando dei poteri da ministro dell'Interno avrebbe privato della libertà personale i 131 migranti bloccati a bordo della nave Gregoretti della Guardia Costiera italiana dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio». Il 19 dicembre la Giunta fissa il termine dei 30 giorni per il verdetto: «Rischio fino a 15 anni di carcere, ritengo che sia una vergogna che un ministro venga processato per aver fatto l’interesse del suo Paese», dice Salvini.

 

3 gennaio 2020: la memoria - Nel nuovo anno gli avvocati di Salvini depositano la memoria difensiva accusando di "complicità" l'intero governo: «Matteo Salvini ha agito nell'interesse dell'Italia, col pieno coinvolgimento di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti, in modo perfettamente sovrapponibile a quanto accaduto per la nave Diciotti. Una vicenda, quest'ultima, che aveva convinto il Senato (20 marzo 2019) a negare l'autorizzazione a procedere nei confronti del titolare dell'Interno». 

20 gennaio-12 febbraio, l'ok al processo - A fine gennaio c'è il via libera della Giunta delle immunità, il 12 febbraio arriva l'ok anche dall'Aula del Senato che boccia l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia e Fratelli d'Italia (che chiedevano di non aprire il processo) A fine gennaio la Giunta concede l'autorizzazione a procedere.

14 maggio: Salvini prosciolto - Niente rinvio a giudizio per Salvini, prosciolto dal giudice nell'aula bunker di Catania: «Il fatto non sussiste», si legge nelle motivazioni.

Video

Ultimo aggiornamento: 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA