Flat tax, M5S con Salvini: si fa in deficit. Conte: progetto non è a Palazzo Chigi

Venerdì 31 Maggio 2019
Flat tax, M5S con Salvini: si fa in deficit. Conte: progetto non è a Palazzo Chigi
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M5S è d'accordo con Salvini sulla Flat Tax: si può realizzare in deficit«A maggior ragione - spiegano fonti del Movimento - se, come apprendiamo, Tria già condivide questa idea: ben venga il regime fiscale al 15% per i redditi fino ai 65.000 euro». Il premier Conte, per ora, frena: «Non discuto adesso davanti ai giornalisti come si farà la flat tax: un progetto di flat tax non è ancora arrivato a Palazzo Chigi». «Se ci sono emendamenti governativi, sia del decreto sblocca cantieri che del decreto crescita, e se le forze del governo li rivendicano a livello di vertice, vanno discussi nella sede del governo che è Palazzo Chigi», dice a margine della cerimonia per il centenario dell'Organizzazione internazionale del lavoro a Roma.

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«Oggi abbiamo una riunione sul decreto crescita, discuteremo lì la linea del governo - aggiunge - Se ci sono altri emendamenti che una forza politica rivendica a livello di vertice, li porterà a Palazzo Chigi». 


E prosegue: «Io sto facendo delle consultazioni con le forze politiche che sostengono la maggioranza.

Ho già parlato con il vicepresidente Salvini e con il vicepresidente di Maio. Continuo a parlare con loro, tornerò a parlare con loro. Poi ci riuniremo insieme. Voglio massima chiarezza, dobbiamo massima chiarezza agli italiani». 

«Ci prendiamo ancora questi giorni ma sicuramente lunedì sarà la prima buona occasione per fare il punto della situazione: voglio parlare agli italiani. Questo è il governo del cambiamento, della chiarezza».  «Dobbiamo massima chiarezza agli italiani, ho sempre rivendicato un cambiamento nel senso della chiarezza di intenti rispetto ai programmi, sicurezza del cammino che sia strategico, che proceda in modo lungimirante e senza strappi. Dobbiamo afferrare queste premesse e queste condizioni per poter proseguire». 

Quindi il premier commenta i dati sul Pil: «L'economia non arranca: se vi riferite all'ultima certificazione Istat è vero che c'è una revisione ma rimane certificato che siamo fuori dalla recessione, con il segnale negativo degli ultimi trimestri 2018. Rimangono assolutamente plausibili le nostre previsioni per quanto riguarda i dati del 2019, considerando che ci aspettiamo una ripresa economica nel secondo semestre». 

«Per quanto riguarda la linea di Visco io posso confermare che questo governo fino all'ultimo perseguirà un disegno di crescita economica quale preannunciato nei documenti ufficiali, che sono il Def approvato in Parlamento e tutti i passaggi formali. Vogliamo coniugare la crescita economica con lo sviluppo sociale: rimaniamo in quel quadro e vogliamo far valere il nostro progetto di crescita anche in Europa in un quadro di compatibilità con la finanza pubblica». 


La «vera emergenza del nostro tempo, in Italia e in diversi altri Paesi dell'Eurozona, è la disoccupazione. Questa è la sfida che dovrà fronteggiare la prossima Commissione europea, in quella che necessariamente dovrà essere una nuova stagione riformatrice». 

Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 00:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA