Nel governo c’è grande confusione. Sorprende non poco, anzi spiazza, la sortita del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, di affondare i mini-Bot proposti dal suo compagno di partito Claudio Borghi. «C’è ancora chi crede a Borghi? Ma vi sembrano verosimili? Se i mini-Bot si potessero fare, li farebbero tutti», ha detto ieri Giorgetti, che potrebbe essere candidato dal governo per un posto di commissario Ue, e che ieri era in Svizzera per le Olimpiadi invernali.
Se Borghi si è mostrato elegantemente cauto («Non credo che le parole di Giorgetti siano state riportate con accuratezza, Salvini sta con me e comunque so che la partita dei mini-Bot è difficile»), resta da capire quale sarà la reazione di Matteo Salvini che sui mini-Bot si è speso molto.
E’ la prima volta che sembra emergere allo scoperto l’ala più moderata della Lega che ruota intorno a due figure come Giorgetti, appunto, e il governatore del Veneto, Luca Zaia.
Ma la sortita di Giorgetti sui mini-Bot ha spiazzato anche i 5Stelle che da qualche giorno a questa parte assistono con preoccupazione all’offensiva di Salvini che vorrebbe varare una maxi-manovra di taglio delle tasse già in estate. Di Maio sembra volerlo sfidare sullo stesso terreno. «Destabilizzare il governo mentre Conte tratta con l’Ue è da incoscienti - spiega Di Maio - La manovra? Si può fare anche domani ma la Lega porti le cifre perché ancora non conosco le coperture della flat tax».
LA SPIAGGIA
Il ministro dell’Interno risponde a distanza dalla spiaggia di Milano Marittima, a torso nudo. «Sono già stati trovati - assicura - almeno 15 miliardi» per la flat tax: «L’Europa non esageri parlando di infrazione, multe, commissari. Taglierò le tasse qualunque cosa accada», aggiunge. Un linguaggio che sembra ruotare ancora intorno al pilastro dell’ipotesi dei mini-Bot inventati per spendere soldi pubblici senza aumentare (almeno nella contabilità) il debito che però nel frattempo sembrano essere svaniti.
Non è la prima volta che Salvini parla di un taglio delle tasse da 15 miliardi (che si aggiungerebbero ai 23 miliardi di mancato aumento dell’Iva e ad un’altra manciata di minori entrate rispetto alle previsioni dovute alla crescita zero del Pil).
Manovra, Giorgetti spiazza la Lega: frena i mini-Bot. Salvini: subito flat tax
Lunedì 24 Giugno 2019 di Diodato PironeMa la reiterazione della richiesta mentre l’Ue ci richiama alla dura realtà del debito sta generando una forte preoccupazione a Palazzo Chigi e sospetti nei 5Stelle. La preoccupazione è che l’accelerazione leghista faciliti la procedura d’infrazione. L’accusa tacita è quella esplicitata da Alessandro Di Battista: «Salvini cerca l’incidente» per tornare a votare a settembre, capitalizzando i consensi della Lega. Tacciono per ora Giuseppe Conte e Giovanni Tria, protagonisti della trattativa con Bruxelles. Ma il tempo è agli sgoccioli: il 2 luglio la Commissione europea deciderà se proporre la procedura d’infrazione a carico dell’Italia. Mercoledì sera il Consiglio dei ministri dovrebbe fare il punto o, almeno, un po’ di chiarezza.