Green pass: quando serve, tamponi e come funziona per i bambini. Tutte le regole per viaggiare in sicurezza

Lunedì 5 Luglio 2021 di Cristiana Mangani
Green pass: quando serve, tamponi e come funziona per i bambini. Tutte le regole per viaggiare in sicurezza

Tempo di viaggi in Italia e all'estero, come muoversi in sicurezza. Il green pass quando serve? Con quante dosi è considerata valida la certificazione digitale verde europea? È necessaria per i bambini? Quali le regole per i viaggi in aereo, in treno o in traghetto?

 

Green pass, come funziona

La Certificazione verde Covid-19 può essere utilizzata nel nostro Paese per partecipare a eventi pubblici e feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in "zona rossa" o "zona arancione".

Regioni e Province autonome possono prevederne altri utilizzi. Dal 1° luglio la Certificazione verde  è valida come Eu digital Covid certificate e rende più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell'Unione Europea.

Chi ha ricevuto in Italia il certificato Covid dopo la prima dose è libero di andare all’estero?

No. Il certificato dal 1° luglio consente di circolare dentro l’Ue — evitando test e quarantene — a chi è vaccinato con la doppia dose (per i vaccini di Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca) o una (Johnson & Johnson) almeno due settimane dopo la puntura. Per ora la Francia chiede quattro settimane per chi riceve il monodose. Quindi il codice QR della prima dose non vale all’estero ed è necessario sottoporsi al tampone.

Gli italiani che si trovano all’estero e devono rientrare ma sono in possesso del certificato dopo una dose, possono farlo?

Ci si dovrà presentare all’imbarco del volo per l’Italia con un esito negativo del tampone eseguito entro 48 ore (se si tratta di un antigenico) o entro 72 ore (se molecolare). Attenzione a eventuali voli con scalo in un altro Paese dove potrebbe servire un test fatto non più di 24 ore prima.

Perché facendo il check-in online non compare la carta d’imbarco?

Perché molte compagnie preferiscono controllare la presenza di tutti i documenti richiesti. E allora ci si dovrà recare ai banconi in aeroporto per avere il biglietto.

Si può viaggiare senza green pass?

Fino al 12 agosto sarà possibile viaggiare in Europa anche senza Certificazione verde esibendo le certificazioni di completamento del ciclo vaccinale, di guarigione o di avvenuto test rilasciate dalle strutture sanitarie, dai medici e dalle farmacie autorizzate. Per queste certificazioni valgono gli stessi criteri di validità e durata della Certificazione verde.

Basta la prima dose perché il certificato verde digitale sia davvero utile fuori dal Paese di provenienza o senza la seconda si andrà incontro a restrizioni per l'ingresso negli altri Paesi membri?

A rispondere, almeno in parte, è la Commissione Europea nelle Faq pubblicate nella versione inglese del sito. La premessa fondamentale è che al momento sono gli Stati membri a decidere se accettare un certificato di vaccinazione dopo una dose o dopo il completamento dell'intero ciclo di vaccinazione. In Italia ad esempio, dove il Pass viene rilasciato dopo 14 giorni dalla prima somministrazione, si discute ora dell'ipotesi di una rimodulazione della certificazione a causa della variante delta e non è escluso che le modalità di rilascio possano cambiare in breve tempo.

A questo proposito, la Commissione Ue sottolinea come «i certificati saranno rilasciati a qualsiasi persona che abbia ricevuto una vaccinazione COVID-19 in uno Stato membro dell'UE, indipendentemente dal numero di dosi. Il numero di dosi sarà chiaramente indicato nel certificato digitale COVID UE per indicare se il corso di vaccinazione è stato completato. Inoltre - si legge ancora -, il regolamento impone agli Stati membri di accettare i certificati di vaccinazione alle stesse condizioni», e cioè che «ad esempio, quando uno Stato membro decide di revocare le restrizioni di viaggio per i propri cittadini che hanno un certificato per la prima dose di un vaccino che ha ricevuto l'autorizzazione all'immissione in commercio in tutta l'Ue e che ne prevede due, deve estendere lo stesso trattamento ad altri cittadini dell'Ue».

 

I bambini al di sotto dei 6 anni devono avere la certificazione per viaggiare in Italia?

No. Fino a sei anni sono esentati dall'effettuazione del test molecolare o antigenico. E quindi dalla relativa Certificazione. Se invece si andrà all'estero con i figli, bisognerà verificare le regole paese per paese. In Spagna i bambini di età inferiore ai 12 anni sono esentati dal test e dalla quarantena. In Francia la soglia si abbassa a 11. A Malta sono esentati quelli che hanno meno di 5 anni. Chi ha un’età compresa tra 5 e 11 anni potrà entrare nell’isola se i genitori sono vaccinati e se si presenterà un test molecolare negativo.

Cosa si può fare con l’esito negativo del tampone?
 

Il risultato del test può essere stampato e mostrato al momento del check-in o dei controlli di frontiera. Oppure si potrà usare il codice QR (assegnato al tampone) e che compare sulla app «Io» e si potrà inserire in «Immuni»: si otterrà così il certificato Covid digitale Ue con una durata di 48 ore. Attenzione: non sempre chi controlla è dotato di lettore ottico del codice e per questo è meglio avere una copia cartacea.

La dichiarazione va presentata sempre?
 

Ci sono eccezioni. In Spagna, per esempio, chi vuole recarsi in aereo deve compilare un modulo elettronico (entro 48 ore dalla partenza). Ma chi viaggia via terra — in auto o treno — sempre verso lo stesso Paese non è obbligato.

All’arrivo nel Paese estero, anche se immunizzato, si viene sottoposti ad altri controlli in dogana?
 

In Grecia è prevista l’applicazione di un test rapido secondo un sistema di campionamento mirato.

Va compilata una dichiarazione di rientro in Italia?
 

Sì. Bisognerà creare un profilo e inviare i dati attraverso il «Passenger locator form» (disponibile su app.euplf.eu) che poi creerà un codice QR. Non sarà necessario se ci si sposterà per meno di 48 ore all’estero.

Quanto durano i codici?
 

Il codice QR della seconda dose (o quella unica perché precedentemente infettati) ha una validità di 270 giorni dalla data di somministrazione. La certificazione generata dall’esito negativo del tampone dura 48 ore (a partire dal momento dell’effettuazione del test). Nei casi di guarigione il lasciapassare digitale è valido per 180 giorni.

Ascolta: Italia-Spagna-Baleari, ecco dove il Green Pass o il tampone in aeroporto non bastano

Quindi, riassumendo, la Certificazione verde Covid-19 serve a semplificare l'ingresso in Italia dai Paesi dell'Unione europea e da altri Paesi dell'area Schengen. Per entrare in Italia, la Certificazione verde Covid-19 del viaggiatore deve attestare una delle seguenti condizioni:

- aver completato il ciclo vaccinale prescritto anti-SARS-CoV-2 da almeno 14 giorni

- oppure essere guariti da COVID-19 (la validità del certificato di guarigione è pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo)

- oppure aver fatto un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia con esito negativo. I minori al di sotto dei 6 anni sono esentati dall’effettuare il tampone pre-partenza.

È possibile l’ingresso in Italia con le Certificazioni emesse dai rispettivi Paesi anche da Israele, Stati Uniti, Giappone e Canada. La certificazione relativamente al completamento del ciclo vaccinale deve riferirsi ad uno dei quattro vaccini approvati dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA): Comirnaty di Pfizer-BioNtech, Moderna, Vaxzevria (AstraZeneca), Janssen (Johnson & Johnson).


 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 21:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA