Zingaretti vuole blindare il governo e avverte i suoi: «Non saremo arroganti»

Martedì 28 Gennaio 2020 di Alberto Gentili
Zingaretti vuole blindare il governo e avverte i suoi: «Non saremo arroganti»

«Conte sta lavorando a una nuova agenda per aprire la fase 2 del governo. Noi sosteniamo questo sforzo». Nicola Zingaretti, nel day after della vittoria di Stefano Bonaccini «e del Pd» in Emilia Romagna e della scoperta di essere «primo partito anche in Calabria», indica la strategia. Fatta di due mosse.
La prima: blindare il governo e rafforzare l'asse con Giuseppe Conte che, per il segretario dem, dovrà portare stabilmente i 5Stelle nel «campo progressista» a partire dalle elezioni regionali di primavera in Campania, Toscana, Puglia etc. La seconda: «Nessuna umiliazione» per i 5Stelle usciti con le ossa rotte, praticamente annientati, dalle elezioni di domenica. «Si governa bene da alleati, non da avversari, c'è chi la chiama subalternità, in realtà è responsabilità». Un approccio garbato per rendere meno perigliosa al premier la verifica di governo. «Queste elezioni», è il ragionamento del segretario, «producono la stabilizzazione del governo, dunque nessuna fibrillazione e nessun rimpasto e tantomeno tracotanza e arroganza verso i grillini».

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QUELLI DELLA RESA DEI CONTI
Non la pensa allo stesso modo buona parte del partito. Ora che si è riaffermato il bipolarismo sinistra-destra e il «Pd ha dimostrato ciò che vale», il vicesegretario Andrea Orlando, il capogruppo in Senato Andrea Marcucci e l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia non mostrano lo stesso garbo di Zingaretti. Ai 5Stelle presentano il conto. «E' giusto che si usi il risultato elettorale per modificare l'asse politico del governo», sostiene Orlando, «ad esempio i 5Stelle, dopo questa severa sconfitta, dovrebbero rinunciare a un armamentario che non paga elettoralmente e che rende difficile l'attività del governo».
Orlando, e insieme a lui Marcucci, chiede ai grillini di smetterla con le barricate con cui impediscono da mesi la modifica della riforma della prescrizione. E invoca «forte discontinuità con il governo giallo-verde». In poche parole: «I 5Stelle devono abbandonare definitivamente le impostazioni forcaiole e superare i decreti-vergogna di Salvini contro i migranti». Non solo. Orlando si spinge fino a mettere in discussione il totem del reddito di cittadinanza.
Zingaretti, che è corso a Bologna a festeggiare la vittoria di Bonaccini e ringrazia (come Orlando) le Sardine «che hanno dato una sana scossa democratica convincendo tanti a uscire di casa e ad andare a votare», ha un approccio decisamente diverso con i 5Stelle: «Non userò mai la parola imporre, spero però in uno spirito di maggiore collaborazione per trovare il compromesso più avanzato insieme a Conte».
Ciò però non vuol dire «rinunciare al buongoverno». Dunque, «guai a vivacchiare, ma avanti con il taglio del cuneo fiscale», che i grillini e i renziani la settimana scorsa hanno cercato di depotenziare per il 2021. Insomma, Zingaretti non abdica a indicare i temi dell'agenda di governo. Ma vuole farlo «senza arroganza». Esattamente come suggeriscono i ministri Dario Franceschini e Lorenzo Guerini.
Il passo successivo del segretario dem, per il quale è indispensabile questo approccio garbato, è spingere i grillini già dalle elezioni regionali di primavera «a entrare nel campo progressista», alleati «di un partito unito e collegiale che ha scelto una linea politica che si sta rivelando vincente: bisogna costruire un progetto comune Regione per Regione».

La vittoria in Emilia consiglia poi a Zingaretti una frenata sulla strada del congresso «per la rifondazione» annunciato a metà gennaio. I tempi non sembrano adesso più così stretti, forse dopo l'estate.
Nel frattempo, nonostante gli elogi, sia Zingaretti che Orlando puntano ad arginare l'assalto del fronte dei sindaci e dei governatori.
A Bonaccini che va all'incasso e chiede «più spazio per gli amministratori locali nel gruppo dirigente», il vicesegretario risponde: «Ora Bonaccini ha altro da fare e un segretario ce l'abbiamo». Un po' ciò che afferma Guerini e pensa Zingaretti.

Ultimo aggiornamento: 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA