Bilancio, Gelmini: «Via libera di Forza Italia a queste condizioni: rinvio delle tasse e aiuti ai professionisti»

Venerdì 24 Luglio 2020 di Barbara Acquiviti
Gelmini: «Il nostro via libera a queste condizioni: rinvio delle tasse e aiuti ai professionisti»

Forza Italia si è detta indisponibile a votare un nuovo scostamento di bilancio a scatola chiusa. Ma quei voti, specialmente in Senato, potrebbero essere determinanti. Il sì che toglierebbe dai guai il governo potrebbe arrivare, ma ci sono delle condizioni. Insomma, spiega il capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, in quella scatola Giuseppe Conte ci deve mettere alcune cose ben precise. «Abbiamo messo nelle mani del governo già 80 miliardi di euro e non ne è stato fatto buon uso. Vogliamo garanzie che i nuovi debiti siano una reale boccata d'ossigeno».

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Cosa per voi è imprescindibile?
«Il primo tema sono le scadenze fiscali: abbiamo di fronte a noi un imbuto spaventoso. Tutte le tasse convergono su settembre: vanno rinviate a fine anno e deve essere possibile una rateizzazione lunga. E poi servono sostegni concreti ai settori prostrati dal lockdown, come il turismo, e almeno un'altra mensilità di rimborsi a fondo perduto, anche ai professionisti, che non sono figli di un dio minore. E a questo punto serve un pieno coinvolgimento delle opposizioni e del Parlamento nel Recovery plan. Per questo abbiamo proposto una commissione speciale parlamentare».

In questi mesi avete accusato Conte di coinvolgere poco l'opposizione. L'incontro che si sarebbe dovuto tenere settimane fa non è ancora stato messo in agenda. Non vi rende più deboli presentarvi con posizioni distanti su un tema cruciale come quello del ricorso al Mes?
«Quello del Mes è un tema che divide gli schieramenti: il primo partito che sostiene il governo, il Movimento 5 Stelle, è contrario. Anche nel centrodestra ci sono differenze di vedute, ma la nostra è una sperimentata alleanza politica che ha una visione comune sulle riforme da attuare. Condividiamo un'idea di Paese molto diversa da quelle delle forze che sostengono questa maggioranza, ci candidiamo insieme a vincere tutte le elezioni regionali. Mi pare che le divisioni della maggioranza siano molto più significative».

Quindi in Parlamento siete disposti a votare a favore del ricorso a quei fondi anche se sarete i soli nel centrodestra?
«Lo abbiamo già detto e, anche se le risorse stanziate dall'Unione Europea con il Recovery plan sono cospicue, sappiamo che c'è un problema di tempi. Quelli del Mes rischiano di essere gli unici soldi disponibili subito».

Lei considera l'unita del centrodestra un valore. Ma nei giudizi sulle decisioni europee continuano a emergere delle posizioni inconciliabili. Non siete più vicini ad altre forze ora in maggioranza invece che a Lega e FdI?
«La maggioranza è composta dal Movimento 5 Stelle che è l'azionista di maggioranza e da tre partiti di derivazione di sinistra. Hanno cancellato la prescrizione, aumentato le tasse, criminalizzato le imprese e stanno ristatalizzando l'economia. Davvero lei ritiene che siamo più vicini alle forze di governo?».

Il risultato ottenuto da Conte nella trattativa europea ha modificato il vostro giudizio sul premier e sulle sue capacità?
«No. Conte ha tenuto una posizione corretta e ha cercato di ottenere il miglior risultato per l'Italia. Ma hanno giocato a suo favore la nuova visione europeista di Angela Merkel e il fatto che l'Italia è stato il Paese più colpito dal Covid. Senza l'appoggio dell'asse franco-tedesco Conte non andava da nessuna parte».
 

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