Governo, diretta. Conte: «Serve governo di salvezza nazionale». Renzi: «Ora esecutivo europeista». Consultazioni dalle 17 di domani

Martedì 26 Gennaio 2021
Governo, diretta. Conte: «Serve governo di salvezza nazionale». Renzi: «Ora esecutivo europeista». Consultazioni dalle 17 di domani

Crisi di governo al buio. Il premier Conte, salito al Colle alle 12, è stato 30 minuti a colloquio con Mattarella e si è dimesso per poi recarsi dai presidenti di Senato e Camera per informarli.

Domani pomeriggio partiranno le consultazioni del Capo dello Stato. Il presidente del Consiglio spera che il suo passo indietro convinca i "volenterosi" a uscire allo scoperto, grazie alla prospettiva di un governo nuovo di zecca, un Conte ter, di cui far parte a pieno titolo e non come semplice stampella. Lo sbocco della crisi non è scontato perché se i volenterosi non dovessero essere in numero sufficiente da formare una maggioranza stabile, allora Mattarella potrebbe vagliare altre possibilità che potrebbero anche portare a Palazzo Chigi qualcun altro.

Ci sarebbe sempre l'ipotesi di una ricucitura con Renzi per una ripartenza su nuove basi, con un nuovo patto di legislatura, ma sia Conte che M5S che Pd, se non la escludono più a priori, la considerano un di più: i renziani, in altre parole, potrebbero rientrare ma solo in aggiunta ai "volenterosi". Non dovrebbero, cioè, essere determinanti per le sorti del governo. E poi, se Conte sembra pronto a far cadere il veto su Renzi, non è detto che a colloquio con Mattarella non sia Renzi a porre veti su Conte. O magari saranno gli stessi volenterosi a chiedere discontinuità a Palazzo Chigi. Quello che al momento sembra difficile è che si rotoli verso elezioni anticipate, considerate un problema con la pandemia in corso ma soprattutto con il Recovery Plan e il primo anticipo dei fondi Ue da ottenere a giugno. Ecco allora anche l'ipotesi di un governo di "unità nazionale", come lo ha chiamato ieri Berlusconi facendo insospettire gli alleati Salvini e Meloni. E cioè che comprenda non solo centristi ma anche Forza Italia. A quel punto, però, sarebbe davvero difficile pensare a Conte di nuovo al timone. 

La diretta della crisi

ore 20.30 - Le parole di Giuseppe Conte

«È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica. Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un'alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono». Lo scrive Giuseppe Conte in un post su Fb. «La settimana scorsa, in Parlamento, il Governo ha ottenuto la fiducia in entrambe le Camere, ottenendo la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati e la maggioranza relativa al Senato. Il Paese, tuttavia, sta attraversando un momento davvero molto difficile. Da ormai un anno stiamo attraversando una fase di vera e propria emergenza. Le diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura». 

ore 20.20 - Consultazioni, il calendario

MERCOLEDÌ 27

- ore 17, Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati

- ore 18, Presidente della Camera dei deputati, On. Dott. Roberto Fico

GIOVEDÌ 28 (MATTINA)

- ore 10, Gruppo Parlamentare «Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)» del Senato della Repubblica

- ore 10.30-12.30 e ore 16-16.45 Rappresentanti dei gruppi Misti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati

- ore 16.45 Gruppo Parlamentare «Liberi e Uguali» della Camera dei deputati

- ore 17.30 Gruppi Parlamentari Italia Viva - PSI del Senato della Repubblica e Italia Viva della Camera dei deputati

- ore 18.30 Gruppi Parlamentari «Partito Democratico» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati

La mattina del 29 gennaio si svolgerà la Cerimonia di inaugurazione dell'Anno Giudiziario della Corte Suprema di Cassazione. Le consultazioni seguiranno nel pomeriggio.

VENERDÌ 29 (POMERIGGIO)

- ore 16, Gruppi Parlamentari «Fratelli d'Italia» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Gruppi Parlamentari «Forza Italia - Berlusconi Presidente - UDC» del Senato della Repubblica e «Forza Italia Berlusconi Presidente» della Camera dei deputati Gruppi Parlamentari «Lega - Salvini Premier» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati Rappresentanti delle componenti «Idea e Cambiamo» del Gruppo Misto del Senato della Repubblica e «Noi con l'Italia - USEI - e Cambiamo» del Gruppo Misto della Camera dei deputati.

- ore 17, Gruppi Parlamentari «Movimento 5 Stelle» del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.

ore 20 - Spadafora: l'unico nome è Conte

«Siamo nel pieno di una inspiegabile e ingiustificabile crisi di Governo. La affronteremo, la supereremo: la maggioranza formata da M5S, Pd e LeU è determinata ad andare avanti e ad allargare la base parlamentare verso coloro che sono pronti a spendersi con noi per portare avanti un progetto e un programma di legislatura«. Lo scrive su Fb il ministro uscente Vincenzo Spadafora. »Un dato resta fermo: per me e per il M5S c'è un unico nome come presidente del Consiglio, quello di Giuseppe Conte«, aggiunge.

19.20 - Le parole di Matteo Renzi

«Ora possiamo finalmente fare ciò che serve al Paese, ai suoi insegnanti, ai suoi lavoratori, ai suoi giovani: un governo serio, di legislatura, che dia risposte concrete e non evasive alle sfide drammatiche della pandemia e assicuri la ripresa. Un governo europeista non a parole, ma nei fatti: capace di concretizzare in progetti il gigantesco sforzo del Next Generation EU. Con un documento serio, scritto bene, concreto», scrive nella sua Enews Matteo Renzi dove chiede «salto di qualità nella gestione della Res publica». Il governo Conte era nato per mandare a casa Salvini. Rivendico quella scelta. E ancora ricordo i 'No, giammai' del gruppo dirigente del PD che preferiva le urne a un nuovo Governo. Cambiando idea hanno permesso di evitare un esecutivo sovranista. Anche allora fummo criticati come lo siamo oggi. Forse in questa fase il massacro mediatico che abbiamo subito è stato persino peggiore. Ma voglio che tutti sappiano che chi sta in Italia Viva e chi la sostiene sceglie di lottare per il bene comune, non di appiattirsi sui luoghi comuni», scrive Matteo Renzi nella sua newsletter. «Noi andremo al Quirinale senza pregiudizi. Per noi la priorità è aiutare i cittadini a uscire da questa fase di stallo e di difficoltà non solo economica. Sprecare i soldi del Recovery, perdere tempo sui vaccini, ritardare il ritorno a scuola, vivere di sussidi sarebbero errori imperdonabili. Noi ci siamo». E ancora. «Sono ore delicate per il nostro Paese. Il Presidente Conte ha preso atto di non avere i numeri e si è dimesso». Così Matteo Renzi nella sua Enews dove aggiunge: «Arriva un momento in cui la verità si afferma sulle veline. E in quel momento diventa chiaro a tutti che la politica è una cosa diversa dal populismo. Italia Viva sarà sempre la casa di chi rifiuta le veline, di chi rifiuta il populismo».

18.30 - Marcucci: Conte non a tutti costi ma buonsenso porta a lui

«Per noi oggi l'ipotesi sul campo è reincaricare Conte, vedremo le indicazioni che daranno gli altri partiti e soprattutto ci atterremo alle indicazioni del capo dello Stato». Lo dice Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, interpellato dai cronisti fuori da Palazzo Madama. A chi gli domanda se sia 'Conte a tutti i costì, risponde: «Non c'è un Conte a tutti i costi: io dico che il buonsenso ci deve guidare e ci guida oggi in quella direzione», aggiunge.

17.50 - De Falco: verso accordo per gruppo con Maie, siamo 10

«Stiamo raggiungendo l'accordo, insieme ai 5 senatori del gruppo Maie (Movimento per gli italiani all'estero, ndr) e altri che non fanno capo al gruppo Misto, dovremmo essere una decina». A dirlo all'Ansa è il senatore Gregorio De Falco, ex M5s e ora al Misto e che ha appena chiesto di aderire al Centro democratico di Bruno Tabacci. «Stiamo discutendo. Si tratta di costruire il contenuto politico di un costituendo gruppo parlamentare - ha aggiunto in una pausa dell'incontro con gli altri senatori - che punta prima di tutto alla salvaguardia degli italiani in questo momento, e in vista della gestione dei fondi del Recovery».

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16.50 - Governo, centrodestra unito al Colle: «No maggioranze raccogliticce». Salvini: «Parola agli italiani»

Lega

Quella di oggi è una sorta di 'war room' per serrare i ranghi e provare a blindare la coalizione, visto che il pressing dei pontieri 'contiani' si farà ancora più forte nelle prossime ore per trovare più 'responsabili' possibili e nonostante le smentite, restano 'attenzionate' Forza Italia e i 'piccolì, a cominciare dai 'totiani' di 'Cambiamo'. Il leader della Lega, insomma, non si fida.  Salvini, riferiscono fonti parlamentari, ieri ha chiamato non solo Giorgia Meloni e Antonio Tajani, ma anche Silvio Berlusconi. «Noi siamo pronti: diamo la parola agli italiani». Così Matteo Salvini al termine del vertice di Centrodestra.

Forza Italia

«La crisi è aperta, ci rimettiamo alla saggezza del capo dello Stato. Se tutti i migliori si mettono assieme per affrontare l'emergenza con un governo di unità nazionale stabile e serio» Forza Italia è d'accordo, «altrimenti per assicurare un governo serio lo strumento è il voto». Lo ha detto il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi. «Non c'è nessuna possibilità che Forza Italia esca dal centrodestra».  «Gli italiani non sono interessati a giochetti di Palazzo, vogliono sapere quando saranno vaccinati e come si affronta l'emergenza economica», ha aggiunto Tajani. E a chi gli chiedeva se quella del governo di unità nazionale sia la posizione comune del centrodestra, Tajani ha risposto: «è la nostra idea, la proporremo al vertice di oggi, vedremo». E ancora: «Da 27 anni sempre in campo con la stessa maglia e sotto la stessa bandiera. Per l'Italia e per gli italiani. #ForzaItalia». Lo scrive su Facebook Antonio Tajani vicepresidente di Forza Italia, in occasione dell'anniversario della discesa in campo del Presidente Silvio Berlusconi.

Toti: sì all'unità nazionale

«Se il dibattito è come rafforzare una maggioranza di centro-sinistra che appoggia il premier Conte è assolutamente è legittimo ma non ci interessa nel senso che staremo a guardare, daremo una mano come potremo. Non abbiamo mai fatto l'opposizione con la scimitarra tra i denti e non lo faremo col Conte ter o quater». Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti questa mattina nel suo intervento alla trasmissione Agorà di Rai3. «Se invece - prosegue - viceversa usciamo dagli schemi della politica così com'è oggi ed entriamo nella dinamica dell'unità nazionale della salvezza pubblica, del governo di scopo, diventa qualcosa di possibile». «Noi siamo gli unici - ha sottolineato Toti - che hanno detto fin dall'inizio e senza tattica qual è la nostra posizione: abbiamo detto all'interno di questa maggioranza no, mai, non sarebbe utile per noi né per il Paese. C'è bisogno di fare un governo largo di unità nazionale, se è perché si arrivi al semestre bianco e si facciano le cose che servono siamo qua ad ascoltare disponibili a dare il nostro contributo».

Fratelli d'Italia

«Luigi, chi difende la nazione chiede ai suoi cittadini cosa vogliano fare. Chi si arroga il diritto di saperlo per mantenere la poltrona, invece, si sta occupando solo del tornaconto personale». Così Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, risponde a un tweet di Luigi Di Maio che aveva scritto: «È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto». «Il centrodestra si presenterà compatto: siamo disponibili a dare all'Italia un'alternativa per far finire questa pantomima indegna», dice ancora la Meloni al termine del vertice di centrodestra.

16.03 - Berlusconi: giusto andare insieme al Colle

«Abbiamo dato prova di grande compattezza, sono d'accordo: andiamo tutti insieme». Lo ha detto Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, nel corso della riunione del vertice del centrodestra.

16.00 -  Romani: centrodestra unito al Colle

«Andremo tutti insieme, anche i centristi, al Quirinale per dire no al Conte ter e affidarci al Presidente Mattarella» . Lo afferma Paolo Romani, lasciando il vertice del Centrodestra.

14.29 - Rosato: subito programma poi da Iv nessun veto

«Mattarella ha in mano la regia per dare un governo più solido al Paese con un programma solido. Il governo non aveva più un programma, andava avanti solo con i decreti sull'emergenza. Una volta che si trova una sintesi sulle questioni programmatiche, prima di tutto il Recovery Plan e poi le riforme che l'Ue e le parti sociali ci chiedono, noi non mettiamo veti. Noi non abbiamo mai messo veti o preclusioni su nessuno, ma abbiamo evidenziato l'esigenza di grande chiarezza. E sono convinto che la chiarezza sia una esigenza non solo nostra ma anche degli altri partiti». Lo dice Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva, a Rai news 24.

14.28 - Crimi: Conte è l'unico che può fare sintesi maggioranza

«Siamo e restiamo al fianco del Presidente Giuseppe Conte, che ringraziamo per l'enorme contributo che ha dato al Paese e che, ne siamo certi, può ancora dare. Riteniamo che sia l'unica persona che in questa fase storica possa rappresentare la sintesi e il collante di questa maggioranza. Maggioranza che deve essere consolidata e rinforzata e che deve concentrarsi sulle priorità del Paese». Lo scrive su Fb il capo politico M5S Vito Crimi.

14.11 - Tajani: per governo di unità ma non lasciamo il centrodestra

«La crisi è aperta, ci rimettiamo alla saggezza del capo dello Stato. Se tutti i migliori si mettono assieme per affrontare l'emergenza con un governo di unità nazionale stabile e serio» Forza Italia è d'accordo, «altrimenti per assicurare un governo serio lo strumento è il voto». Lo ha detto il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi. «Non c'è nessuna possibilità che Forza Italia esca dal centrodestra», ha sottolineando, spiegando che al vertice oggi si collegherà Berlusconi.

13.45 - Carelli: M5S resti centrale

«Con le dimissioni di Conte si apre oggi una crisi di governo delicata. Il Movimento 5 Stelle deve continuare a giocare un ruolo centrale, qualunque sia la soluzione. Per le sfide che attendono l'Italia il governo che verrà dovrà avere una chiara identità politica e un programma condiviso che porti a fine legislatura.» così Emilio Carelli, deputato del Movimento 5 Stelle su Twitter.

13.40 - Binetti (Udc): alle consultazioni con il centrodestra

«Io sono nell'area del centrodestra, sono Udc nell'area di centrodestra e ci muoviamo tutti insieme», dice la senatrice dell'Udc, Paola Binetti, parlando all'Ansa della sua posizione politica. Alla domanda su come il suo partito andrà alle prossime consultazioni, ha risposto: «Andremo sicuramente con l'area del centrodestra, non da soli siamo troppo piccoli. Andremo insieme agli altri tre partiti, spero proprio di sì».

13.23 - Di Maio: è il momento della verità

«È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la Nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto. Il MoVimento 5 Stelle rimane il baricentro del Paese e insieme al presidente Giuseppe Conte offriremo il nostro contributo per la stabilità. Questo è il nostro impegno, a questo fine stiamo lavorando. Rendiamoci conto di ciò che sta succedendo in Italia», scrive il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio sottolineando che Conte «ha appena rassegnato le dimissioni per via di una crisi di governo senza alcun senso». 

12.57 - Salvini: no del centrodestra a un Conte ter

«Certo». Risponde così Matteo Salvini, segretario della Lega, alla domanda di Affaritaliani.it se il Centrodestra sarà unito nel dire no al Conte ter, proprio mentre il presidente del Consiglio è salito al Quirinale e ha rassegnato le sue dimissioni. «Diciamo no al taglio delle pensioni, all'aumento delle tasse su casa e risparmi, alla scuola nel caos della Azzolina, alla giustizia forcaiola di Bonafede, ai cantieri bloccati dai No grillini, a politiche contro la famiglia e ai porti aperti a scafisti e clandestini. Il Centrodestra punta sul lavoro, sulla velocità e la semplificazione, sul merito, sulla crescita, sulla famiglia, sull'innovazione, sulla green economy senza ideologie e penalizzazioni, sulla salute per tutti, nessuno escluso. In una parola, sulla Libertà», conclude il leader del Carroccio.

12.54 - Conte si è dimesso, consultazioni al via domani

«Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - comunica il Qruinale - ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di domani, mercoledì 27 gennaio».

Sono «totalmente infondate», fanno sapere ambienti del Colle, le ricostruzioni giornalistiche che parlano di «irritazione» del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riguardo a un presunto ritardo del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel salire al Quirinale per presentare le dimissioni. Le stesse fonti sottolineano che l'appuntamento alle 12 era infatti stato già concordato all'inizio della mattinata di oggi dai due presidenti.

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12.40 - Conte incontra Casellati e Fico

Dopo aver lasciato il Quirinale, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato a Palazzo Giustiniani per comunicare le dimissioni al presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Subito dopo il premier si recherà alla Camera, dal presidente Roberto Fico.

12.36 - Conte lascia il Quirinale

Il premier Giuseppe Conte ha lasciato il Quirinale, dove si è recato per rimettere il suo mandato nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il colloquio con il Presidente della Repubblica è durato circa 30 minuti.

 

12.11 - Vertice del centrodestra alle 14.30

Si terrà alle 14:30, a quanto si apprende, il vertice del centrodestra convocato per fare il punto della situazione alla luce delle dimissioni del premier Giuseppe Conte.

11.57 - Conte al Quirinale

Il premier Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Chigi per andare al Quirinale a rassegnare le dimissioni dalla presidenza del Consiglio.

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11.45 - Bonafede in Cdm: ora compatti intorno a Conte

«Questo governo si è trovato ad attraversare una fase di straordinaria difficoltà come quella determinata dalla pandemia. Abbiamo lavorato per i cittadini con impegno e abbiamo raggiunto una compattezza che all'inizio di questo percorso non avremmo immaginato. Adesso, nell'interesse del Paese, è il momento di confermare e dimostrare questa compattezza attorno al presidente Conte», avrebbe detto il capo delegazione del Movimento 5 Stelle, Alfonso Bonafede, durante il Consiglio dei ministri di stamane.

11.27 - Cangini: trasfughi di Fi? Balle di Casalino

«È una balla, Rocco Casalino butta dei nomi falsi nella mischia, li fa filtrare per creare tensione nei partiti o per distogliere dai nomi veri», ha dichiarato il senatore di Forza Italia Andrea Cangini a 24Mattino di radio 24 commentando l'ipotesi che ci possano essere transfughi di Fi. «C'ero finito dentro anche io e sono ancora infuriato - prosegue - ma Conte non avrà la possibilità di allargare la maggioranza, ha ingannato su questo e ha bluffato anche con il Capo dello Stato».

10.54 - Pd: Renzi? Nessuno può mettere veti a nessuno

«Nessuno può mettere veti a nessuno e in politica mai dire mai. La crisi è una battuta di arresto che ci preoccupa immensamente, e prendiamo atto che lo steso Renzi ha detto che non ci debbano essere veti su Conte. Cerchiamo di fare ragionamenti solidi in tempi brevi», dice il vicepresidente del Pd Deborah Serracchiani allo speciale Tg1. «Credo che il Pd abbia dimostrato di essere un partito di grandissima respnsabilità, il Pd è unito e c'è bisgno di essere un punto fermo in un percorso strettissimo e complicato. Abbiamo bisogno di rilanciare l'azione di governo e lo abbiamo detto anche prima di questa crisi che è incomprensibile. Il punto imprescindibile è Conte e bisogna allargare e rilanciare l'azione di governo». 

10.51 - Bonino: un'altra maggioranza è possibile

«Abbiamo indicato come scenario quello di replicare in Italia la maggioranza che sostiene la Commissione europea, che in Italia arriverebbe fino a Forza Italia. Sarebbe un'opzione forte per un governo di discontinuità, che abbia l'ambizione di essere adeguato alla sfida dei prossimi semestri», dice in un'intervista a «Il Mattino» la senatrice di Più Europa, Emma Bonino. Secondo Bonino «Conte non può tenere in ostaggio il Paese perché non vuole mollare Palazzo Chigi, né il Pd può non tenere conto che un'altra maggioranza, europeista e riformatrice, se si vuole c'è. Portare il paese al voto senza nemmeno provare a esplorare altre strade, sarebbe da irresponsabili». «Una cosa però è certa - prosegue Bonino - né sul piano vaccinale né sul Next Generation EU siamo messi bene. Temo che molti in Italia non abbiano capito che si chiama Next Generation, non Next Election». E per la senatrice di Più Europa, «più che una campagna elettorale, all'Italia servirebbe una campagna vaccinale, nuova ed efficace».

10.48 - Conte prepara un video-messaggio

Il premier Giuseppe Conte non terrà nessuna conferenza stampa. «Non era in programma, non verrà convocata», confermano dal suo staff, dopo che la notizia di una possibile conferenza era rimbalzata con forza nelle ultime ore. Non è tuttavia escluso, riferiscono alcuni beninformati, che il premier motivi la sua decisione in un video o una dichiarazione che potrebbe essere diffusa nelle prossime ore.

10.48 - Cambiamo: Draghi sarebbe nome giusto

«Ora che le dimissioni di Conte sono effettive, chiediamo che ci sia uno scatto di responsabilità della politica. Il governo di salute pubblica che serve al Paese è sostenuto da tutte le forze politiche e caratterizzato da figure di comprovata professionalità e autorevolezza. In questo senso, non può che venire in mente il nome di Mario Draghi». Lo affermano i deputati di Cambiamo! Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Giorgio Silli e Alessandro Sorte. «La scelta spetta, ovviamente, al Presidente Mattarella. E prima ancora dei nomi contano i punti programmatici e la capacità di unire un consenso che vada oltre gli schieramenti tradizionali in nome dell'interesse preminente del Paese. Ma una iniezione di capacità nell'esecutivo sarebbe sicuramente la benvenuta», concludono

10.45 - Franceschini: salvare prospettiva di alleanza riformista

Abbiamo affrontato la pandemia e una delle fasi più difficili della storia repubblicana «al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche». Lo avrebbe detto, a quanto si apprende, Dario Franceschini in Cdm. «Questo cammino ci consente oggi di pensare a questa maggioranza anche in prospettiva, come una area di forze riformiste alleate non solo temporaneamente. Per questo è fondamentale salvare questa prospettiva anche nel percorso della crisi che abbiamo davanti». «Quando siamo partiti - avrebbe ricordato il capo delegazione Pd Dario Franceschini - sapevamo di avere di fronte un percorso difficile, per le distanze politiche tra i soggetti che hanno dato vita a questo governo. Non ci aspettavano certo di dovere affrontare una pandemia e una delle fasi più difficili della storia della Repubblica. L'abbiamo fatto al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi».

10.41 - Conte al Colle alle 12

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte andrà alle 12 al Quirinale, a quanto si apprende, per rassegnare le dimissioni.

10.30 - Gelmini: no a riedizione della stessa maggioranza

«Non abbiamo mai invocato le elezioni perché sappiamo che questo è un momento di estrema difficoltà nel quale la politica non si può dividere e non può perdere tempo. Ma una riedizione della stessa maggioranza che ha sostenuto il Conte bis, con le stesse fragilità, non avrebbe alcun senso. O c'è un governo della competenza, un esecutivo dei migliori, un governo che possa rappresentare una vera unità sostanziale del Paese, oppure Forza Italia non è interessata, ed è meglio il voto. Le decisioni le prenderemo ovviamente con il centrodestra», ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo a «Mattino 5», su Canale 5. 

10.11 - Cdm terminato, Conte atteso al Colle

È terminato, dopo appena 40 minuti, il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte ha ringraziato «ogni singolo ministro» e ha condiviso con loro la volontà di rassegnare le dimissioni, ora è atteso al Colle. «Ringrazio l'intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme», avrebbe detto il premier. Il Cdm, a quanto si apprende, si è chiuso con un momento «molto affettuoso» e gli applausi dei ministri a Conte.

10.01 - Cei: trovare soluzione al servizio dei cittadini

La Chiesa «non è di questa o di quell'altra parte. Quello che ci sta a cuore è il bene di ogni persona e di ognuno insieme agli altri, quello di cui c'importa è la vita delle persone, quello che sosteniamo è il nostro Paese». Così il presidente Cei Gualtiero Bassetti. «Guardiamo con attenzione e preoccupazione alla verifica politica in corso in uno scenario già reso precario dalla situazione che stiamo vivendo. Auspichiamo che la classe politica collabori al servizio dei cittadini, uomini e donne, che ogni giorno in tutta Italia lavorano in operoso silenzio e che si giunga a una soluzione che tenga conto delle tante criticità»

Nella sua introduzione alla sessione invernale del Consiglio episcopale permanente, che si svolge oggi in videoconferenza, il card. Bassetti sottolinea che «come pastori dobbiamo farci interpreti ed essere voce delle molteplici fragilità, perché nessuno sia lasciato solo». «Inoltre i prossimi mesi - non dimentichiamolo - saranno cruciali per la ricostruzione del sistema-Paese. Un tema su cui intendiamo dare il nostro contributo progettuale», aggiunge il presidente dei vescovi italiani. 

9.58 - Pd-M5S-LeU: sostegno a Conte

I capi delegazione del M5s Alfonso Bonafede, del Pd Dario Franceschini e di Leu Roberto Speranza, a quanto si apprende, avrebbero ribadito in Consiglio dei ministri il loro sostegno a Giuseppe Conte, dopo che il presidente del Consiglio ha comunicato la sua decisione di dimettersi.

9.57 - Conte in Cdm: mi dimetto

Conte ha comunicato ai ministri, a quanto si apprende, la decisione di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. Sul tavolo del Consiglio dei ministri anche il provvedimento sull'autonomia del Coni, un passaggio necessario e non rinviabile per evitare che l'Italia si presenti alle prossime Olimpiadi di Tokyo senza tricolore e inno di Mameli.

9.45 - Casini: Conte può sperare in reincarico

«L'accanimento per andare in Parlamento sulla relazione Bonafede era una sciocchezza. Se oggi Conte va al Quirinale con la possibilità di avere il reincarico è perché non è stato battuto in Parlamento», ha detto a Skytg24 il senatore Pier Ferdinando Casini, che ha anche detto di sperare che, al contrario delle smentite di ieri, proprio il Pd abbia consigliato al premier il passo delle dimissioni. «Non vedo una crisi al buio, se c'è la capacità di metterla sul binario giusto», ha aggiunto. Per l'ex presidente della Camera la crisi di governo in corso «ha delle logiche conclusioni: c'è una maggioranza che si è dissolta, ma i cui leader non hanno dichiarato indisponibilità a questo percorso».

9.44 - Quagliarello: in centrodestra pesi diversi ma stessa dignità

«Nel centrodestra ci sono pesi diversi, forze molto grandi che hanno un peso diverso da quelle piccole, ma la dignità deve essere uguale per tutti. Anch'io auspico che il centrodestra non si divida, però anche che non ci si dimentichi di dire che si va al Quirinale» ad esporre la posizione della coalizione. Lo dice Gaetano Quagliariello di Idea a La7.

9.42 - Fiano: Conte al centro di nuova proposta di governo

Il presidente Conte in questo momento è il punto di equilibrio della futura proposta di governo». Lo dice Emanuele Fiano del Pd a La7. «Questo paese non si può governare con un voto in più», dal momento in cui Renzi ha ritirato la sua delegazione al governo, «lavoriamo per verificare se fosse possibile un allargamento della maggioranza, mi auguro che questo sia possibile», risponde Fiano a una domanda sulla formazione di un gruppo di cosiddetti responsabili a sostegno del governo.

9.30 - De Micheli: Conte punto di equilibrio della maggioranza

«Conte è il punto di equilibrio di questa maggioranza e in questo momento non c'è nessuna soluzione diversa di un incarico al presidente Conte». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, lo sottolinea in un'intervista a Radio Capital. «Quando aumenta troppo la confusione nel sistema istituzionale e politico, cosa che ahimè nelle ultime ore sta succedendo, il rischio delle elezioni, non volute e nemmeno temute dal Pd, si fanno più concrete», aggiunge.

9.23 - Marattin (Iv): siamo compatti, non siamo soldati

«Siamo assolutamente compatti, stiamo discutendo tanto, in Parlamento non ci sono soldati che prendono ordini», dice Luigi Marattin a La7, rispondendo a una domanda sulle presunte divisioni in Italia viva. «Dobbiamo imparare a non avere più paura dei leader, in Italia si pensa sempre all'uomo solo al comando», ricorda l'esponente renziano.

9.01 - Conte arriva a Palazzo Chigi per il Cdm

Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri in cui comunicherà alla sua squadra di governo la decisione di andare al Quirinale a rassegnare le dimissioni.

8.47 - Toti (Cambiamo): disponibili per governo di scopo

«Nessuno di noi è convinto che rimettere insieme questa maggioranza possa essere la soluzione per questo Paese. Non ci interessa rafforzare una maggioranza di sinistra. Se invece si parla di governo di scopo è diverso», ha detto ad 'Agorà' su Rai Tre il governatore della Liguria Giovanni Toti, fondatore del movimento "Cambiamo!".  «Un governo di salute pubblica vuol dire un appello per tutte le forze politiche, coinvolgere anche la Lega o chi ci vorrà stare, poi chi non ci vuole starci legittimamente se ne tirerà fuori ma io ritengo che i miei alleati ci debbano stare - ha proseguito - Vuol dire ministri di altro profilo con un profilo anche tecnico, sociale, economico, vuol dire un governo di salute pubblica per le sfide che abbiamo davanti». «Io col presidente Conte non ho nessuna ruggine, ho lavorato con lui al ponte di Genova, non ho pregiudiziali e deciderà Mattarella. Io dico che non può essere l'allargamento di questa maggioranza o la riedizione di questo governo».

Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 00:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA