Franceschini o Orlando vicepremier, cresce Gualtieri commissario europeo

Martedì 27 Agosto 2019 di Mauro Evangelisti
Franceschini o Orlando vicepremier, cresce Gualtieri commissario europeo
Se sul presidente del Consiglio, con grande difficoltà, è stato trovato un punto d'incontro, la montagna da scalare è riempire tutte le caselle dei ministeri. E bisogna garantire anche gli equilibri di Pd e Movimento 5 Stelle, dare visibilità ai piccoli partiti che sosterranno il nuovo governo, accogliere le indicazioni del Colle che vorrà garanzie su Economia, Esteri e Viminale. Giuseppe Conte sarà il premier in quota M5S; ci sarà un solo vicepremier, in questo caso in quota Pd: favoriti Dario Franceschini e Andrea Orlando. Da sapere: Di Maio sta spingendo per la conferma, oltre che di se stesso, dei fedelissimi Fraccaro e Bonafede. Zingaretti chiede discontinuità rispetto al vecchio governo e questo è il primo scoglio. Ancora: i renziani, forti nei gruppi parlamentari, non avranno molto spazio nell'esecutivo. Per il ruolo di commissario europeo prende forza il pd Roberto Gualtieri.

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Per l'Economia, sembra improbabile la conferma di Tria. Per questo dicastero, che dovrà anche preparare una difficile manovra, si indicano varie soluzioni: Antonio Misiani, Tommaso Nannicini. Ancora: il ritorno di Pier Carlo Padoan o lo stesso Gualtieri. Luigi Di Maio ha provato a reclamare per sé il ministero dell'Interno, ma, dopo il cedimento su Conte, è più prevedibile che il Pd ottenga il Viminale: torna l'ipotesi Marco Minniti, in alternativa si parla di Fiano ma anche di Franceschini. Per gli Esteri il nome più forte è Paolo Gentiloni, se tramonterà l'indicazione come commissario Ue (per questo incarico s'ipotizza anche le candidatura di De Castro, oltre a quella già detta di Gualtieri). Altri nomi della maggioranza Pd pronti a entrare: Roberto Morassut (alla Infrastrutture, ma se questo ministero andrà al Movimento 5 Stelle, allora sarà viceministro) e l'outsider Francesco Scoppola alle Politiche giovanili (alla Regione Lazio è capo del cerimoniale). Paola De Micheli, vicesegretario del Pd, potrebbe andare allo Sviluppo economico, ma si parla anche di Graziano Delrio. Tra i renziani dovrebbero entrare Serracchiani, Marattin e Nannicini; a Guerini, da sottosegretario, la delega ai Servizi segreti. Uno dei ministeri su cui la trattativa è più dura è quello della giustizia: Di Maio puntava alla conferma di Bonafede, ma toccherà al Pd. Si fanno i nomi di Andrea Orlando, vicesegretario vicario, e Pietro Grasso.

RICAMBIO
Nessuno sarà confermato tra i ministri uscenti del Movimento 5 Stelle? Non proprio. Nicola Zingaretti ha un ottimo rapporto con il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che potrebbe essere un nome che mette d'accordo tutti. In bilico Giulia Grillo alla Sanità, ma potrebbe essere aiutata dall'ostilità di nei suoi confronti di Salvini, ragionamento che vale perfino di più per Elisabetta Trenta alla Difesa, dove però potrebbe finire proprio Luigi Di Maio.Patuanelli verso le Infrastratture. A proposito di nemici della Lega e artefice della trattativa: per Vincenzo Spadafora si parla del ministero alle Pari opportunità o dell'ambita poltrona di sottosegretario alla presidenza del consiglio, possibile anche che nel nuovo governo ci sia posto per Carla Ruocco, una delle sostenitrici da subito 
 
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