Lega, Francesca Donato lascia: «Malessere per Draghi». Fedriga: «Non c'è spazio per i no vax»

Martedì 21 Settembre 2021
Lega, Donato lascia: «Il Carroccio ormai è sottomesso a Draghi»

Francesca Donato, la 'pasionaria no vax', lascia la Lega. Resa celebre dalle tante comparsate in tv e da qualche uscita molto controversa, l'europarlamentare veneta spiega così la sua scelta di abbandonare il partito di Matteo Salvini, ma non il gruppo Identità e Democrazia: «Non posso più stare in un partito che sostiene l'esecutivo Draghi. La linea contro il green pass, pur condivisa da larga parte della base, è diventata minoritaria: prevale la posizione dei ministri, con Giorgetti, e dei governatori.

Io non mi trovo più a mio agio e tolgo tutti dall'imbarazzo». Laconica la reazione del segretario federale: «Chi va lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri». Quindi torna a escludere di essere preoccupato per l'unità interna del partito, twittando una serie di foto con i governatori e con il ministro dello Sviluppo. «Dedicato a chi ci vuole male. Uniti si vince!», commenta.

 

Quanto alla tesi che stia vincendo la linea di Giorgetti, Salvini taglia corto: «Non commento le fantasie, commento la realtà e la realtà sono le bollette, le tasse, ala lotta contro l'Imu». Nel frattempo, alla Camera, il gruppo verde ha votato compatto la fiducia al Green pass due. Ovviamente solo il tempo dirà se l'uscita di 'Lady no-vax' rimarrà un caso isolato o il primo di una serie di defezioni. Almeno per oggi nessuno nella Lega si sta stracciando le vesti per la sua decisione. Bocche cucite da parte dell'ala più 'durà del partito.

«Ma non c'è niente da comemntare....Si tratta di una che è entrata nella Lega due anni fa, meglio così...», commenta a Montecitorio un leghista di grande esperienza. E in effetti, ripercorrendo la storia politica di Donato, si trova solo una candidatura, sempre alle europee, nel 2014, nel suo Nord Est, finita male con sole 6000 preferenze. Quindi nel 2018 si riavvicina alla politica, guida il circolo della Lega a Palermo - dove abita dal '99 dopo il matrimonio con un imprenditore della città - animando l'associazione «Progetto Eurexit».

 

 

Nel maggio 2019 si ricandida con la Lega, sempre alle europee, ma nella circoscrizione insulare. Stavolta viene eletta al Parlamento europeo con 28.460 preferenze. Di recente, però, alcune sue uscite infelici hanno fatto storcere il naso a molti nel partito: quando in tv paragonò la frase di un medico «il vaccino rende liberi» al motto Arbeit macht frei, visibile all'ingresso di molti Lager nazisti, tra cui il campo di concentramento di Auschwitz, provocò un mare di proteste, tra cui quella dell' 'Auschwitz Memorial. E ancora, qualche giorno fa su twitter ironizzò sulla morte per Covid di un medico di 64 anni nonostante la doppia dose del vaccino. Poi, leggendo le parole della famiglia del medico, che aveva lanciato un appello alla vaccinazione, scrisse che erano dichiarazioni «credibili quanto una barzelletta».

Di fronte alle polemiche e alla risposta della figlia del medico, fu costretta a cancellare il post e scusarsi. Sul fronte opposto, torna a parlare il governatore friulano, Massimiliano Fredriga apertamente a favore del green pass. «È lo strumento - spiega al Corriere - che ci consente di tenere aperto quello che un anno fa veniva chiuso». Infine, su Radio Capital, osserva che «nel primo partito d'Italia è normale che ci siano correnti diverse, ma dentro la Lega non c'è spazio per i no vax». Infine, malgrado le tensioni interne, buone notizie per Salvini in Lombardia, dove circolano rumors circa una diaspora di consiglieri azzurri pronti a passare alla Lega. Per ora solo voci che però potrebbero essere confermate già domani, nel corso di una conferenza stampa convocata dal segretario leghista proprio a Milano.

 

 

Ultimo aggiornamento: 19:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA