Green pass, patto sociale: si parte dal certificato in azienda. Bonomi: «Inizio positivo»

Domenica 26 Settembre 2021 di Luca Cifoni
Patto sociale, si parte dal Green pass sul lavoro. Bonomi: «Inizio positivo»

Fisco, pensioni, Pnrr, ammortizzatori sociali, contratti pubblici, crisi industriali. L’agenda del confronto tra governo, imprese e sindacati sul nuovo Patto evocato da Mario Draghi è ampia e contiene temi che dovranno essere affrontati anche in legge di Bilancio. Ma nell’incontro di oggi con Cgil, Cisl e Uil (visto positivamente anche dal numero uno di Confindustria Bonomi) si partirà dalla sicurezza del lavoro, che in era Covid vuol dire anche discussione delle possibili modifiche ai protocolli dopo il debutto del green pass, e costo dei tamponi per i lavoratori non vaccinati.

La convocazione a Palazzo Chigi è arrivata praticamente in contemporanea all’assemblea di Confindustria in cui il presidente del Consiglio ha parlato dell’esigenza di una «prospettiva economica condivisa» per consentire al Paese di affrontare una situazione internazionale che si presenta complessa, con la possibilità che il rialzo dell’inflazione si riveli meno temporaneo di quanto ipotizzato finora.

Distanziamento, più capienza per cinema e teatri, e nodo discoteche. Terza dose ai sanitari, Cts: «Nessun rinvio»

La lettera

Dal punto di vista del premier l’ambizione è quella di un’intesa ad amplissimo raggio. «Bisogna mettersi seduti tutti insieme e cominciare a parlare di quello che si fa sui vari capitoli» erano state le sue parole di giovedì. Le confederazioni, che avevano formalmente chiesto l’incontro con una lettera congiunta dello scorso primo settembre, hanno a loro volta un lungo elenco di questioni a affrontare, che sono state ricapitolate anche nella stessa missiva. Come detto si partirà dai temi della sicurezza; è chiaro però che saranno comunque toccate almeno a livello di indice le altre priorità e - con tutta probabilità - sarà fissato un calendario per le fasi successive del confronto. Se la carne al fuoco è tanta, è improbabile che all’ordine del giorno ci sia - almeno nell’immediato - il tema del salario minimo. Su questo punto esiste una convergenza di fatto tra Confindustria e sindacati, come ricordato ieri dallo stesso presidente Bonomi, che si è detto soddisfatto della risposta positiva di Cgil, Cisl e Uil all’ipotesi di un nuovo patto sociale e ha parlato di «inizio di un percorso». Se per gli imprenditori la definizione di un livello minimo orario di retribuzione (si parla di 9 euro) rischia di appesantire troppo il costo del lavoro, le confederazioni temono la perdita di rilevanza della contrattazione, con il pericolo che gli stipendi si appiattiscano proprio a ridosso della soglia più bassa.

Vaccino, test, quarantena: le nuove regole per viaggiare in Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania

Le delocalizzazioni

Nel capitolo sicurezza sul lavoro potrebbe essere affrontato il nodo del costo dei tamponi per i lavoratori non vaccinati e devono disporre del green pass: i sindacati spingono per il coinvolgimento degli enti bilaterali, organismi costituiti insieme ai datori di lavoro, previsti dai contratti per garantire prestazioni aggiuntive ai lavoratori. Sul tavolo anche la possibile revisione dei protocolli di sicurezza sui posti di lavoro, nella nuova situazione nata dall’obbligatorietà del “certificato verde”.
In vista della legge di Bilancio le confederazioni vorranno poi parlare del percorso del dopo legge Fornero in materia di pensioni (la proposta è un meccanismo più incisivo del semplice potenziamento dell’Ape sociale) e di fisco, con la spinta ad un intervento già in manovra sull’Irpef pagata dai lavoratori dipendenti. E non mancherà la richiesta di un finanziamento aggiuntivo per i contratti del pubblico impiego, ormai in via di rinnovo.
Il capitolo lavoro comprende poi il tema della riforma degli ammortizzatori sociali, da completare anche grazie a risorse aggiuntive e quello delle crisi industriali; all’interno di questo dossier si colloca la possibilità di norme sulle delocalizzazioni, sulle quali resta comunque la contrarietà di Confindustria. Infine il confronto con l’esecutivo sarà anche l’occasione per fare il punto sulla prima non facile fase di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA