Fondi Lega, dalla Regione Lombardia «contributo straordinario» di un milione di euro a Film Commission

Mercoledì 16 Settembre 2020 di Claudia Guasco
Fondi Lega, dalla Regione Lombardia un milione di euro a Film Commission

Con la delibera numero X/4342 del 20 novembre 2015 della Giunta presieduta dal governatore Roberto Maroni, la Regione Lombardia approva «l'assegnazione del contributo straordinario» di un milione di euro a Film commission, l'ente presieduto Alberto Di Rubba, commercialista vicino alla Lega noto tra i corridoi del Pirellone come «l'uomo di Salvini». Il 21 dicembre Di Rubba riceve una lettera dalla Direzione generale cultura che informa: il milione è stato erogato, «il rispetto della destinazione sarà verificato sulla base del consuntivo 2015 e qualsiasi utilizzo delle risorse non coerente con quanto previsto comporterà la decadenza del contributo stesso». Il denaro servirà ad acquistare il capannone di Cormano e nonostante le perplessità di chi lavorava nell'ente, la Regione non ha mai fatto domande e il denaro ha preso altre strade.

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BONIFICI IN SVIZZERA
I soldi resteranno parcheggiati per un anno nella filiale Ubi di Seriate, diretta dall'amico di Di Rubba Angelo Ghilardi, prima di finire inghiottiti nel vorticoso giro di bonifici con destinazione svizzera, tramite una società panamense. Un anno fa tra i banchi dell'opposizione al Pirellone scoppiò il caso del prezzo dell'immobile raddoppiato, ma la Regione, che controlla Film commission, liquidò le polemiche affermando che il valore era congruo perché il capannone era stato ristrutturato prima dell'acquisto. L'ipotesi dei pm è che quella delibera della Regione fosse un gentile omaggio alla Lega, tant'è che nessuno nella giunta targata Carroccio ha mai messo in dubbio l'opportunità dell'investimento. Eppure nel cda dell'ente c'erano diversi oppositori. Come la consigliera Erminia Ferrari: «Perché acquistare un cineporto, per non farci niente? La film commission non faceva nulla, se non espletare le minime funzionalità della sua missione».

L'operazione, stando alle carte, è solo uno dei mille rivoli in cui spariscono i soldi gestiti da Di Rubba e Manzoni. Dal 2015 al 2018 sui conti Dea consulting dei due professionisti sono arrivati 417.434,91 euro dalla Lega, 76.360 euro dalla Lega per Salvini premier, 60.721,41 euro da Pontida Fin srl e 57.334,65 euro dalla Lega Nord. Mentre nella società dell'elettricista Barachetti, tra il 2015 e il 2019, sono stati versati 1,367 milioni da Pontida Fin, 108.647 euro da Radio Padania, 70 mila euro da Manzoni, 80 mila da Centemero, 324.622 dalla Lega per l'indipendenza padana e 212.500 dalla Lega per Salvini premier. Dallo studio notarile di Angelo Busani a luglio 2018 arrivano al notaio Mauro Grandi, che si è occupato della compravendita del capannone, 18.744.595 euro: 17.802.439 euro vengono trasferiti alla Bailican Ltd, società di Cipro con conto in Svizzera, e 37.230 euro a Merchant Trust.

ALTRE MOVIMENTAZIONI
E in questi giorni giungono in Procura diverse segnalazioni dal mondo bancario di operazioni sospette da parte di imprenditori con controparte o la Lega o società riconducibili ai contabili, rafforzando la pista dei fondi neri del partito.

Alcune segnalazioni alla Guardia di finanza attraverso l'Uif di Bankitalia risalgono ad agosto, in altri casi sono stati gli imprenditori a rivolgersi direttamente ai pm. Ieri intanto Di Rubba e Manzoni sono comparsi davanti al gip: nessun illecito, ma il pagamento di provvigioni legate a un'operazione immobiliare effettuata nella Bergamasca e gestita da Andromeda, si sono difesi.

Ultimo aggiornamento: 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA