La foto scandalo con un Provenzano: Di Maio scarica il candidato Pascucci, niente comizio ed espulsione

Sabato 24 Novembre 2018 di Mario Ajello
La foto scandalo con un Provenzano: Di Maio scarica il candidato Pascucci, niente comizio ed espulsione

La retromarcia di Luigi Di Maio. Ieri è arrivato a Palermo, e stava per partire in auto alla volta di Corleone. E invece, no: dice all'autista che non si va più nel paese del Padrino, il film, e di Bernardo Provenzano, il boss mafioso ormai morto ma vivo nella memoria italiana. Disdice tutto Di Maio. Non avrebbe fatto una bella figura il vice-premier dell'onestà-tà-tà a farsi immortalare con Maurizio Pascucci - questo il nome del suo candidato sindaco a Corleone - il quale a sua volta ha postato un'immagine insieme a un nipote di Provenzano gestore di un bar e che, per raccattare voti, ha detto: «Intendo aprire un dialogo con i familiari dei mafiosi, non chiedo di rinnegare i parenti ma di prendere le distanze dalle loro storie».

E poi: il candidissimo Nicola Morra è appena diventato presidente della commissione parlamentare anti-mafia e il suo leader si espone con un esponente 5stelle che pubblica foto sconvenienti? E fa retromarcia, mentre sta andando a sua volta a comiziare in favore di Pascucci, anche il senatore grillino Giarrusso, di cui il candidato sindaco di Corleone è assistente parlamentare (subito licenziato).

Il pasticciaccio brutto di Corleone il vice-premier lo affronta così. «Non vado a sostenere un candidato che afferma di voler aprire il dialogo con i parenti dei mafiosi». E ancora Di Maio: «Lo Stato deve stare attento a non avvicinarsi mai, neppure con la propria immagine, a quella gente». La foto di Pascucci con il nipote del boss Provenzano (che si chiama Salvatore) ha mandato in subbuglio M5S, a livello nazionale. «La scelta di fare la foto con il nipote di Provenzano - dice infatti Pascucci - era stata condivisa col meetup e con il parlamentare di riferimento del territorio Giuseppe Chiazzese». Il quale giorni fa aveva scritto su Fb: «Un grande abbraccio a Salvatore Provenzano e allo staff dello York Bar». Intanto chiede scusa Pascucci, per il quale Di Maio annuncia l'espulsione. Ma gli è stato tolto il simbolo e chi lo sostiene verrà espulso. Insieme a lui, che comunque il comizio lo ha tenuto e afferma: «Difendo la mia scelta». Mentre il Provenzano nipote attacca Di Maio: «Ma lui che cosa ne sa? Io e mia moglie ci alziamo alle 5 per aprire il bar. Siamo brava gente, lavoriamo e basta e non abbiamo nulla a che fare con altro».

SANZIONI
A suo modo, e indirettamente, perfino s'infila nella vicenda perfino Matteo Salvini. Parlando d'altro ma parlando così a proposito delle liste in appoggio della Lega nelle Regionali in Sardegna: «I candidati devono essere al di sopra di ogni sospetto». Incalza Di Maio: «Le famiglie che meritano dialogo e vicinanza sono quelle delle vittime della mafia, quelle che hanno subito un lutto per mano dei mafiosi. Quelle sono le famiglie a cui volgiamo bene». E in un video su Facebook, Di Maio spiega: «Io sono sicuro che la foto con il nipote di Provenzano sia stata fatta in buona fede ma lo stesso non si può accettare: una foto comunica qualcosa anche involontariamente. Noi i voti di quello lì non li vogliamo».

«Queste persone gestiscono un bar e non hanno precedenti penali», si giustifica Pascucci. Ma Di Maio fa sapere: «Mi sono rivolto ai probiviri e Pascucci merita l'espulsione». Agli eletti della lista M5S verrà tolto il simbolo. E comunque non è la prima volta che Di Maio si trova in una situazione da foto scomode. E' comparso in un'immagine accanto a Salvatore Vassallo, fratello di Gaetano, pentito del clan dei Casalesi. Un'altra istantanea lo ha ritratto con Giuseppe Corona, cassiere della Caffetteria Aurora a Palermo, arrestato a luglio scorso in un'operazione antimafia. Nella stessa foto compaiono anche Giancarlo Cancelleri, deputato dell'assemblea siciliana, e Fabio Bonaccorso, cognato di Corona. Ma ecco Angelo Provenzano, figlio del super-boss: «Io comunque domenica a votare non ci vado».
Mario Ajello
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Ultimo aggiornamento: 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA