Gelo di Di Maio sull'ipotesi Fico: ma gli ortodossi lo accerchiano

Domenica 25 Agosto 2019 di Simone Canettieri
Gelo di Di Maio sull'Ipotesi Fico: ma gli ortodossi lo accerchiano
L'unico contatto con il Pd di Luigi Di Maio passa dall'Amazzonia. In una giornata di silenzio strategico il leader M5S pubblica un post per criticare il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, riferimento politico di Matteo Salvini. Stop. Per il resto, il vicepremier interrompe le comunicazioni e passa la giornata fuori Roma in stretto contatto con Vincenzo Spadafora. La linea ufficiale non cambia: «C'è solo il Conte-bis sul tavolo». Un gioco di nervi con il Pd che rischia però di portare dritti tutti alle urne. Nelle retrovie avanza la consapevolezza che invece bisogna fare in fretta per uscire dallo stallo con un nome terzo, magari indicato dal M5S: «A quel punto potremmo riequilibrare con la lista dei ministri», si lasciano sfuggire gli uomini più vicini a Di Maio. Ma questa è una fase che si vedrà dopo. Adesso, il M5S deve trovare una voce unica. Anche perché sono gli ortodossi - da Nicola Morra a Carla Ruocco fino a Roberta Lombardi e una pattuglia corposa di parlamentari - a spingere su Roberto Fico come premier.

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Il capo politico non si sbilancia e non si smuove continuando a spingere su un Conte-bis, nonostante il rapporto tra i due sia logoro. Di fatto, ieri è stato proprio il presidente del consiglio uscente con quel «mai più con la Lega» a chiudere qualsiasi forno con il Carroccio. Parole definitive che pesano su qualsiasi colpo di scena, vista la popolarità del premier uscente nel mondo pentastellato.

Una strada - quella del mai più con Salvini - che persegue anche Beppe Grillo che anzi sogna una nuova forza progressista contro la narrazione «dei nuovi barbari» e di chi dice «prima gli italiani», come sottolinea il fondatore in un post dedicato ai mutamenti climatici.

IL VOTO
Se l'idea di tornare a un'alleanza gialloverde sembra sempre di più tramontare, dall'altra non manca la spinta al voto subito in virtù di un mai con il Pd. Lo dice da tempo il senatore Gianluigi Paragone, ma per la prima volta lo fa capire Massimo Bugani, numero 2 di Rousseau, amico di Davide Casaleggio: «Non bisogna avere paura delle urne». Ma il tweet in cui l'ortodosso Giuseppe Brescia chiede ai pro-leghisti di «rassegnarsi» all'accordo con i dem viene condiviso da diversi parlamentari.

LA RIVOLTA
Il malessere nelle base grillina, quella dura e pura rimasta dopo le Europee, è reale. Su Facebook e Twitter Di Maio viene contestato per l'accordo con quello che era fino a poco tempo fa «il partito di Bibbiano». Sono dati analizzati che fanno riflettere Davide Casaleggio, per esempio. E così torna l'idea di un voto su Rousseau per decidere l'alleanza. Ma anche questo è un azzardo e non da poco.

Il problema è con quale quesito e soprattutto quando. Su questo fronte si susseguono varie teorie. In questo caso diventa decisiva la tempistica del voto, cioè se prima o dopo l'incarico da parte del Quirinale. Altrettanto decisiva è il tipo di quesito da porre agli iscritti, ad esempio se con il nome del premier o senza. Finora la scelta del voto su Rousseau, caldeggiata da Davide Casaleggio, ha sempre aiutato i vertici.

Quando fu siglato il «contratto del governo del cambiamento» con la Lega il 94% degli iscritti diede il suo assenso e votarono più di 44mila militanti. Era il 18 maggio 2018. I numeri, questa volta, potrebbero essere più bassi anche perché i profili Facebook di Gianluigi Paragone è Alessandro Di Battista, tra i più scettici per un accordo con il Pd, sono inondati di like. Ma tutto dipenderà anche dal quesito che, presumibilmente, dovrebbe contenere anche i punti principali del programma del futuro governo. Di sicuro mettere sulla piattaforma l'accordo con il Pd vincolato a un Conte bis sarebbe la pietra tombale sull'intesa. Perché, è una delle condizioni non trattabili poste da Zingaretti. Ecco perché Di Maio tace: il tempo scorre. E la corsa con il Pd a chi frenerà prima del burrone rischia di essere pericolosa. Come in Gioventù bruciata.
 
Ultimo aggiornamento: 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA