Francesco Rocca: «Giubileo ed Expo per il rilancio. E a Roma gli incassi del Colosseo»

Domenica 8 Gennaio 2023 di Francesco Bechis
Francesco Rocca: «Giubileo ed Expo per il rilancio. E a Roma gli incassi del Colosseo»

«Prima i poteri speciali per Roma, poi la riforma dell'autonomia».

Francesco Rocca, candidato del centrodestra alle Regionali del Lazio, ha le idee chiare sulla tabella di marcia per la Capitale, «dobbiamo passare all'azione».

Autonomia, beffa sui "nuovi" fondi: erano già previsti nel Pnrr


È il momento di uno status speciale per Roma Capitale?
«Penso di sì. I poteri speciali per Roma sono previsti da una riforma della Costituzione, approvata ormai 22 anni fa. Da allora, salvo un tentativo del centrodestra, non si è mosso nulla in concreto, nonostante il centrosinistra sia stato 10 anni alla guida della Regione e quasi altrettanti al governo».


Qual è il vostro piano?
«Dotare Roma di poteri e risorse in linea a quelli delle altre grandi capitali europee. E fare in modo che il giacimento culturale di Roma non sia capitalizzato esclusivamente dallo Stato. Perfino gli incassi del Colosseo sono appannaggio del Ministero e dei privati, mentre Roma deve garantire i servizi. I beni culturali per Roma sono quasi una perdita invece che una fonte di reddito e invece dovremmo attivare un meccanismo di partecipazione agli utili, come accade per il petrolio della Basilicata».


Cosa pensa del progetto leghista di trasferire la Consob e l'Antitrust a Milano?
«Roma ha perso centralità negli ultimi anni. E questo mentre le altre capitali si sono rinforzate, sempre più attrattive e competitive. Non vedo alcuna necessità di privarla ulteriormente di istituzioni importanti».


La riforma dell'autonomia può non tenere conto di uno status speciale per la Capitale?
«In realtà Roma capitale dovrebbe essere risolta prima della riforma sulle autonomie. L'importante ora è che si passi all'azione».


Quali sono i primi poteri da trasferire?
«Ciò che Roma può gestire efficacemente, in un'ottica di sussidiarietà verticale, rientrerà tra le funzioni da delegare. Come presidente sarò parte attiva per definire il perimetro giuridico e funzionale di Roma Capitale».


Un esempio: l'emergenza cinghiali.
«Occorre ripensare insieme il modello di gestione dei rifiuti, per giungere alla tanto agognata chiusura del ciclo. La priorità è far crescere la raccolta differenziata, che vede oggi il Lazio al 18° posto su 20 regioni e rispondere al progetto dell'economia circolare e del recupero di materie prime».


Il governo promette di tagliare la burocrazia. Anche alla Capitale serve una sforbiciata?
«Certo. È una delle mie priorità, non solo per Roma. Sono abituato a gestire le emergenze. Ho in mente una Regione amica dei Sindaci e dei territori, un partner per lo sviluppo, non una zavorra per la crescita».


I prossimi anni Roma si prepara a ospitare grandi eventi, a partire dal Giubileo. Cosa bisogna dare alla Capitale per farne un successo?
«Roma necessita di un nuovo acceleratore di crescita e di una rinnovata strategia di lungo periodo: deve essere la locomotiva di tutta la Regione, anche nel caso dei grandi eventi. Per questo ho in mente un Giubileo che sia in grado di valorizzare tutto il Lazio, un Grand Tour 4.0».


Expo 2030. Cosa farà la regione Lazio di Rocca per aiutare Roma?
«Tutto il possibile. Expo è stata una grande occasione di crescita e di sviluppo per Milano. E così può e deve essere per Roma. Anche in questo caso, però, è bene che Roma faccia da traino per la sua area vasta».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA