Green pass a scuola, obbligo anche per i genitori: senza certificazione non possono entrare

Venerdì 10 Settembre 2021 di Lorena Loiacono
Scuola, green pass obbligatorio anche per i genitori

Anche mamma e papà, d’ora in poi, per entrare a scuola dovranno esibire il Green pass: per i colloqui con i docenti, per portare un quaderno dimenticato a casa o una giustificazione all’ultimo minuto. Insomma, se mamma e papà non hanno la certificazione verde restano fuori da scuola. E vale per chiunque debba entrare in un istituto scolastico: lo prevede il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri che, di fatto, interviene sull’obbligo di Green pass varato ad agosto per il personale docente e lo estende a «chiunque accede a tutte le strutture scolastiche» eccetto gli studenti e gli esenti.

Per i docenti e i bidelli il Qr code valido è necessario per lavorare, visto che senza la certificazione risultano assenti ingiustificati, hanno una sanzione da 400 a mille euro e la sospensione dal servizio dopo il 5 giorno di assenza. I genitori non avranno alcuna sanzione, ovviamente, ma non potranno accedere a scuola. 

Green pass a scuola, al via la piattaforma: come funziona e cosa vedranno i presidi

FINO AL 31 DICEMBRE

La misura resterà in vigore, per ora, fino al 31 dicembre 2021, vale a dire fino alla cessazione dello stato di emergenza. Quindi i colloqui del primo quadrimestre si faranno con il Green pass. La misura è stata accolta favorevolmente dalle scuole che, di fatto, si sono già messe in regola con la vaccinazione dell’oltre 91% del personale e molte già avevano deciso di adottare questa misura di controllo, al pari della misurazione della febbre per gli esterni.

«Mi sembra un’iniziativa assolutamente positiva – spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi - perché così andiamo ulteriormente a ridurre le possibilità di contagio. Avevamo chiesto in più occasioni l’opportunità di estendere i Green pass a tutti perché, altrimenti, si sarebbe aperta una falla nella lotta al contagio. Ma dobbiamo anche evidenziare che la questione pone dei problemi perché aumenta il carico di lavoro sui collaboratori scolastici che sono all’ingresso e quindi avranno l’incarico di controllare la certificazione verde di chi entra. Dobbiamo incrementare il numero dei bidelli: ce ne sono meno di quanti ne servono, da anni ormai, ma si continua ad aumentare il lavoro da svolgere». 

Proprio per evitare continui controlli del Green pass, il ministero dell’istruzione ha messo in campo una piattaforma web per poter visualizzare ogni mattina, nel totale rispetto della privacy, l’elenco dei pass attivi e non attivi. Ma funziona solo per il personale scolastico ministeriale. Non contiene infatti i nomi dei lavoratori esterni, come quelli impiegati nelle mense o nelle ditte di pulizia esterne, né dei genitori dei ragazzi o dei fornitori, degli operai che devono entrare per lavori di manutenzione o dei giardinieri comunali. Per gli esterni, quindi, sarà necessario fare i controlli a mano sulle singole persone che accedono all’istituto, tramite la app che si usa anche nei ristoranti.

E questo vale per tutti, anche per il personale scolastico delle scuole comunali così come per il personale delle scuole paritarie che, ovviamente, non rientra nella lista degli statali presenti sulla piattaforma. Si fa portavoce della protesta delle paritarie Giovanni La Manna, direttore generale del prestigioso Istituto Massimiliano Massimo di Roma, la scuola frequentata dal premier Draghi dalla materna al liceo: «Siamo stati esclusi dalla super app perché la scuola è paritaria. Queste sono disparità di trattamento: possiamo rilasciare diplomi ma non siamo inseriti veramente nel sistema. Faccio un appello al governo per investire nel nostro sistema educativo. Anche perché quando servirà il Green pass tra gli studenti, per abbassare la mascherina in aula se sono tutti vaccinati, ne saremo esclusi e a quel punto cosa racconteremo alle famiglie?». 

Ultimo aggiornamento: 12:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA